2.

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“Emma dov'è?” Giulia l'amica mi chiede dove si trova. Mi volto per cercarla ma non la trovo da nessuna parte. Per quel ragazzo si era allontanata da me senza darmi modo di replicare. Quello ci provava spudoratamente ma Emma vuole sempre fare di testa sua.
“ non lo so Giù”
“ Simo come non lo sai?  Avevi detto che staresti stato vicino a lei”
“ Giù lo so. Ma Emma non vuole essere rotta le palle quando sta in discoteca. ”
“ ma che c'entra cavolo!”
“ senti non sono suo padre o suo fratello per dirle di non fare delle cose. Era con un ragazzo mi sono avvicinato per separarli ed Emma mi ha praticamente detto di farmi i cazzi miei. E L'ho fatto. ” affermò bevendo un altro short.
“ chissà dove cavolo si è cacciata. Magari è nei guai. ”
“  è troppo intelligente per cacciarsi nei guai ”
“ tu fai tutto semplice” vedo Filippo arrivare con Emma a braccetto. È praticamente ubriaca.
“ l'ho trovata nel divanetto. Era con un ragazzo che continuava a farla bere.”
“ adesso mi sente quel tizio”
“ Simone lascia perdere. Riporta Emma a casa. Io mi faccio accompagnare da giulia” prendo Emma in braccio ed esco dalla discoteca.
“ ho male ai piedi. Me lo fai un massaggio dopo” mi viene da ridere.
“ dopo è meglio se tu dormi. ”
“Simone ma io non voglio dormire”
“ invece lo farai. Sei ubriaca Emma! ” sbuffa
“ non lo sono. Sei sempre il solito rompi palle”
“ se ti vedesse così tuo padre mi ammazzarebbe”
“ mio padre non ti fa niente. ”
“ questo lo dici tu. Ringrazia che ti porto a casa mia. ” le metto la cintura e infila una mano sotto la mia maglietta estiva. Odiavo l'estate eppure quando faceva tanto caldo a Roma, non potevo di certo mica andare in giro con il maglione.
“Emma stai ferma”
“ che petto scolpito!” alzo gli occhi al cielo. Se solo sapesse da sobria si nasconderebbe.
“ si si lo so. Sono bello adesso chiudi gli occhi” mi stacco bruscamente da lei.
“ oh diamine! Samuele almeno si è fatto toccare un pochettino. Tu invece ti lamenti per ogni cosa” sapevo benissimo che era ubriaca e che non stava dicendo per davvero su di me mentre su questo Samuele avevo un po' di ribrezzo.
“ che cosa hai toccato?” chiedo mentre salgo dalla parte del guidatore. Metto la cintura.
“ anche lui ha degli addominali meravigliosi. Sul divanetto mentre ero sopra di lui... ” la blocco cercando di mantenere la calma.
“ ok senti fermati qua, prova a dormire veramente. Ti porto io in camera”
“ Simo ho mal di testa. ”
“ è la sbronza domani farà più male” metto in moto e la porto a casa mia. Sperando di non svegliare tutta casa. Sono sicuro che appena arrivo si sveglierà rincomiciando a parlare.

...

La mattina seguente.

Apro gli occhi ma la luce me li fa richiudete. Le tempie mi pulsano. La testa mi gira. Sono sdraiata, riconosco la stanza di Simone. Mi volto e lo trovo su un lato per lasciare più spazio a me. Ho della sua roba addosso, come diamine ci sono finita qua dentro? Ricordo solo che ho iniziato a ballare con Samuele e poi forse ho bevuto troppo. Allungo la mano toccando il braccio di Simone per svegliarlo.
“Simo... Simone” apre gli occhi velocemente spaventato. “ ehi calmati. Tutto apposto”
“ tu sei pazza!”
“ ti prego non urlare che mi fa male la testa. Ma che è successo?”
“ sapessi” ride prendendomi in giro “ ci siamo arrotolati sotto le lenzuola”
“Simone questa storia non è più credibile. Me la dici sempre”
“ oh già è vero! Filippo ti ha trovato su un divano ubriaca. Ti ho portato a casa. In macchina mi hai detto che ti sei strusciata su quel tizio della discoteca e se non ti fermo ti strusci pure su di me” mi metto il cuscino in faccia per la vergogna.
“ non dirmi così!”
“ mi hai messo addirittura la mano sul petto ”
“ simo oddio!” schiaccio di più il cuscino sento il viso prendere fuoco. Ho toccato il mio migliore amico.
“ giuro che se non avessi i buoni sensi oggi saresti nuda” ride dicendolo.
“ come ci sono finita in uno dei tuoi pigiami?”
“ oh Emma ti ho già vista nuda una volta che sarà mai!” gli do una botta senza sapere dove sto mirando. Credo di aver comunque preso un bicipite.
“ ok ok scherzo! Mia sorella ti ha cambiato. Puzzavi d'alcool infatti ti ha fatto anche una doccia”
“ con che coraggio guardo tua sorella adesso?” chiedo. 
“ con quello che hai avuto sempre ”
“ ero veramente messa così male?” lo guardo con la coda dell'occhio da sotto il cuscino.
“ si Emma. ” mi risponde.
“ che vergogna! C'ho provato con te. Io sono scema”
“ ci provano tutte con me. Nessun problema baby”
“ Simone smettila! Sei il mio migliore amico. Non posso di certo comportarmi così”
“ ti sei strusciata su uno che conoscevi da due minuti, è peggio di quello che hai fatto a me quindi vai tranquilla” tolgo il cuscino che glielo tiro. Quando faceva così era insopportabile. Le tempie però mi pulsavano tanto che non avevo il coraggio di fare altri passi contro di lui.
“ sdraiati che ti porto la colazione”
“ mi sa che dovrò chiedere al mio fidanzato un giorno di essere come te. Mi stai viziando.”
“ passerà prima sopra il mio cadavere poi forse potrà portarti la colazione a letto”
“ sembri mio padre adesso. la parte del geloso”
“ sei la mia amica e io non voglio vederti stare male”
“ Simo un giorno accadrà e né te e né papà potrete impedirmelo”
“ io non voglio impedirti nulla! Voglio solo che si comporti bene con te. Emma sai bene cosa hai passato. Ti trovata troppo fragile e io in quelle condizioni non ti ci voglio più vedere”
“ sono fortunata ad averti con me” mi butto su di lui che mi abbraccia.
“ Ti voglio bene” sorrido. Simone non lo diceva quasi mai. Era un ragazzo che preferiva dimostrare con i fatti che dirlo a parole. Ma ultimamente aveva imparato a dirlo ogni tanto di volersi bene.
“ anche io Simo” mi stringo un po'. Mi sdraio poi di nuovo sul letto e lui scende a preparare la colazione. Io lo aspetto.

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