17.

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« non so se giusto mandartelo, ho trovato questo video di Emma in locale a Londra. Sta con delle persone. » Filippo mi aveva inoltrato un video di Emma attaccata al collo di un ragazzo. Ridevano Insieme nella confusione totale. Affianco a lei una ragazza e un altro ragazzo. Sentivo il sangue salire verso la testa. La mano formarsi un pugno è buttare giù tutto ciò che c'era nella mia scrivania. Il vetro frantumato della nostra cornice. Urlo. Ora sapevo dove stava. Sapevo che quello che mi aveva detto stava accadendo. Lei si stava dimenticando di me. Di noi. Della nostra amicizia. Stava andando avanti.
“Simone” la voce di mia madre preoccupata entra in camera. Fissa tutto quello che c'era per terra poco dopo tiro un cazzotto al muro. E poi un altro. Un altro ancora. Sentivo le nocche bruciare. Il cuore battere troppo velocemente. Ero nervoso.
“ oh basta! Simone basta!” urla mia madre guardandomi. Mi ero trasformato; la rabbia aveva preso il sopravvento. Lui la stava toccando. Lui aveva le mani sui fianchi di lei. Lei cazzo. Lei gli circondava il collo come se fosse il suo fidanzato.
“ Simoneeee!” mio padre stavolta urla al posto di mia madre. Non mi faceva paura ero veramente incazzato con me stesso, con lei e quel coglione li.
“ voi non capite. Non capite cosa sto provando ora” dico.  Tiro un pugno sulla scrivania. Mio padre mi allontana da essa prendendomi forte dagli avambracci.
“ cosa sta succedendo?” mi chiede.
“ Emma si sta divertendo. Sì è dimenticata di me. Di noi. Di tutto ciò che abbiamo costruito insieme. ” gli occhi si appannano. Stringo di nuovo il pugno che non posso di certo colpire da qualche parte perché mio padre mi farebbe fuori questa volta. Il cuore in gola. Le lacrime che adesso scendono.
“ hai lasciato tu che andasse via” mi accusa mamma.
“ io non ho lasciato nessuno. Pensavo che dicendole determinate cose capisse che io volevo lei nella mia vita. ”
“ certo. Dicendole di dimenticarsi della notte passata insieme pensavi che lei sarebbe tornata qua”
“ ci hai scopato? Simone ti sei portato a letto la tua migliore amica? Sei coglione?” mio padre non sapeva nulla. Mamma invece aveva sentito me e Sara parlarne una notte.
“ eravamo ubriachi. Lei si è innamorata di me e io... Ecco io ho solo preferito vederla sempre solo come amica”
“ sei coglione doppio allora. Prima te la porti a letto poi pensi che le cose si sistemino dall'oggi al domani”
“ lei se ne andata papà. Capisci? È andata a Londra. Adesso sta con sto cazzo di tipo appiccicata come se non fossi mai esistito”
“ non puoi essere geloso se lei non ti piace!” rettifica mia madre facendomi alterare ancora di più.
lei è tutto per me perché è così difficile da capire?”
“ perché manco tu sai quello che vuoi Simone. Le hai detto che doveva dimenticarsi della nostra notte. L'hai buttata fuori di casa come se fosse una troia. L'hai trattata da schifo. Cosa pretendevi? Che venisse di nuovo qua è tutto fosse come prima"
“ no ma nemmeno scappare e sparire così dal nulla mamma” rispondo. Mio padre mi molla. Mi guarda dritto gli occhi.
“ Simone senti da uomo a uomo... Questa ragazza ti piace si o no? Sei innamorato?” rispondere così a brucia pelo. Lo guardo. Sento ancora la rabbia e il nervoso stare dentro di me. Emma era diventata da quando non c'era più o da quella notte costante nei miei pensieri. Chiamavo sempre Giulia per capire dove fosse. Adesso che lo sapevo era con un altro. Io sentivo di averla persa definitivamente.
“ non sono innamorato ma molto probabilmente Emma è tutto ciò di cui ho bisogno. Forse mi piace non lo so papà. So solo che sto impazzendo!"
“ allora credo sia arrivato il momento di parlare con lei Simo. Non puoi restare qui ancora”
“ lei non vorrà. Non mi guarderà manco in faccia. Adesso che ha questo nella sua vita. Io sarò un lontano ricordo. ”
“ provarci non costa mai nulla. Prendi un aereo e va da lei. Perché ogni minuto che passa è solamente tempo che rimpiangerai” mi da dei colpi sulla spalla. “ disinfestati quelle mani e vieni giù che prenotiamo il volo insieme.”
“ papà non credo sia il caso... Lei...”
“ Simone vuoi ancora perdere tempo prezioso per portarla di nuovo a casa? Non ti sto dicendo che ti ci devi fidanzare che sarebbe pure l'ideale ma ci devi almeno parlare. Chiarire. ” annuisco. Lui esce e mamma mi sorride.
“ sono sicura che capirà” io non ero sicuro di niente. Non credevo nemmeno fosse giusto invadere di nuovo la sua vita. Si era ripresa e io non c'entravo più nulla .

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