8.

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Come si era permesso a dirmi quelle parole? Ok avevo forse esagerato a chiedergli del perché volesse solo stare con me ma non vedo il motivo di rispondermi in quella maniera. Scendo le scale del suo appartamento. Quando vengo bloccata. So bene chi è, per questo che mi strattonò un po'.
“ lasciami.”
“ no. Ora mi ascolti”
“ Simone lasciami ho detto. Ti prego” sentivo un altro brivido attraversarmi il corpo. Non volevo assolutamente che se ne accorgesse.
“ Emma ascoltami un secondo”
“ tu mollami il polso”
“ no perché tu scappi”
“ non lo faccio!” affermò. Molla la presa fidandosi di me. Così resto davanti a lui.
“ senti mi dispiace per averti detto quelle parole. Ho esagerato. Sono un coglione. Ma non voglio che metti in dubbio certe cose”
“ Simo quali cose? So benissimo che tra noi c'è solo amicizia. io pensavo dovessi vederti con qualcuna. ”
“ ma non mi pare che sia mai cambiata questa cosa Emma. C'erano giorni che volevo stare con te altri che volevo sfogare i miei istinti” alzo gli occhi al cielo mi stava infastidendo quello che mi diceva. Non era mai successo. “ non fare quella faccia. Lo sai bene che tu sei sempre stata più importante di tutte”
“ lo so” mi tira per abbracciarmi ma non mi scompongo
“ eddai. Ti sto chiedendo scusa. Ho sbagliato. ” lo guardo intensamente e mi rendo conto di quanto sia bello. Siamo nelle scale ancora. Mi stringe una mano. Una scossa colpisce entrambi. Lo vedo ritirare la mano.
“ ti sei presa un po' di corrente da casa prima di venire qua?” mi chiede ridendo. Faceva finta che quella fosse una scossa di corrente tipica di quando tocchi qualcosa.
“ no. Non sei comunque simpatico” metto il broncio. Si avvicina per lasciarmi un bacio sulla guancia. I suoi occhi sono incastrati sui miei.
“Emma” mi richiama “ sei sicura che vada tutto bene?” no.. no... Non va bene un cazzo. Io non devo stare immobile così. Respiro. Lo guardo di nuovo. Perché ho voglia di baciarlo?
“ si va tutto bene ” gli dico “ forse è meglio se vado a cena a casa. Torno dopo”
“ che?? Nooo! È già buio. Non ti farò andare via adesso” non complicare le cose Simone ti prego. Non lo fare!
“ i miei mi aspettano” dico cercando di liberarmi dallo stato in cui mi trovavo. Mi tiene ancora mano. Inizio a sudare freddo quando sento le sue labbra sulla mia fronte.
“ parlo io con tua madre. Dai sali” non dico più niente. Acconsento a salire su di nuovo a casa sua. Ci facciamo un paio di patatine fritte e cotoletta per cena. Mi lancia poco dopo sul divano.
“ perché mi devi fare male? Domani ho sicuramente un bel livido sulla coscia”
“ ti lamenti sempre” mi lancia un cuscino è iniziamo a ridere e a fare una vera e propria lotta. Simone poco dopo si ferma. I suoi occhi si incastrano sui miei esattamente come prima sulle scale. Baciami! Ti prego fallo!
Mi tiene ferma per i polsi e poi attacca con il solletticarmi i fianchi. Rido fino a che non mi manca l'aria.
“ allora hai ancora intenzione di andare via?” mi chiede
“ si. ” rispondo.
“ ok!” riprende a farmi il solletico. Cerco di bloccarlo.
“ Simo ok, resto. ”
“ brava piccole” respiro sento il cuore andare troppo veloce. Mi libera.
“ doccia e poi film?”
“ lo guardiamo sul letto abbracciati?” annuisce. Fugge via e io mi metto le mani in faccia. Cosa cazzo sta succedendo?
« Giù sono nella merda! Mi sa che mi piace davvero Simone. Non devo.»
« te lo avevo detto io... era solo questione di tempo!»
«Giulia non posso! È il mio migliore amico! »
« l'amore non si comanda Giulia» scuoto la testa a leggere quella frase. Non potevo essermi persa una cotta per lui. Era come un fratello per me. I fratelli non si amano. Simone mi ha sempre trattato come se fossi sua sorella Sara.
In che casino mi sono cacciata?

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