Parte - 65 Era troppo bello per essere vero

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Jessica: 

Sono passati esattamente due mesi da quando le lezioni sono ricominciate, da quando io e Andrew ormai siamo inseparabili nonostante tutte le discussioni, perché se non ci fossero quelle non saremmo nemmeno noi ma poi alla fine uno dei due cede e finiamo per fare pace e di solito finisce con i vestiti sul pavimento e nudi in un letto. 

Sono passate esattamente due mesi nei quali siamo stati sulla bocca di tutti, e ogni giorno ci guardavamo come se fossimo i capi di questo dannato Campus, non che non sia così visto che sono la ragazza del Capitano e Quaterback della squadra di football ma ogni tanto è davvero estenuante ma ci sto facendo l'abitudine. 

Quello di cui non mi abituo è a tutto questo amore e passione che travolge me e Andrew, dalla gelosia che ho di ogni singolo genere femminile che si avvicina al mio uomo esclusa Tess. 

Sono così persa nei miei pensieri seduta sulle gradinate del campo da football che non mi accorgo nemmeno di che ore siano se non fosse che a un certo punto sento due braccia muscolosissime abbracciarmi, un corpo solido contro la mia schiena i capelli umidi nel mio collo e un odore inconfondibile avvolgermi. Quando mi giro con il viso dalla persona dietro di me mi perdo in due occhi azzurri come il cielo di settembre. 

"Ciao mio Capitano ;)" 

"Angelo eri così persa nei tuoi pensieri che non ti sei nemmeno accorta che ti continuavo a chiamare al cellulare mentre ero nello spogliatoio eh ;)"

"Scusa Capitano abitudine ;) Comunque allora stasera esci con i ragazzi della squadra a cena?" lo guardo negli occhi stringendomi a lui 

"Si Angelo ma dopo vengo da te visto che Alex verrà a rapire Tess sempre che non mi dispiace avermi nel tuo letto sia chiaro ;)" scoppio a ridere guardandolo. 

"Collins mi dispiacerebbe se non ci venissi ;)"

"Allora ti lascio le chiavi del campo così puoi restare qui ad arrovellarti il cervello però poi chiudi o il Coach mi sequestra le chiavi e niente più posto magico riservato alla ragazza del Capitano ;)" 

"Come siamo gentili Collins ;) non ai combinato nessun casino per cui dovrei perdonarti vero? ;)" 

"Forse ho combinato un casino ma di certo non mi serve il tuo perdono visto che ho solo difeso ciò che è mio Parker ;)" lo guardo assottigliando lo sguardo. 

"Che diamine ai combinato Collins? ;)" 

"Ho solo tirato un pugno in faccia a quel coglione che ha provato a sconfinare nel mio territorio toccandoti il culo mentre sono entrato oggi a mensa pensando che non lo vedessi, pensando che non vedessi che ha messo le mani dove solo il sottoscritta ha il dritto di mettere le mani, pensando che a ogni modo qualcuno non me lo venisse a dire. Quindi Angelo non provare a dirmi che sono un cavernicolo perché sei la mia donna, chi tocca te avrà a che fare con i miei pugni ;)" lo guardo scrollando la testa. 

"Sono tua bambino che non sei altro ;)" lo vedo affondare il viso nel mio collo e grugnire. 

"Esatto Angelo sei mia, e quello ha capito l'antifona.. come se te poi non fossi più canicola di me vero? ;)" 

"Le ho solo staccato qualche ciocca di capelli, ti ha toccato e lo ha fatto davanti a me" 

"Sono tuo bambina che non sei altro ;)" gli alzo il viso e lo guardo negli occhi sorridendo per aver ripetuto la stessa frase che ho detto io baciandolo dolcemente perdendoci l'uno nell'altra fino a quasi toglierci e vestiti di dosso per una buona fino a che lui non deve andare con gli altri a cena. 

E' passata mezz'ora da quando Andrew è andato via e sono persa nel libro di Harry Potter che sto leggendo nuovamente dal primo libro della saga fino a che non sento la presenza di qualcuno a pochi passi da me e so per certo che non è Tess perché lei mi sarebbe saltata sulle spalle e Andrew è a cena con la squadra e per cui decido di staccare il viso dalle pagine che sto leggendo e quando vedo chi è vorrei avere i poteri magici per scomparire. 

"Ciao Jess.." guardo quel ragazzo di fronte a me che a stento riconosco, che prima era una delle persone più importanti della mia vita e ora è solo sconosciuto con un viso fin troppo famigliare. 

"Non chiamarmi in quel modo Jefferson, quel nome non ha diritto di stare sulle tue labbra, quindi per te sono Jessica.." lo vedo guardarmi come se avessi appena detto un assurdità ma non può pretendere davvero che possa chiamarmi in quel modo. 

"Senti che vuoi? Sì può sapere con quale diritto ti presente davanti ai miei occhi dopo ciò che ai fatto? Sai sei davvero perspicace per non sapere che Samantha mi abbia detto tutta la verità, la verità che non sei riuscito a dirmi tu in tutti questi anni" lo vedo stringere i pugni come se stesse per perdere il controllo ma non mi importa niente. 

"Non ho giustificazioni a quello che ho fatto, sono stato un mostro. Ma.." sono adesso io a dover rimanere calma ma so che sto perdendo il controllo. 

"Ma cosa Jefferson?! Senti vattene, io non ho più bisogno di te anzi non ho mai avuto bisogno di te perché quando mi sono risvegliato ho capito chi davvero mi ha sempre dato la forza di andare avanti nonostante tutto. Non eri tu e non sei mai stato tu, forse un tempo lo credevo forse prima di capire davvero che sei peggio della feccia.." lui non dice più niente e lo vedo andarsene e poi prendo le mie cose e mi avvio verso il mio alloggio ma ad un certo punto sento solo qualcuno che mi da un colpo alla base collo e poi non vedo nient'altro che buio. 

"Due anime come noi.." #OceanFireSeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora