1.

3.9K 68 28
                                    

Sono la solita ritardataria. Non cambio mai. In vent'anni della mia vita non faccio altro che correre. Questa sera Filippo con Simone hanno organizzato una serata in discoteca io come al solito non so cosa mettermi. Prendo il primo abito che trovo davanti e me lo infilo. È a tubino nero. Metto i tacchi. Sento il telefono suonare sicuramente è la mia migliore amica che è appena arrivata. Ci conosciamo tutti da ormai anni è nessuno si è fatto l'abitudine che io sia in ritardo perenne.
“Emma, Giulia è sotto muoviti” mia madre urla dal piano di sotto.
“arrivo” urlo anche io. Metto un po' di mascara davanti allo specchio che in camera da letto, mi lego i capelli in una cosa e scendo giù velocemente.
“ non correre che ti ammazzi!” esclama mio padre vedendomi scendere. Respiro e prendo via la borsa. Lui continua a guardarmi.
“ esco con gli altri.”
“ Emma mi raccomando”
“ dormo da Simone”
“ ok va bene” apro la porta e vado via. Io e Simone eravamo amici da tre anni, mio padre si fidava ciecamente di lui, non ha mai fatto storie se dormivo da lui o lui da me. Gli vuole bene come un figlio. Arrivo da Giulia, entro in macchina e la guardo.
“Scusa è che...”
“ non hai trovato nulla e bla bla.. ti conosco non ho nemmeno insistito a suonare perché tanto non mi avresti ascoltato. ” rido. Parte con la macchina e andiamo alla discoteca dove ci avevano dato appuntamento. Non vedo l'ora di divertirmi un po'. In questi giorni lo studio all'università mi sta ammazzando è ho bisogno di staccare un pochino.
Una volta arrivati Giulia parcheggia. Usciamo dalla macchina.
“ ma finalmenteee!” urla Simone all'entrata. Mi abbraccia subito.
“ Emma ci ha messo secoli la conosci”
“avevo immaginato fosse colpa tua”
“ao!” lo spingo velocemente e ride. Filippo scende dal piccolo muretto in cui era appoggiato e ci saluta.
“Entriamo" dice. Noi tutti annuiamo.
“ tu stammi vicino che se no poi chi lo dice a tuo padre che ti hanno rubato”
“ oh non fare l'amico geloso! ”
“ guarda che lo dico per te”
“ si si. Come se il problema fosse mio padre"
“ fidati non vorrei ritrovarmi con le palle attaccate al muro” inizio a ridere mentre andiamo a prendere da bere.
“ tanto dormo da te oggi.” mi guarda con due occhi neri e felici. Simone adorava avermi tra i piedi lo sapevo anche se si ostinava a dire il contrario. Mi vuole realmente bene. Non è stato facile per me fidarmi di lui quando sono arrivata qui in Italia. Avevo più o meno 18 anni è a Malta avevo vissuto un periodo molto particolare.
Il biondino qua è riuscito a prendermi in poco tempo. Mi ha aiutata tantissimo ad uscirne e non posso non esserne grata. È geloso, dice che gli amici fanno questo ed altro ma io non vedo che fa lo stesso con Giulia. È iperprotettivo solo con me.
“ dormi con me allora. Perché c'è mia sorella”
“ uhh Sarà. È tornata?” annuisce urliamo per sentirci.
“ ieri mattina. Riparte a NY tra due settimane.”
“ non vedo l'ora di vederla”
“ già mi stai scaricando muscat!”
“ per Sara questo è altro lo sai” ride e mi bacia una guancia. Prendo il bicchiere dalle mani di Simone è bevo un sorso. Un po' forte questa cosa.
“ ieri non avevamo detto che ci saremo andati leggeri?”
“ si. Ma ormai...”
“ Simo non dobbiamo ubriacarci” urla Giulia mentre si avvicina al nostro amico. Filippo prende anche il suo bicchiere e butta giù.
“ vado a ballare mi sto annoiando!” nessuno dice niente. Scendo dallo sgabello e vado a ballare in mezzo alla pista. L'alcool dentro il mio corpo mi fa scatenare. Un ragazzo di avvicina e gli sorrido.
... “ sai che sei bellissima”
“ grazie. Ma non c'è bisogno che me lo dici”
... “ balli un po' con me?”
“ la ragazza è con me. Ti conviene girare largo. ” guardo Simone e non capisco.
“ guarda che non c'era bisogno di metterti in mezzo. Stava semplicemente chiedendo di ballare. Non voleva rapinarmi”
“ c'è poco da fidarsi.”
“ ma che ne sai! ” urlo. Mi allontano da lui. Non sopportavo quando si comportava così. Avevo capito che il suo compito era proteggermi e riportarmi a casa intera. Ma il ragazzo mi aveva semplicemente chiesto di ballare. Lo trovo al bancone. Mi avvicino.
“ ciao”
... “ non eri con il ragazzo tu?”
“ si. Ma non è il mio fidanzato. È solo il mio migliore amico. ”
“ così geloso?”
“ lo fa solo perché mi vuole bene. E poi ha un bellissimo rapporto con mio padre. Sa che si fida di lui e quindi dice che non vuole litigare con lui. ”
“ capisco. Comunque Samuele piacere”
“Emma piacere mio. Mi dispiace per prima”
“ non ti preoccupare. Io pensavo che fosse il tuo ragazzo” scuoto la testa.
“Simone mi conosce da tre anni e fa sempre così. È buono come il pane però... Senti ti va di ballare adesso?” annuisce finendo il liquido nel bicchiere. Mi prende la mano e ci mettiamo a ballare. Avevo bisogno di questa serata.

Tienimi vicino al cuore ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora