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L'incontro con i miei amici è andato alla grande. Ema e Luke non vedevano l'ora di vedermi di nuovo. È stato come vederli per la prima volta. Sono tanto felici per me. Luke e Simone hanno fatto amicizia. Si sono persino scambiati il numero di telefono, nonostante Simone in inglese sia una vera è propria catastrofe si capivano benissimo. Ema ha detto che appena nasce il pupo salirà a Roma. Che finalmente avevo trovato qualcuno che mi voleva bene. Stiamo tornando a casa. La settimana è volata. Ho portato Simone nei luoghi della mia infanzia persino al mare. Mi ha promesso che quando il piccolo o la piccola saranno grandetto torneremo. I nonni ci hanno salutato un po' tristi però ci hanno confessato di avvisarli quando il nipotino nascerà perché vogliono assolutamente venire a vederlo. Speriamo la gravidanza vada più che bene. Sono solo al quinto mese. Ne ho ancora per quattro mesi.
Simone si sistema meglio nel sedile dell'aereo, mi prende per mano e gira il volto verso di me.
“tutto bene?”
“ si. Stamattina un po' di nausea e acidità di stomaco”
“ stai tranquilla. Tanto adesso che arriviamo ti riposi. Da domani andremo a casetta nostra a dormire”
“ci credi?”
“ a cosa?” chiede dopo di me. I miei occhi si spostano verso il finestrino guardando il cielo.
“ a dove siamo arrivati. Al fatto che presto saremo una famiglia”
“ non ci ho mai pensato. Ma sono orgoglioso di ciò che stiamo facendo. ” mi dice lasciandomi un bacio sulla mano.
“ anche io. ”
“ adesso che avremmo la nostra casetta non ci saranno più problemi a fare l'amore la mattina oppure camminare nuda dentro casa” ridacchia.
“ allora opzioni allettanti... La seconda specialmente mette a dura prova me ”
“ dovrai imparare a contenerti. Sai che quando nascerà nostro figlio ci saranno poche occasioni per inzuppare il biscotto” lo vedo che ride per fortuna si trattiene nel non farsi sentire.
“ Marò amo.. scusa io non sono abituato a sentirti parlare così. Comunque non ti preoccupare panzerotto capirà le esigenze anche di papà. Non potrà mica prendersi la mamma tutta per sé scusa”
“ chi te lo dice questo?”
“ io ovviamente. Dobbiamo diverti”
“ vedremo” gli dico mentre mi avvicino per baciarlo. “ se non dorme di notte voglio proprio vederti ”
“ faremo un discorso io e panzerotto non ti preoccupare. Ci pensa papà” rido io stavolta. Lo bacio. Appoggio la testa sulla sua spalla.
“ grazie di essere tu” gli dico.
“ no grazie a te.. di esistere” sorrido. Sento la sua mano passarmi sulla guancia e poi sul collo spostando i capelli.
“ non vedo l'ora di arrivare a casa. ”
“ per fare cosa scusa?” chiede malizioso. Gli do una botta sul ginocchio.
“ smettila di fare il cretino. Voglio vedere i miei genitori e mio fratello. ” gli dico accarezzandogli poi il mento mentre alzo gli occhi per guardarlo meglio.
“ la smetto la smetto. Ma tu me le servi sul piatto d'argento emmi”
“ no sei tu che capisci sempre male” lo rimprovero ma lui ridacchia. Sapendo benissimo che sto giocando. Mi sistemo meglio nel sedile. Appoggio una mano sulla pancia dove sento il piccolino muoversi.
“ sta agitato?”
“ no credo dorma. Si è mosso due secondi. Ora è fermo. ” gli confesso mentre lui fa intrecciare le nostre mani.
“ speriamo continui così. Sono curioso di vederlo. Spero prenda i tuoi occhi che sicuramente sono più belli dei miei. ”
“ secondo me ti assomiglierà parecchio. Almeno non mi diranno che ti ho tradito”
“ brava esatto. Mia madre per Sara lo diceva sempre che assomigliava a papà. ”
“ tu assomigli a tuo padre. Tantissimo. Sarà invece ha un po' di tutti e due ”
“adesso a tutti e due ma da piccola era tutta papà. La fotocopia in persona. Io invece assomigliavo a mia mamma. Ora si sono invertite le cose ” chiudo gli occhi.
“ io mi addormento un po'.. non so se stanotte dormo. Se questo birbante fa come la notte scorsa mi sa che ne avrò da pelare” mi lascia un bacio sulle labbra. Mi riposo un po'

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