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Simone mi ha ignorato per tutta la giornata. Non si è fatto sentire e neanche vedere. Tra poco abbiamo una cena con i nostri amici, io non sono pronta e non so nemmeno chi verrà a prendermi. Visto che il signorino a quanto pare è offeso da ieri sera. Mia madre fa ingresso in stanza, mentre sto sistemando dei vestiti.
“Emma, c'è Simone di sotto. Ha detto sei pronta che avete...” mi guarda “ sei ancora in pigiama?” annuisco senza problemi.
“ puoi dire a Simone che io non mi muovo da qui stasera. Può benissimo andarci da solo alla cena con i nostri amici!” rispondo acida. Ripongo tutto nell'armadio.
“ avete litigato?”
“ si. Non mi interessa adesso. Mi ha ignorato per tutto il giorno. Non solo ieri si è arrabbiato.. mi ha lasciato pure da sola. Adesso arriva bello fresco e vuole pure che vada con lui. Se l'ho scorda! Io non mi muovo da qui”
“ perché avete discusso?” sbuffo. Quando ci si metteva era peggio di un carabiniere.
“ gli ho mentito ok? Dovevo andare dalla psicologa questa settimana. Gli ho detto che avevo preso appuntamento... Invece non è vero. Non ho chiamato nessuno. Non ci voglio andare. Lui mi vuole mandare invece. Così se n'è andato. ”
“Emma guarda che devi solo parlare con la psicologa non è che stai andando in guerra. ”
“ io non voglio raccontare i fatti miei a nessuno. Tanto meno ad una che non conosco. Se non mi vuole ascoltare lui non fa niente. ”
“ ti stai solo comportando come una bambina”
“ il bambino è lui che non mi affronta. Anzi mi ignora...”
“ magari capisci che non è facendo quello che stai combinando che risolvi i tuoi problemi”
“ io non ho nessun problema” le dico. Vedo Simone entrare in camera da letto.
“ Rosanna ci puoi lasciare soli cinque minuti?” chiede. Mia madre annuisce e lui chiude la porta. Mi guarda.
“ ascoltami bene: adesso tu prendi il vestito che ti ho comprato l'altro giorno lo metti e andiamo alla cena. Secondo mi hai stancato con questi capricci. Io non voglio decidere per te.. non voglio nemmeno obbligarti a fare cose che non vuoi fare. Se ti dico determinate cose e per il tuo bene. Terzo non vuoi andare dalla psicologa ok va bene non mi importa. Basta che però non rincomiciamo con la storia che non puoi camminare che intervento non è servito a nulla perché stavolta mi incazzo io per davvero ”
“ sei sempre il solito coglione che non capisce”
“ io capisco benissimo invece... È difficilissimo accettare questa realtà ok... Ti sto vicino ogni giorno e non per pena na perché Ti amo ma sembra tutto inutile. Sai quante volte mi sveglio la mattina che ti sento lamentare e penso che sia io a farti male? Lo sai? No Emma. Non ti accorgi di niente. Continui imperrita a dire che sei tu quella seduta lì.. sei tu che stai male. Ci hai pensato un pochino a me?
Hai pensato che faccio di tutto per non pensarti la cosa?
No ma non importa di questo. Io sono solo stanco di vederti ogni santo giorno abbattuta da qualcosa che non puoi fare. E sono lì che ti chiedo se hai bisogno e tu che mi rispondu di no perché sai benissimo farlo da sola. Adesso, oggi decido io. Ti metti quel vestito e c'è ne andiamo a cena.
” non fiato. Apre la porta ed esce. Sento gli occhi pizzicarmi. Esco dalla stanza ma mi ricordo delle scale.
“Simoneeeee” urlo. Ma non vedo nessuno rispondermi nemmeno lui. “Simoneeee sali ti prego” aspetto due secondi, sto piangendo, lo vedo salire poco dopo. Mi guarda.
“ stai male” si sono una cogliona a trattarti così.
