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Rientro a casa di Emma. Kurt mi aveva fatto una copia per la notte in caso Emma dormisse, almeno così non avrei svegliato tutti. I miei genitori sono andati via. Sara mi ha avvisato che Emma ha pianto un po' e che sono un coglione. Le ho spiegato che in realtà ho lasciato che lei capisse che io non voglio tornare indietro sui miei passi. Cornad pare essersi calmato ma in realtà secondo me doveva solo metabolizzare la notizia. Apro il portone non accendendo la luce. La mia attenzione viene catturata dalla TV accesa. Mi avvicino verso il divano è trovo mio suocero seduto.
“Cornad che ci fai qui?”
“Ti aspettavo” mi siedo sulla poltrona. Spegne la TV e accende la lucina che di solito accendevamo io ed Emma per non fare troppa luce nel salotto.
“ volevo parlare con te”
“ Cornad mi dispiace per aver tradito la tua fiducia. Ho sempre fatto in modo di proteggere Emma da tutto. Dall'incidente ad oggi. ”
“Questo lo so” mi guarda negli occhi “ so come si fanno dei bambini. So che non giochi a carte con Emma. Questa cosa del fatto che incinta mi ha spiazzato.”
“ ha spiazzato anche me. Abbiamo sempre usato le precauzioni se questo ti preoccupa. Emma mi aveva avvisato che la pillola non avrebbe fatto effetto. Così... - abbassò lo sguardo - ecco.. abbiamo sempre deciso di proteggerci. Non pensavo che un figlio lo avrei avuto ora. Non era nei miei piani. Ho accettato da poco un incarico importante, perché Emma mi ha fatto capire che non potevo abbattermi, ma non era mia intenzione mettere su famiglia. Ma allo stesso tempo adesso che c'è non voglio  assolutamente abbandonare l'idea.
Penserai che siamo o sono un incosciente. Forse hai ragione. Ma non ci riesco a pensare che Emma sarebbe capace di uccidere nostro figlio.”
“ non è nemmeno quello che voglio Simone”
“ vai dillo a tua figlia. Perché è convinta che tu sei deluso da lei. È vuole abortire”
“ te lo ha detto lei quando ti ha seguito”
“ non me lo ha detto. Me lo ha fatto capire. Ha solamente detto che tu saresti deluso da lei se metteva al mondo un figlio. Non vuole farlo. ”
“ io... Ero solo scosso. Ok penso che forse potrebbe rovinarvi la vita, ma poi penso che un bambino non potrebbe mai farlo. Un bambino rende la vita più magica e felice. Io quando lei è nata sono impazzito. ”
“allora penso che dovrai parlare con lei. Non con me”
“ tu hai creato questo” mi sorride.
“ le cose si fanno in due. ” rispondo. Mi dà una pacca sulla spalla.
“ parlo io con Emma domani. Ora vai a letto che è tardi. Io raggiungo Rosanna che sicuramente ancora non dorme” annuisco. Prendo un bicchiere d'acqua e salgo al piano di su. Emma sta dalla mia parte. Così deciso di farmi una doccia veloce e di mettermi il pigiama.
Mi infilo nel letto affianco a lei dall'altra parte. L'avvolgo  con un braccio la vita tenendola vicino a me. Avevo bisogno di sentirla appiccicata al mio corpo. Non ero arrabbiato con lei, forse solo infastidito dal fatto che volesse cambiare idea.
“Simo” la sento parlare tra il sonno e l'essere sveglia.
“sono qua. Continua a dormire è tardi”
“ non vai via?”
“non ho mai detto questo!”
“ io non voglio ammazzare mio figlio. Voglio solo che mio padre sia orgoglioso di me”
“ lo sarà comunque” le lascio un bacio sulla guancia. Le nostre gambe si intrecciano. Una mia mano finisce sopra la sua pancia. “ vorrei vederla crescere. ” le sussurro. Non risponde. Segno che sta pensando.
“ devo parlare con mio padre”
“Emma tu cosa vuoi? ”
“ questo bambino” sorrido al buio.
“ allora è giusto quello che vuoi tu ”
“ dici?” le lascio un paio di baci lungo il collo. E noto che si stringe di più a me.
“ dico che nella tua vita devi sempre solo decidere cosa vuoi tu non ciò che vogliono gli altri”
“ ti amo” mi dice. Era da tanto che non me lo diceva. Gira il volto con gli occhi chiusi e la bacio. Avrei voluto baciarla per tutta la notte ma sapevo che era di dormire. Io domani sarei dovuto andare a lavoro, lei avrebbe dovuto parlare con suo padre è farsi portare dalla fisioterapista per una volta io non c'ero. Avevamo un disegno da consegnare importante, non avrei potuto lasciare da soli quei ragazzi.

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