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Dimissioni.

Oggi finalmente esco dall'ospedale. Sono passati 6 giorni dall'intervento. Mi sento meglio. Nonostante non voglia accettare di stare seduta sulla sedia spero sempre di riacquistare la sensibilità. Dovrebbe arrivare Simone da un momento all'altro mi sono fatta aiutare dall'infermeria tanto carina. L'ho ringraziata per tutto ciò che ha fatto in questi giorni. Mi hanno insegnato come usare la carrozzina. Sono leggermente impedita ma credo di riuscire a prenderci la mano.
“ buongiorno splendore” mi volto per vedere Simone entrare nella stanza. Sorridermi. Era un raggio di sole.
“ amore finalmente sei arrivato”
“ un sacco di traffico mi ha bloccato. ”
“ non vedevo l'ora”
“ ed eccomi qua. Andiamo?” annuisco. Si avvicina a me e mi spinge la carrozzina. Prende la borsa ma  prima di muoversi  mi lascia un bacio.
“ andiamo a casa”
“ devi firmare qualcosa?” annuisco.
“ si dobbiamo andare in fondo al corridoio al box ”
“ d'accordo principessa” mi spinge fino ad arrivare dal medico che ci sorride.
“ ragazzi finalmente vi vedo tranquilli"
“ non vedo l'ora di uscire” rispondo io felice.
“ sono contento per te bellezza. Adesso firmi questo. Ci vediamo tra una settimana per il controllo dei punti. E constatiamo anche se hai riacquistato la sensibilità”
“ se così non fosse?"
“ non ti devi assolutamente preoccupare. Aspetteremo ancora. Vedrai. Nel giro di 6 mesi possiamo avere tutte le speranze che vuoi. ”
“ se dovesse succedere?” chiedo mentre firmo l'ultimo foglio.
“ iniziamo la riabilitazione ogni giorno. Prima un ora. Poi due ore. A seconda di quanto tu possa rendere. Non ti sforzerò. Devi solo essere convinta, perché tutto avviene se il tuo cervello è d'accordo. ” annuisco.
“ adesso goditi un po' di tempo fuori da questa mura. Esci a prendere aria. Non stare sempre a casa. Sono sicuro poi che Simone non ti lascerà sola”
“ per nulla dottore” gli fa l'occhiolino. Lo salutiamo. Prendiamo l'ascensore. Una volta al piano zero. Usciamo definitivamente fuori. Faccio entrare l'aria dentro i miei polmoni. Non ci credevo. Stavo per rivivere la mia vita. Ero realmente felice.
“ dove vuoi andare?”
“ mi porti dove voglio?” chiedo con gli occhi che quasi mi pizzicano dalle lacrime di gioia.
“ certo. Possiamo andare dai tuoi o dove vuoi tu”
“ mi porteresti a casa e poi dopo da Giulia?”
“ certo. Ogni tuo desiderio è un ordine”
“ esagerato adesso. ” ridacchia. Mi trascina fino alla macchina. Apre lo sportello. Mi fa mettere un braccio nel suo collo e poi mi solleva. I suoi occhi si intrecciano con i miei. Resta qualche secondo in questa posizione. Poi mi bacia. Un vero bacio. Con passione. Le nostre lingue si rincorrono.
Ci stacchiamo a corto di fiato. Mi sorride.
Si avvicina al sedile e mi fa sedere dentro. Sistemando mi le gambe. Mi bacia stampo di nuovo. Chiude la sedia e la porta di nuovo dentro ospedale.
“ Simo ma adesso come facciamo?” gli chiedo preoccupata di come dovrei muovermi.
“ tuo padre si è già organizzato. Non ti preoccupare una volta a casa avrai la tua sedia” annuisco. Non mi piaceva che dicesse la mia sedia. Però dovevo convivere con questa cosa. Avrei voluto tanto che le cose fossero diverse.
“ stasera stai con me? Devi lavorare domani?”
“ devo passare solo mezza mattina a lavoro. Ed devo entrare tardi quindi non ti preoccupare. Se mi vuoi dormo con te.”
“ certo che voglio. ” mi guarda. Mette in moto la macchina. Credo voglia dirmi qualcosa ma ha paura.
“Simo”
“ mhm”
“ che cosa devi dirmi?”
“ io...” respira “ non sai quanta voglia abbia di fare l'amore con te” gli sorrido.
“ anche io” gli rispondo convinta. Ma qualcosa lo turbava.
“ sai che... Ecco... Quando lo faremo... Tu...” gli accarezzò la guancia che mi pizzicava per via della barca.
“ ehi non ti devi vergognare. Comunque il medico stamattina mi ha detto tutto. Lo so non sentito piacere e non so quando vengo. Però possiamo sempre fare l'amore”
“sei sicura? Guarda che ..”
“ Simo si che sono sicura e poi... Mica posso rimanere sei mesi a secco perché non sento l'orgasmo. Basta che tu stai sempre attento” sorride.
“ quello è ovvio. Anche se un pargolo uguale a te non sarebbe male” rido. Stava dicendo cose molto importanti.
“ Ti amo biondino”
“ anche io”

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