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“ oggi siamo qui per festeggiare Emma - mio padre aveva preso possesso del microfono in sala. Simone mi stringe la mano. - dopo tanti anni finalmente sei riuscita a realizzare uno dei tuoi sogni. Laurearti. Adesso manca solo il lavoro. Siamo orgogliosi di te bambina. Orgogliosi di quella bambina che ci ha riempito la vita. Eri così minuscola quando sei nata ed io e la mamma eravamo un po' spaventati. Quando è arrivato Kurt poi eri eccellente ma anche tremenda. Volevi tante attenzioni come giusto che fosse. Sappiamo cosa hai vissuto quando siamo arrivati qui e io non voglio nemmeno ricordarlo.
Sono felice che hai trovato qualcuno che ti vuole bene. Qualcuno che si prende cura di te quando stai male e anche quando stai bene. Qualcuno che ti guarda negli occhi è già capisce tutto. - sto già piangendo. Simone mi accarezza il dorso con i polpastrelli - sono stati mesi difficili per tutto noi. Per me mamma kurt. Per te e anche per Simone. Per la prima volta ho visto un ragazzo stare male. Sentirsi in colpa ogni dieci secondi anche se non era così. Sentirsi inferiore a quanto amore potesse darti. Avrebbe voluto essere al posto tuo quando eri in coma, ma non si poteva fare. Eravamo così felici quando ti sei svegliata peccato per il piccolo intoppo che sta superando alla grande.
Grazie per i tuoi sorrisi. Grazie per tutta la vita che ci regali. ” mi alzo dalla sedia. Lo raggiungo lentamente non era tanto lontano. Simone mi segue lo sento dietro di me, ha paura che cada, mi appoggio alle braccia enormi del mio papà è mi faccio stringere. Non sento nemmeno le gambe tremare. Resisto.
“ grazie a voi. Vi amo” dico con poco fiato.
“ anche noi tesoro” mi dice papà. Simone sì è allontanato di poco per lasciarmi spazio con mio padre. Lo vedo appoggiato alla tavola che ci guarda con l'occhietto lucido.
“ un brindisi per la nostra laureata” urla mio suocero facendo alzare i bicchieri.
“ per Emma ippi urraaa” urlano forte tutti insieme. Rido.
Mi rendo conto di quanto io sia fortuna ad averli. Mi mancano tanto i nonni, na visto i biglietti regalati da Simone potevo finalmente rivederli. Con tutto quello che era successo non li sentivo più come prima.
Avevo trovato una seconda famiglia ormai da tempo ovvero quella di Simone. Mi voleva bene. Mi trattava come una figlia. E sapevano che Simone era felice con me. Non poteva esserci cosa migliore.
“ papà” lo chiamo mentre mi molla per alcuni secondi applaudendo per me. Le gambe non mi reggono.
“ oddio emma” mi prende subito perché Simone non ha lo scatto veloce di farlo. “ stai bene?”
“ sii tranquillo. Sono stata troppo in piedi. E non mi hanno retto più”
“ adesso ti faccio sedere” mi tiene in braccio e mi siede nella mia ancora amica sedia rotelle. Ancora per poco perché presto speravo di lasciarla andare e iniziare ad usare le stampelle.
“grazie papà. ” gli dico
“ di nulla principessa”

...

“ non potevamo andare a casa? Ti sarà costata una botta di sedere questa stanza”
“ per quanto devi protestare ancora?” da quando aveva scoperto che avevo prenotato una stanza d'albergo aveva iniziato a lamentarsi che avevo speso troppi soldi.
“ no. Hai preso i biglietti e ora questo Simo”
“ e quindi? L'ho voluto fare”
“ ma non c'era bisogno”
“ invece si. Volevo stare solo con te. Visto che non stiamo mai da soli ma sempre con i nostri genitori in mezzo. Questo era l'unico modo. ” mi abbraccia. Siamo stesi sul letto. Noto che ogni tanto cerca di muovere le gambe per avvicinarsi più a me.
“ tu lo sai che sono orgoglioso di te.
“ davvero lo sei tanto?” annuisco.
“ non so spiegarti bene determinate cose che sento dentro di me. Ti posso dire che per quanto io abbia faticato ecco... Non posso non essere felice di essere qui. Non rimpiango nulla. Nemmeno quello che successo prima di esserci messi insieme.. perché devo anche quel brutto gesto il fatto di aver capito di essermi innamorato seriamente di te. Ho temuto di perderti tantissimo e il mio amore sì e solo fortificato. Ti amo. E sono orgoglioso della persona che sei. Dolce. Amorevole. Premurosa. Purezza. ”
“sei la mia vita simo” il cuore faceva le capriole a quella dichiarazione che mi aveva fatto. La bacio senza dire niente. Non saprei nemmeno da dove cominciare di nuovo. Era riuscita a spiazzarmi di nuovo. E se avessi detto qualcosa mi sarei sentito una merda dicendo anche tu per me.
La stringo con le mie braccia e poco dopo facciamo l'amore.


*Spazio autrice: ciao ragazze, vi volevo ringraziare sempre per tutto. Per essere presenti e credere ancora nella mia scrittura. Infinite grazie ad ognuna di voi che in questo anno ha fatto parte della mia vita. Per ringraziamenti di fine anno aspetterò alla vigilia di capodanno.
Non so se oggi riuscirò a pubblicare un altro capitolo e soprattutto domani che lavorerò tutta la mattina e tutto il pomeriggio poi sarà la vigilia e... Non so dove possa trovare il tempo.
Quindi auguri di buon Natale a tutte voi. Che sia speciale. E vi resti qualcosa nel cuore.
Vi voglio bene.
Jessi. ♥️*

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