Parte - 11 Scappare

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Jessica:

E' la mattina dopo la festa e quando mi sveglio, sento qualcuno sotto di me, sento due braccia che mi tengono stretta e un profumo che conosco troppo bene, alzo lo sguardo e lo vedo che sta dormendo profondamente con i capelli arruffati, dalle troppe volte che li ho stretti tra le dita ieri sera quando entrambi abbiamo lasciato che quello che ci stava accadendo ci sopraffacesse. Mi slego dal suo abbraccio cercando di non svegliarlo e gli passo ancora una volta le mani tra i capelli e gli lascio un bacio leggero sulle labbra e me ne vado senza neanche cercare Tess, perché so o meglio spero sia con Alex.

Dopo una lunghissima camminata a piedi arrivo al dormitorio e mi fiondo in camera e mi spoglio gettandomi sotto la doccia lasciando che l'acqua lavi via i ricordi della sera precedente ma ovviamente non succede, dovrei saperlo che i ricordi non si possono cancellare. Mi metto l'intimo pulito e indosso una vecchia maglia enorme dei Rollin Stone di papà e mi siedo sulla sedia del terrazzo e mi accedo una sigaretta e lascio che la nicotina si impossessi di me.

E'passata un ora da quando sono tornata dalla confraternita e mi sono addormentata sulla sedia del terrazzo e mentre sto per accendermi un'altra sigaretta sento bussare o meglio sento qualcuno che sta per buttare giù la porta e vado ad aprire sperando sia solo Tess, che sia ancora troppo ubriaca per beccare il buco della serratura ma quando apro la porta mi ritrovo davanti un Andrew che non sembra nemmeno troppo felice.

"Che che ci fai tu qui..?"

"Me lo stai davvero domandando Jessica?!" ecco mi ha chiamato con il mio nome intero e non è niente di buono quando lo fa, e lui entra con tutta la sua imponenza nella mia camera sbattendosi la porta alle spalle e io rimango in silenzio senza dire una parola.

"Jessica perché cazzo non eri con me quando mi sono svegliato?! mi sono ritrovato come un coglione a cercarti alle 7 del mattino!"

"Scusa avevo da fare Andrew, non pensavo che te ne fregasse qualcosa ti conosco da 19 anni ricordalo!"

"Già la grande Parker ha stabilito che non doveva contare un cazzo giusto?! O meglio ai pensato che mi sarei comportato da stronzo con te giusto?! anche se ci siamo limitati ai dei baci?!" e io continuo a rimanere in silenzio senza proferire parola

"Sai che c'è Jess? Sai che c'è di diverso?! C'è di diverso che eri tu, non eri una qualunque e io non ero ubriaco e non avrei mai lasciato correre, non con te!" mi guarda con uno sguardo che non mi aveva mai dedicato, non a me, come se lo avessi deluso, come se nemmeno mi riconoscesse.

"Complimenti Jess, complimenti per esserti rivelata la stessa persona che ho lasciato a New York, la stessa che si faceva comandare da un coglione, evidentemente le persone non cambiano vero Jess?" mi guarda ancora una volta e io che ancora una volta non riesco a rispondere e se ne va lasciandomi con mille dubbi e con mille domande a cui non ho risposto.

Decido di tornare a fumare la sigaretta che stavo per accedere prima e l'unica risposta che posso dare alle domande che lui mi ha fatto è che sono scappata, sono scappata dai sentimenti che ho provato perché a volte scappare è l'unica soluzione per sopravvivere.

"Due anime come noi.." #OceanFireSeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora