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Ero entrata al ottavo mese di gravidanza. Le cose procedono abbastanza bene. A parte qualche litigio con Simone per comprare le cose per il bambino che continua imperterrito a non farsi vedere. La ginecologa dice che potrebbe essere una femmina come un maschio che gioca a nascondino. Potremmo scoprirlo al prossimo mese o direttamente alla nascita.
“amore sono tornato!” lo sento entrare in casa. Si presenta poi davanti ai miei occhi con una scatolina di cioccolatini. Gli sorrido prontamente.
“amore mio” lo abbracciò nonostante il pancione.
“ ciao amo. Come state?”
“ qui abbiamo fatto un po' movimento. Sono andata con Giulia in palestra. Ti ricordi che domani ho il corso amo”
“certo che mi ricordo amore. Non mancherò tranquillo. Ti sei stancata?”
“ no. È stata palestra dolce. Ci siamo anche divertirte”
“ sono contento. Io invece non riesco a concludere con l'ultimo cliente. Non gli piace nulla di nessun progetto. Sono stremato!”
“ehi amore risolverete ne sono sicura”
“ io non più Emma. Abbiamo cambiato mille disegni in queste settimane ma non ne piace neanche uno. ”
“ vi impegnerete di più. Verrà un risultato buono. ”
“ non lo so Emma. A volte questo lavoro è troppo difficile soprattutto ora che sono dirigente. Mi sembra di voler mollare tutto perché non sono in grado” gli pizzico una guancia. Mi guarda senza capire.
“ non voglio più sentire dire che non sei in grado di fare quel lavoro. ”
“ è la verità”
“senti vai a farti una doccia. Dimentica tutto ciò che succede a lavoro. Le cose si risolveranno. Devi rilassarti però eh!” lo rimprovero. Lo vedevo che era teso e stressato. Mi lascia un bacio sulle labbra. Si allontana verso il bagno.
“ panzerotto vedi stare tranquillo. Hai visto papà, non sta bene quindi dobbiamo farlo stare rilassato. ” affermò parlando con il mio bambino che si muoveva da questa mattina. La notte dormivo poco; Simone mi stava dietro per non lasciarmi sola. Anche se io gli dicevi che doveva dormire lui non lo faceva. Continuo a preparare la cena.
Una fitta però mi fa appoggiare alla penisola che c'era nella nostra cucina.
“ehi che vuoi combinare?” chiedo “ non è ora di nascere panzerotto manca ancora un mese. ” mi siedo cercando di rilassarmi. Magari ero agitata vedendo Simone in quel modo. Decido di aspettare cinque minuti prima di alzarmi di nuovo e tornando ad afferrare l'insalata. Altre due fitte al basso ventre.
“Simo” lo chiamo ma credo sia dentro la vasca e non mi sentirà. Respiro profondamente. Non ero ancora andata al corso preparto, non conoscevo i dolori che avrebbero dovuto arrivare prima della nascita. Non sapevo se era normale quello che stava succedendo.
Forse avevo esagerato con la palestra questa mattina, ma che ormai facevo da quando ero incinta, non era mai successo che avessi dei dolori. Torno a sedermi. I dolori si allentano.
Il mio sguardo ricade su Simone in asciugamano legato in vita davanti a me. Per poco non mi strozzo con la saliva.
“ mi hai chiamato?” aveva un udito così forte da sentire la mia voce leggera.
“ si ti ho chiamato ”
“ dimmi” si avvicina. Gli ormoni si muovono dentro di me.
“ dimmi... ” mi viene da ridere “ come faccio in queste condizioni?” gli dico strappando una risata e uno sguardo malizioso.
“ ti ho sentito e sono venuto subito qui. ”
“ sei troppo carino quando ti preoccupi” mi sorride catturando le mie labbra in un bacio per niente casto. “ comunque ho delle fitte al basso ventre non so cosa stia succedendo. Se sto in piedi le sento. Se sto seduta no”
“ perché non mi hai chiamato più volte?”
“mi sono seduta amo. ”
“ sei sicura che stai bene adesso?”
“ si. Magari si sta mettendo bene il bambino. ”
“ se aumentano però andiamo in ospedale!” annuisco senza problemi. Sapevo tanto che se mi mettevo a replicare avremmo litigato. Non ne avevo voglia.
“ vado a vestirmi ok?” mi fa l'occhiolino facendomi alzare gli occhi al cielo. Provocava benissimo.
“ ok. Ma sbrigati perché devi scolare la pasta e io non posso prendere i pesi soprattutto adesso” annuisce fuggendo via. E tornando poco dopo. Mi alzo per apparecchiare. Simone scola e condisce la pasta con la salsa di pomodoro. Prendo l'acqua che mi cade dalle mani finendo in terra.
“amo” mi chiama preoccupato. Mi volto sorridendo.
“ mi è scivolata cavolo!”
“ lascia stare. Faccio io. Prendi questo porta a tavola” mi prende il viso a pesce mi bacia e raccoglie la bottiglia dell'acqua. Per fortuna non era di vetro altrimenti saremo qui ancora a raccogliere il tutto.
Ci sediamo a tavola sempre vicini così da poter tenere la sua mano nella mia pancia. Che mi facevano stare tranquilla. Infatti le fitte sembrano passate.


*spazio autrice: ciao ragazze, questo il capitolo della giornata. Non so se riesco a pubblicare un altro. Mandano esattamente due capitoli. Ultimamente scarcheggio di idee in questa ff e non voglio lasciarvi spesso senza.
Ho iniziato la nuova FF. Non vedo l'ora di farcela leggere. Mi piace. Ci saranno anche lì dei colpi di scena. 🙈 Vi voglio bene.
Jessi ❤️*

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