#Agnese POV
Io e Aurora stiamo tornando a casa. - È stata una serata bellissima, grazie! - mi dice lei.
- Grazie a te, ne avevo bisogno anche io. -
- Immagino, sei stressata? -
- Ma no, devo dire che mi ci trovo a fare la mamma, ma insomma voglio anche ritagliarmi gli spazi per me. -
- Mi sembra giusto. - replica Aurora.
- Domani tornate al lavoro? -
- Sí, credo sia doveroso chiudere l’ep, così possiamo presentarlo alle case discografiche e sentire cosa ne pensano. -
- Giusto, poi entrambi penso inizieranno le prove per il tour. -
- Esatto! - mi dice lei.
Siamo fuori da casa e cerco subito le chiavi, ma poco dopo si apre la porta.
- Ehi! -
- Ciao amore! - mi dice Ermal.
- Tutto bene? Andrea? - domando mentre entro in casa.
- Tutto bene e Andrea dorme. Voi vi siete divertite? -
- Un sacco, vero Aurora? - le chiedo.
Lei annuisce ed intanto Fabrizio l’abbraccia.
- Notte ragazzi! - ci dicono loro e li accompagniamo alla porta.
- Buonanotte e grazie! - li saluto chiudendo la porta.
Tolgo i tacchi, che per una sera ho deciso di concedermi. - Mai più. - dico ad Ermal per poi fissare le scarpe.
Lui scoppia a ridere. - I tacchi sono sempre stati una tortura, no? - mi domanda.
- Esattamente. - e inizio a salire verso la camera.
- Dove vai? - domanda lui.
- Faccio una doccia e mi cambio. - rispondo ovvia.
- Vuoi compagnia? - mi chiede sorridendo divertito.
- No, meglio se controlli Andrea e stai calmino. -
- Perchè? -
- Perchè poi dobbiamo parlare di una cosa. -
- Che cosa? -
- Amore, dammi dieci minuti dai. -
- Va bene. - e mentre io entro in bagno lui va a sistemare la sua chitarra acustica.Indosso il mio pigiama e poi esco scalza dalla nostra camera da letto e vado nella cameretta di Andrea. Mi appoggio allo stipite della porta e fisso una scena dolcissima, Ermal seduto sulla sedia a dondolo che suona la chitarra acustica mentre il piccolo dorme.
- Sperimenti nuove canzoni con lui? - domando a bassa voce.
- No, magari però ne nasce una bella ninna nanna. - replica lui divertito. - Ora parliamo? - mi domanda.
- Sí. - mi avvicino alla culla, lasciando una carezza a nostro figlio che dorme come un angioletto. - Siamo fortunati! -
- E’ così bello e buono. -
- Appunto, e immagino tu ne voglia altri. - dico io divertita.
- Tu no? - domanda lui prendendomi per mano e andiamo verso il suo studio.
- Non lo so. Sai,xcredevo che non sarei mai diventata madre, invece con te ho rivisto questa mia condizione, anche perché appena ho scoperto di essere incinta ho capito che volevo questo bambino. -
- Quindi il tuo pensiero era niente figli? -
- Circa, ma ho amato subito Andrea, fin dalla prima ecografia. - e sorrido.
- E ora che sei mamma ti piace esserlo? -
- Ovvio che sí, però stasera ho capito che mi piace anche uscire con le amiche e come sai vorrò tornare al lavoro. -
- Lo so e non ti vieto di tornare a lavoro, esistono gli asilo o le tate. Ovviamente cercheremo di incastrare i nostri impegni, no? - domanda lui.
Io annuisco. - Però immagino che tu ne desideri altri. -
- Amore, con te farei una marea di figli. - dice lui divertito. - Ma non credo tu sia disponibile. - aggiunge poi.
- Quanti ne vorresti? - azzardo a domandare.
- Mi stai dando la disponibilità? - chiede divertito.
- Perchè non rispondi alla mia domanda? -
- Non ho in testa un numero preciso, però se per Andrea arrivasse una sorellina o un fratellino non credo che sarebbe un male. - dice poi.
- No, fino a che siamo in un numero limitato si può fare. - dico io. - Basta che non mi fai sfornare un figlio dietro l’altro. -
- Promesso! -
- Parola di lupetto? - chiedo divertita.
- Parola di capo branco. - replica allo stesso modo.
Mi avvicino e lo bacio.
- Vuoi iniziare a sperimentare una sorellina o un fratellino? - domanda divertito.
- Oh, ma statti zitto un po’. - dico io alzando gli occhi al cielo.
Lui scoppia a ridere. - Ai suoi ordini. - e torna a baciarmi.
- Pensavo avremmo litigato per questo argomento. -
- No. - afferma lui. - Ma sai che esiste anche il bello di litigare? - mi chiede.
- E quale sarebbe il bello? - domando curiosa già immaginando, ma voglio vedere dove va a parare.
- Beh, il bello sta nel fare pace, no? - domanda come se fosse la cosa più ovvia del mondo e io scoppio a ridere.
- Meta, non cambierai mai, vero? -
- Penso sia difficile. - mi dice lui sorridendo.
- Meno male, perché ti amo esattamente come sei. -
- E come sono? -
- Uno scemo che sa farmi ridere quando ne ho bisogno, ma al tempo stesso non sei mai banale, anzi riesci sempre a stupirmi per quanto puoi essere profondo anche in una semplice frase. Ti amo! -
- Ti amo anche io. - e mi sorride.
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Un'altra vita - Fabrizio Moro [Completa]
FanfictionAurora Luddington ha 30 anni, vive a Bologna e fa la manager; un colloquio di lavoro a Roma cambierà totalmente la sua vita da ogni punto di vista, professionale ma soprattutto personale. Aurora diventa la nuova manager di Fabrizio Moro e inizialmen...