79.

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Arriviamo a casa di Emma. Parcheggio bene vicino al marciapiede. Scendo dalla macchina, suono dai genitori che mi aprono sorridendomi. Apro lo sportello di Emma che mi guarda. La prendo in braccio. Cornad si avvicina con la sedia rotelle.
“ ciao amore”
“ ciao papi. Sono tornata finalmente”
“ ho visto tesoro. Non vedevamo l'ora”
“ anche io” la messo sulla sedia e Rosanna la spinge dentro. Il padre mi ferma. Lo guardo.
“ grazie Simo”
“ non devi davvero. Lo faccio con il cuore e poi la amo. ”
“ lo so. Ma grazie lo stesso. Perché senza di te forse non ce l'avremmo fatta neanche noi” lo abbracciò.
“ grazie a voi invece per aver fatto Emma” mi sorride. Entriamo dentro ed Emma su guarda intorno felice.
“ sorellonaaaaaa” Kurt corre verso Emma travolgendola in un abbraccio. Quasi si accappottano. Ridono insieme. Mi era mancato sentirli ridere.
“ Kurt che bello vederti ”
“ma quando sei arrivata? Non ti ho sentito!”
“ adesso. Mamma mi ha trasportato dentro mentre Simone... Ecco stava con papà. Sai cose da uomini” ridacchiò mentre guardo mio suocero.
“ ah sì?” alza lo sguardo verso di me entrambi gli facciamo l'occhiolino. “ hai ragione cose da uomini. Come ti senti?”
“ sto bene. Adesso che sto a casa ancora meglio”
“ anche io sono felice troppo che tu sia a casa. ”
“ che bello che sei !” gli strizza le guance e ridiamo.
“ non iniziare a bullizzarmi però eh ” Emma ride. Si trasporta in cucina con la carrozzina.
“ ciao Simo”
“ ciao Kurt. ”
“ le hai dato una botta in testa?’ mi chiede quasi sorpreso dall'atteggiamento di sua sorella. Suo padre ride e si allontana per andare al bagno.
“ no. Credo e spero abbia capito che deve affrontare la situazione di petto. ”
“ dici che non si lamenterà più come prima?” scuoto la testa. Ero convinto che questa era solo una calma apparente. Emma ben presto davanti alla realtà della sua vita avrebbe rincomiciato a lamentarsi di sentirsi inutile. Avrebbe ricominciato a dire che non dovevo stare con lei.
“ no Kurt. Emma avrà ancora i suoi momenti. È comunque normale. Visto che si trova in una situazione non piacevole. Forse anche io in certi momenti reagirei così. ”
“ si ma... Se non reagisce poi...”
“ non ti devi preoccupare saprò tenerle testa. Glielo già detto non si libererà di me neanche se mi mandasse via”
“ sei forte”
“ non lo sono per niente. Sono ancora distrutto dentro per tutto ciò che è successo. Non me lo perdonerò mai. Vorrei che tutto si sistemasse in fretta, che lei riprendesse a camminare il più presto possibile perché non vorrei vederla triste. Ma sono sicuro che ci saranno i giorni no. I giorni dove ci si butta nello sconforto. Quindi mi preparo a tutto anche sfinito senza forze ” vedo Emma arrivare la indico a Kurt con la testa. Mi sorride. Ci lascia soli.
“ che dice mamma?”
“ che sei fantastico. ”
“ah si? Dice proprio così?” annuisce. Mi abbasso il giusto per lasciarle un bacio sulle labbra. “ ma se dopo essere stata da Giulia stasera c'è ne andassimo a mangiare una pizzetta?”
“ la solita?” annuisco.
“ se vuoi possiamo mangiarla in macchina se non te la senti ancora...” appoggia la mano sulla mia bocca.
“ anche se questa situazione non mi piace non mi devo vergognare. Quindi pizzetta e parchetto” le accarezzò il viso, con dito le tocco la punta del naso.
“ sono contento che tu stia reagendo così”
“ anche io. Mi fa strano tutto questo però non posso di certo continuare come in ospedale. Altrimenti poi ti vogliono in troppe” rido per la sua gelosia. Mi aveva raccontato dell'episodio con l'infermiera, un po' era gelosa che io avessi legato così tanto con quella ragazza durante il suo stato di coma. Ma le ho spiegato che quello che provo per lei è insuperabile. Nessuno può prendere il suo posto. Non è mai successo.
“ beh allora bisogna rimanere in questo modo. Perché se no poi ci sono troppe donne che mi cercano”
“ ci devono solo provare poi fanno zac”
“ le ammazzi una ad una?” annuisce. Mi bacia stampo.
“ lentamente anche”
“ mamma mia che sadismo” ride. “ senti io vado a casa a farmi una doccia tu potresti stare un po' con loro. Così quando torno ti porto da Giulia”
“ hai sentito Lorenzo?”
“ no amore. Infatti credo che ci farò un salto. Devi parlare con la tua amica io con lui. Vediamo di farli mettere insieme”
“ hai ragione. Stanno spreccando altro tempo ”
“ mi dispiace per Anita ” le dico mentre mi siedo sul bracciolo del divano. Lei si avvicina e mi prende la mano gioca con le mie dita.
“ anche a me dispiace. Ormai era come un pezzo di noi nel gruppo. Spero non soffra troppo. L'amore è inevitabile” sorrido.
“ non si può nemmeno nascondere è Giulia lo ha fatto abbastanza. Non poteva continuare in quel modo” le dico sincero. Non volevo che Giulia restasse solo a guardare era giusto che vivesse anche lei un amore travolgente.
Emma mi guarda e mi bacia successivamente. Non troppo perché sapeva che ci stavano i suoi in casa.

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