Capitolo 9

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#Aurora POV

Raggiungo lo studio di registrazione, apro la porta e mi dirigo verso la mia postazione. Le luci sono già tutte accese, evidentemente c'è già qualcuno e i miei dubbi sono risolti quando sento una chitarra che suona.

Deve essere già arrivato Fabrizio.

- Buongiorno! - lo saluto.

- Giorno, già qui così presto? - domanda.

- Sì, ho un po' di cose da sbrigare e non sono la sola. - e faccio un cenno verso di lui con la testa. Credo che sia la prima conversazione tranquilla che abbiamo da quando lavoro per lui.

- Già. - e torna a strimpellare la chitarra. Lo saluto con un cenno della mano e mi dirigo verso il pc ed inizio a lavorare. Ho varie mail a cui rispondere, quindi inizio immediatamente.

- Posso parlarti? - sto lavorando in ufficio quando la voce di Fabrizio mi riporta alla realtà. Non si è mai rivolto a me in questo modo e oggi trovo tutta questa gentilezza molto strana.

- Sì, certo. - cerco di essere gentile anche io.

Si siede sulla sedia accanto alla mia e lo vedo torturarsi le mani come se non sapesse da che parte iniziare.

- Che tu ci creda o no, mi ero preparato un discorso e ora sto facendo la figura del cretino. Sono venuto qui per scusarmi con te. Da quando sei arrivata non ho fatto altro che farti la guerra, punzecchiarti e farti arrabbiare. Mi sono permesso di giudicarti senza realmente conoscerti, quindi scusami. Scusami, perché in più occasioni hai dimostrato il tuo valore, sai sicuramente fare molto bene il tuo lavoro. Scusami davvero. Pensi di potermi perdonare? Possiamo provare a ricominciare da capo? - dice tutto d'un fiato.

Sono senza parole, mi sento commossa e fatico a trovare le parole. - Direi sicuramente che possiamo ricominciare da capo. Scuse accettate e sei perdonato. Basta guerre e frecciatine, lavorare in armonia è meglio. - mi sento più leggera sicuramente in questo momento.

- Perfetto! - e ci stringiamo la mano, lui poi sparisce nuovamente in sala registrazione.

Sorrido, mi sembra strano. Non è detto che diventeremo migliori amici, ma almeno sono finite le guerre e potrò sicuramente lavorare con maggior serenità.

- Ho sentito bene? - mi chiede Max, deve essere arrivato poco fa.

- Dipende cosa hai sentito. - affermo divertita.

- Si è scusato con te? -

Annuisco - Sì, l'ho perdonato e ora spero che sia tutto più sereno. -

- Lo spero anche io, finalmente! - sicuramente anche Max è più sereno.


Ho il collo che mi fa male e cerco di muovermi con calma, mi alzo dalla sedia.

- Io vado a prendere un caffè, ne ho bisogno. - Max annuisce, così inizio a uscire dallo studio quando sento qualcuno che mi chiede di aspettare. Mi volto e trovo Fabrizio.

- Ho dimenticato qualcosa? - chiedo.

- Non stai andando a bere un caffè? - domanda.

Io annuisco. - Ti scoccia se mi aggrego? Così mi fumo anche una sigaretta! -

- No, tranquillo. -

- Sicura? - domanda ancora lui.

- Sì, è solo tutto così strano, non trovi? - chiedo io.

- Un po', sono stato proprio stronzo. - e si gratta la nuca imbarazzato.

- Un po' lo sei stato, conta però che abbiamo deciso di ricominciare, no? - domando io, che nel frattempo ordino il mio caffè macchiato e lo stesso fa lui.

Un'altra vita - Fabrizio Moro [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora