18.

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Ieri sono uscita con gli altri. C'era anche Adam con noi. È un bravo ragazzo. Molto simpatico. Corinne aveva ragione quel giorno mi sarebbe passata la tristezza.
Adam mi ha messo ha mio agio subito. Ha iniziato a tirare certe battute dove non potevo ridere.
“Emmina ciao” Corinne entra in salone buttandosi su di me facendomi ridere.
“ ciao teso”
“ come siamo felici”
“ sono appena tornata dal pranzo con adam”
“ uuuuuh”
“ smettila. Sai benissimo che è solo un amico. Io sono innamorata di Simone nonostante tutto”
“ ancora non riesci ad andare avanti Emma?” scuoto la testa. Era impossibile. Quando stavo da sola ci pensavo. Chiedevo ogni tanto a Filippo se lui stava bene. Mi mancava particolarmente. Non riuscivo proprio a dimenticarlo. Era più forte di me mi sentivo persa e a metà.
“ Corinne è difficile. Simone ha fatto parte della mia vita per tre anni. Non posso pretendere da me stessa che dimentico tutto così. E sempre stato presente in ogni cosa che facevo. Mi accompagnava a volte anche all'università prima degli esami. Mi aspettava fuori tardi per andare a cena”
“ scusa ma se faceva tutte ste cose perché non ha pensato che ci potesse essere qualcosa?”
“ perché io non l'ho mai visto da quella prospettiva Corinne. Ho solo pensato che ogni volta dormire con lui o stare in disco lui e puntualmente mi diceva che eravamo finiti a letto insieme era un gioco da amici. Ho sempre pensato che fosse perfetto come amico e non come fidanzato. ”
“ cosa è scattato poi?”
“ dopo che mi ubriacata perché mi sentivo oppressa ci ho provato con lui all'inizio provavo vergogna ma tutto si è trasformato in qualcosa di strano. Mi guardava è avevo voglia di baciarlo. I brividi mi percorrevano la vita. ”
“ e poi siete finiti a letto sul serio?"
“ si. Capisci perché è impossibile non pensarci. Sento ancora l'odore della sua pelle su di me. Sento i suoi baci lenti sul mio collo è come poi afferra il mio capezzolo mentre lo facciamo. ” gli dico guardandola negli occhi.
“ ok ok ho capito. ”
“ adesso ti dico però che Adam in questi giorni è riuscito a farmi staccare la spina mentre eravamo insieme. Non ho chiamato più Filippo per sapere di Simone. Mi ha aiutato tanto. Ma voglio quell'essere a Roma e non Adam. Lui lo vedo solo come amico. Spero non si sia fatto strane idee”
“ non ti preoccupare emmina. Adam ha capito benissimo che hai il cuore occupato. Già l'altro giorno quando ha tentato di baciarti” oddio! Avevo rimosso la cosa. È vero aveva tentato di darmi un bacio ma mi ero allontanata dicendogli chiaramente che non potevo. Avrei tradito me stessa e i miei sentimenti.
Il campanello suona facendomi spaventare.
“ doveva venire Julio?” chiedo a Corinne che mi guarda scuotendo poi la testa.
“ no. È al campetto con gli amici” annuisco. Mi alzo ad aprire. Appena vedo quella figura mi cade dalle mani il telefono che mi ero portata dietro. Sbarro gli occhi. Non ci credo! Che ci fa qui? Chi gli ha detto dove abitavo.
“Emma” Corinne mi chiama e ci raggiunge. Sento il peso nel cuore. Non so dove guardare. Le lacrime mi escono senza che io possa controllarle.
C'é un silenzio assordante. Quasi mi metto paura.
“ che ci fai qua?” riesco solo a dire.
“ possiamo parlare?” mi chiede a sua volta. Corinne si allontana. Credo abbia capito di chi si tratta.
“ non credo tu abbia il diritto di chiedermi questo. Dopo settimane di silenzio ti presenti qui come se niente fosse...”
“ Emma...” mi chiama e mi vengono i brividi. Non devo cedere. Non devo. Non posso dargliela vinta. Mi sono fatta così tanta forza senza di lui fino a poco fa.
“ no. Emma niente. Ti avevo chiesto una cosa... Lo stavo facendo perché sei qui? Torni nella mia vita...”
“ io voglio solo parlare con te qualche secondo. ”
“ non parlerai proprio di niente. Cosa c'è? Ti sei reso conto che provi qualcosa? Eh ti piaccio?" Lo vedo nervoso sempre di più. Sapevo di provocarlo tantissimo. Lo conoscevo Simone.
“ chi era quello con te?” inizio a ridere. Era serio?
“ eh no bello mio. Non ti dirò proprio niente. Devi sparire adesso dalla mia vita di nuovo. Tu non sai cosa ho provato...”
“ tu te ne sei andata. ”
“ non tirare fuori questa cosa. Mi hai lasciato andare come se fossi una puttana Simone. Come se fossi una delle tante. Cazzo ero la tua migliore amica. Mi hai scopato ma tu... Dio... Tu mi guardavi con disprezzo. Ti facevo schifo. Non ti rendi conto che mi sono fatta duecento docce prima di decidere di sparire. Volevo scappare via. Lontano da te. Dal tuo odore. Dai tuoi occhi. ” urlo più forte. Mi manca il fiato “ quindi se sei venuto qui per dire oddio Emma tu mi piaci. Mi dispiace non funziona così. Se solo un .....” mi prende per i polsi facendomi incontrare la schiena contro il muro. Le sue labbra si posano sulle mie. Mi bacia con passione. Contraccambio per qualche secondo ma poi lo sposto e gli tiro anche uno schiaffo.
“Esci... Non ti voglio più vedere. Non ti devi più permettere Simone. Avresti dovuto pensarci prima!” mi guarda.
“ non finisce qui Emma. Ho bisogno di parlarti. Di dirti delle cose. Io questo bacio  lo volevo comunque, come probabilmente quella notte che ho negato.” chiude la porta di casa alle sue spalle è crollo contro il muro.

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