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“Tienimi su quando sto per cadere”

Ho accompagnato Emma all'università. Prima di quel passaggio abbiamo dovuto superare i miei genitori - alla fine era Sara quella che stamattina stava uscendo presto - che ci facevano mille domande. Ho confessato a loro che stavamo insieme e per poco mamma non strozzava sia me che Emma dalla felicità. A Sara glielo diremo quando la vedremo so che da mamma che è andata da Simona per alcune cose burocratiche di Ny vorrebbe tornare qua in Italia da noi.
Sto raggiungendo Filippo che voleva vedermi. Sta al bar vicino casa. Non ci metterò molto ad arrivarci. Emma era veramente felice questa mattina. Lo sono pure io. Finalmente dopo tanto tempo ho capito che lei è tutto ciò di cui ho bisogno. Parcheggio la macchina e scendo.
“ciao fili” dico al mio amico che appoggia il suo cellulare.
“ ehi simo ti vedo sorridente” mi prende in giro dandomi una botta.
“ lo sono. Emma è appena andata all'università. Ci vediamo per pranzo e poi stacca alle 20. ”
“ che bello vedervi così!”
“ perché mi hai chiamato?”
“ ho litigato con Valentina”
“ ma per cosa?”
“ quella cogliona della mia ex mi ha mandato dei messaggi e lei crede che io la senta”
“ sì e arrabbiata?” annuisce.
“ fili parlaci. Ti ascolterà ne sono sicuro. E poi hai sempre modo di mostrarle che è lei che rompe”
“ volevo organizzarle qualcosa per farla sentire speciale” mi dice.
“ ti ascolto. Ho ancora mezz'ora poi devo andare a lavoro. Pranzo con Emma è ho il pomeriggio libero”
“ ci vediamo nel pomeriggio allora. ”
“ va bene se per te non è un problema” scuote la testa “ però prova a chiarirci vedrai che non è poi così arrabbiata. È gelosa credo sia normale no? ”
“ d'accordo grazie Simo”
“ e di che figurati. Scappo allora, ci vediamo oggi pomeriggio” dico scendendo dallo sgabello.
“ si salutami emmina tanto ora la vedrò sempre con te” gli faccio l'occhiolino e un “ ovvio” ride e salgo di nuovo in macchina. Vado a lavoro. Il datore mi spiega le nuove regole del nuovo progetto.
Dopo tre ore intense esco salutando i miei colleghi e raggiungo l'università di Emma. Guardo l'orario, tra due secondi dovrebbe essere fuori. Infatti eccola uscire poco dopo. Infilo il telefono in tasca. Sta con Giulia che ridono.
“ehi” le dico non appena si avvicina.
“ ciao brutto” mi dice Giulia ridendo.
“ ciao antipatica” mi da una botta, avvisa Emma che sarebbe tornata a casa con Flavia di non preoccuparsi.
“ ciao bimbo” mi dice poco dopo dandomi un bacio.
“ lei non ha lezione dopo?” chiedo confuso.
“ no. Lei questa materia non la voluta quindi sta a casa oggi pomeriggio. Io invece dovrò stare qui tra un ora e mezza. ”
“ va bene. Pranziamo insieme ti va?”
“ certo. ”
“ oggi pomeriggio devo vedere Filippo. Stamattina era nel panico. ”
“ perché cosa è successo?”
“ ha litigato con Valentina. Quella cogliona della ex continua a torturarli di messaggio. E vale crede che Filippo le dia corda”
“ mhm. Immagino. Che dovete fare insieme?”
“ vuole stupirla non lo so. Ora non mi importa però...” porto le mani sui fianchi e la bacio con passione. Mordo il suo labbro.
“ mi stai già consumando è stiamo insieme solo da un giorno”
“ ci conosciamo da tre anni ti ho consumato sempre” ride. “ nel senso che..  ecco...” sento le guance diventare rosse.
“ ti ho capito Simo. Tranquillo. Quanto sei bello?” chiede baciandomi. Levandomi dall'imbarazzo.
“ andiamo che ho fame?” annuisco. La faccio sedere in macchina e poi la porto a pranzo al sushi. Amava questa pietanza. Sembrava quasi che non esistesse altro.
“ ormai sai come stupirmi eh! Non pensavo mi portassi qua. ”
“ non volevo portarti a casa. Ho pensato che stare un po' insieme da soli ci avrebbe fatto bene però se ti sembra esagerato dimmelo” scuote la testa abbracciandomi.
“ Simo a me basta questo davvero. Mi basta tutto quello che hai sempre fatto. Quindi sushi sia. Andiamo...” mi trascina ad un tavolo e ordina tutto ciò che potrebbe riempire il suo stomaco.
“ come e andata oggi a lavoro?” mi chiede di punto in bianco.
“ bene. Abbiamo dei nuovi progetti di case. Spero non troppo lontano da questo quartiere altrimenti avremmo del tempo limitato. ”
“ Simo ora che torno a studiare il tempo sarà comunque poco. Però davvero ti prometto che staremo insieme nei momenti di pausa. Magari un po' sto da te. Un po' stai da me”
“ lo hai detto ai tuoi?” chiedo quasi impaurito da suo padre. Non perché non mi volesse bene, ma gli avevo promesso che avrei protetto Emma da tutto. Ma non lo protetta da me stesso.
“ lo sa solo mamma. Ieri sera aveva già capito tutto. Papà ancora non lo sa. Nemmeno Kurt”
“ tuo padre è un passo da affrontare Emma. Io... Gli avevo fatto una promessa”
“Simo mio padre ti vuole bene”
“ questo non lo metto in dubbio. Ma ti ho fatto soffrire quindi non potrebbe prenderla molto bene”
“ nei prossimi giorni ci pensiamo d'accordo?” allunga la mano per accarezzarmi la guancia. Annuisco beandomi del contatto.
“ sei bella”
“ ma che dici?” mi dice imbarazzata. Mi avvicino per baciarla a stampo. Strofinò il naso con il suo.
“ mi ha mandato un messaggio Corinne” la guardo. “ non le ho risposto. In realtà non l'ho nemmeno visualizzato”
“ non dai che ha scritto?” scuote la testa. Mi passa l'iPhone per fare leggere a me.
“ non mi interessa. Se vuoi leggi tu!” mi dice. Faccio sennò di no. Se non importava a lei perché doveva importare a me?
“ se sei tranquilla tu su questo lato lo sono anche io”
“ voglio andare avanti Simo. Mi volevano sicuramente plagiare per stare con loro. Io ci sono stata bene. Ma io sono scappata da qui solo perché non sopportavo l'idea di non poterti avere” la bacio. E iniziamo poi a pranzare. Intreccio le nostre dita sopra il tavolo. Mi faceva davvero strano tutto questo. Ma lo volevo da matti.

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