Capitolo 42

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#Aurora POV

- Forse è il caso se andiamo! - mi dice Fab abbracciandomi.

- Mi sa di sì. - dico io divertita. Credo sia il caso di lasciare la privacy alla coppia che inizia ufficialmente la convivenza.

- Noi andiamo! - dico.

- Di già? -

- Sì, domani ha un paio di interviste, meglio se riposa. - dico io.

- Ehi! - mi riprende lui divertito. - Sono sempre in superforma. Allora mi accompagni tu alle interviste? - mi chiede.

- Sì, direi di sì. -

- Allora dormi da me? - vedo Ermal e Agnese che ridacchiano.

- Potremmo anche parlarne da soli, eh. - sottolineo io.

- Dai, Aurora, non fare storie. - mi riprende Agnese abbracciandomi. 

- Buona convivenza, ragazzi! - e abbraccio anche Ermal.

Li salutiamo ed usciamo da casa loro. - Allora ti fermi da me o no? - domanda lui.

- Va bene. - recupero il telefono per avvisare Marta e Beatrice.

- A che pensi? -

- A Bea e Marta, come minimo penseranno che le abbandono anche io. -

- Se preferisci ti accompagno a casa. -

- No, le ho avvisate e credo che siano impegnate. - replico.

- Marco e Andrea? -

- Esattamente. -

- Direi che hanno diritto anche loro alla loro privacy. -

- Sì, concordo. Stasera siamo soli? -

- Esatto, so che non accadeva da un po', i bambini ti adorano e ora che possiamo passare tutti del tempo insieme non riesco a non averli a casa e a dirgli di no. -

- Lo so. - e gli sorrido.

- Però stasera siamo soli. Ogni tanto ci sta, e domani ho le interviste. -

- So che domani saremo impegnati. - e appoggio la testa contro il finestrino.

- Ti sei divertita oggi con Agnese? -

- Un sacco, mi mancherà molto però visto l'invito di questa sera mi fa ben sperare che ci vedremo spesso, anche perché già mi considero una sorta di zia. - e ridacchio.

- Quindi io sarò zio? -

- Penso che dovresti chiedere ad Ermal, ma credo proprio di sì. - e gli sorrido. - Insomma, visto il vostro splendido rapporto non credo proprio abbia problemi se ti consideri tale. -

- Giusto. - apre il cancello e parcheggia l'auto. Scendo e insieme ci avviamo in casa.

- Stavo pensando ad una cosa. - mi volto e fisso Fabrizio che è seduto sul divano.

- A cosa? Ancora non leggo nel pensiero. -

- Ti va se ti insegno a suonare la chitarra? - mi domanda.

Sorrido. - Potrei essere un caso perso, anche a scuola ricordarmi le note era veramente dura. -

- Posso provarci, in caso rinuncio. - dice lui.

- Sicuro che tu voglia che io tenga la tua chitarra? - so quanto ne è geloso.

- Sicurissimo. - mi dice e mi fa cenno di sedermi al suo fianco e mi passa la chitarra.

- Va bene. -

Vedendomi impacciata si mette dietro di me, il suo petto contro la mia schiena mentre mi guida.

Un'altra vita - Fabrizio Moro [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora