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“grazie di essere venuto”
“ ho portato con me alcuni fogli che ho trovato a casa. Emma non li aveva ancora tolti dalle valigie. Ci sono anche i biglietti”
“vieni siediti. Devo controllare alcune cose”
“ ok” ci sediamo sul divano di casa davanti al PC. Simone era ancora in ospedale e non aveva intenzione di tornare. Gli avevo promesso una cosa e quella sarà. Prendo i fogli che Emma aveva fatto per andare a Londra. Compreso un foglio per il passaporto. Tutti i documenti della casa.
“ sicura che serva a qualcosa?”
“ stai tranquillo Kurt. Ho già presentato denuncia qui in Italia per questo fatto. Mi hanno detto che devo indagare. Ma io non ho abbastanza tempo. Così mi muovo prima nel mentre loro fanno le loro indagini sui messaggi di Simone e quelli di Emma. Mi hanno detto che mandavano una lettera a questa tizia ma io ho bisogno che le cose avvengono al più presto. ”
“ l'indirizzo sta qui” mi dice mentre continuo a sfogliare i fogli. “ Filippo e Giulia lo sapevano da quando Emma la. A noi ci c'ha sempre detto che sarebbe tornata e non dovevamo preoccupare. Voleva soltanto staccare la spina. Invece si è messa in un casino”
“ Kurt non poteva sapere. Ora stai tranquillo. A questi ci penso io ”
“ posso venire con te?” sbarro gli occhi. Cornad e Rosanna mi avrebbero ucciso. Era minorenne.
“ Kurt no. Sei minorenne. Non mi ore il caso di portarti a Londra da questi pazzoidi. ”
“ ma tu da sola....” lo blocco. Avevo chiesto al mio ragazzo di accompagnarmi. Eravamo tornati da NY perché lui era stato licenziato e volevamo rivedere le nostre famiglie. Così siamo tornati in Italia. Alessio stava dai suoi e io dai miei. Simone aveva sempre paura che mi potesse fare del male ma in realtà io e Alessio stiamo insieme da cinque anni. Ci amiamo. È sono contenta che lui mi appoggi in questa cosa.
“non andrò da sola. Mi accompagna il mio ragazzo. Davvero devi stare tranquillo kurt. Chi ha ridotto così Emma l'ha pagherà cara ”
“ ok. ” mi guarda un po' così. Mi avvicino a lui. Capisco la preoccupazione. Emma non accennava in miglioramenti e loro stavano male. Mio fratello in primis più di tutti.
“ quindi ora che farai?” mi chiede.
“ ora scrivo una deposizione da portare alla polizia a Londra. Mi stampo tutti i messaggi di Adam a Simone e quelli di Corinne ad Emma. Così da allegare tutto ”
“ ti crederanno?”
“ mi crederanno ne sono certa Kurt. A Londra le leggi sono vere e proprie. Chi fa delle cose del genere sa bene che sta facendo un reato. Tu non ti puoi permettere di giocare con la mente delle persone. ”
“ quando è successo quel casino della lotta. Emma tremava. Urlava che Adam avrebbe fatto di tutto. Che Simone ci sarebbe rimasto sotto se avrebbe continuato - respira - invece Simone quel giorno ha avuto la meglio. Ma hanno saputo poi come colpirlo diversamente”
“ ho visto. Mio fratello tiene tanto ad Emma. Io lo sempre pensato che prima o poi saremo diventati una grande famiglia”
“ spero che si risvegli. Non riesco a vederla così. ”
“ immagino. ” lo abbracciò per alcuni secondi. Mi aiuta a sistemare tutto. Compongo la deposizione su Word. Presto finirà questa storia.
Finirete in carcere io ne sono sicura. Rimpiangerete di esservi messi contro di me. Contro di noi.

...

In ospedale.

Sento una mano sulla spalla. Apro gli occhi e appare l'infermiera davanti a me. Mi alzo di colpo e mi rendo conto di essere rimasto dentro da Emma. Mano nella mano con il braccio piegato e la testa sul lettino.
“ mi scusi” dico
“ non ti preoccupare. Ti ho svegliato solo perché devo fare dei controlli. ”
“ ha fatto bene. Non dovrei essere nemmeno qui dentro”
“ ti ripeto non ti devi preoccupare. So che sei sempre qui con lei. Se non dentro stai fuori. È tanto fortuna ad averti” scuoto la testa. Non ero d'accordo.
“ non è lei ad essere fortuna. Sono io ad essere fortunato”
“ anche lei lo è. Nessuno farebbe quello che stai facendo tu ”
“ chi ama veramente lo fa” mi sorride. Esco dalla stanza facendole fare il suo lavoro. Vedo Rosanna seduta sulla sedia. Mi guarda.
“ ti ho cercato. ”
“ ero dentro. Non hanno aperto le tendine per questo non mi hai visto”
“dentro?” mi chiede allarmata.
“ si. Sono entrato a mezzanotte. Sono rimasto a parlarle un po'. Poi non so cosa è successo mi sono addormentato. Mi ha svegliato poco fa l'infermiera.”
“ non ha avuto crisi?”
“ no Rosanna. Vi avrei chiamato. Volevo stare con lei e sono stato dentro. ”
“ grazie per tutto”
“ non devi davvero”
“ invece si. Sei qui tutti giorni se non ti avessi detto io quel giorno di andare a casa non lo avresti fatto”
“ non voglio staccarmi da lei. So che quando si sveglierà potrebbe arrabbiarsi per quel fatto delle sigarette.  ”
“Simo non torturati davvero! Respira. Adesso cerchiamo di aspettare come abbiamo fatto in questi giorni. ”
“ hai ragione” mi lascia un bacio sulla fronte come faceva sempre mia madre prima di andare a dormire quando ero piccolo.

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