“ scusa. ” abbasso la testa. “ mi aiuti a cambiarmi?” non dice niente. Sale l'ultimo gradino, spinge la carrozzina dentro la stanza di nuovo e mi aiuta in rigoroso silenzio a mettere il vestito. Mi trucco un pochettino. Mi prende in braccio per portarmi giù con l'aiuto di mio padre che porta in macchina la sera. Simone lo segue.
“ Emma dorme a casa Conrad ”
“ ok va bene simo” non sapevo nulla che dovessi a dormire a casa sua. Mi fa sedere in macchina, saluto papà che mi avrebbe poi salutato la mamma. Anche lui sale in macchina e partiamo.

.....

Emma appoggia la mano sulla coscia mentre finisco di parcheggiare. Mi volto e le lascio un bacio. Non sono più arrabbiato.
“perdonami ” mi sussurra.
“ l'ho già fatto. Non farmi sti occhi che torniamo a casa ”  ridacchia.
“ non sarebbe male!”
“ oh guarda che lo faccio sul serio.” ride. Mi bacia adesso lei.
“ andiamo che ci aspettano. Stasera poi vediamo!!” la guardo malizioso e la vedo darmi uno schiaffetto sulla nuca.
“ apro la sedia e ti faccio scendere!” annuisce. Faccio come ho detto. La metto sulla sedia, prendo la sua borsa ed entro dentro il ristorante. Giulia ci saluta subito. Mentre vedo Anita e Lorenzo seduti vicini. Sbarro gli occhi. Non stavo capendo nulla.
“ finalmente siete arrivati. ”
“ colpa mia. Ho combinato un guaio e adesso però prendiamo posto. ” ci mettiamo a tavola. Prima tiro Lorenzo fuori con la scusa di una cosa.
“ che cazzo sta succedendo?”
“ ho spiegato che stata una debolezza e ha capito!”
“ ma cosa stai facendo? Lorenzo stai aggravando la situazione”
“ non è vero Simone. Anita non merita di essere mollata. Non merita nemmeno che io abbia baciato Giulia"
“ ti stai solo nascondendo”
“ ha parlato quello che per mesi diceva che non era innamorato”
“ si appunto. Parla uno che non voleva accettare la cosa. Ti capisco che sei confuso. Che sei impaurito ma non è così che risolvi la situazione. ”
“ io non ho nulla da risolvere. Devo stare con Anita. Se lo merita. Mi ha detto che ..” vedo Filippo correre verso di noi.
“ veniteeee” urla. Lo seguiamo. Torniamo dentro.
“ tu te lo sei baciato!!!” urla Anita.
“ è lui che ha baciato me”
“ non è vero. Tu gli hai scritto. Lo hai istigato a venire a baciarti. Non sarà mai tuo” alzo gli occhi al cielo.
“ sei contento adesso?” gli chiedo “ avresti dovuto dire la verità ad entrambe. ” gli dico. Mi avvicino. Prendo Giulia per una mano.
“ vieni andiamo un po' fuori” le dico. Emma sente, mi sorride e anche lei ci segue. Nell'esatto momento veniamo fermati da un ragazzo con un orso e altri fuori. Giulia sbarra gli occhi. Lorenzo che stava seguendo la scena dietro Anita che si calmava anche.
“ sono per una certa Giulia. C'è anche questo bigliettino” lo prende in mano. Emma appoggia il resto sulle sue Gambe. C'è scritto n biglietto : « stasera sei spaziale. Il sole splende anche di notte. Ti aspetto domani fuori dall'università. So che hai la tesi da finire ma l'unico modo per incontrarti. F. »
“ f? Ma chi è?” dice.
“ oddio!!!” esclama Emma.
“ che c'è?”
“ ho capito chi è? Ma te lo lascio scoprire fa sola. È un bellissimo ragazzo. Giulia buttati fidati” non stavo capendo nulla! Emma mi fa poi l'occhiolino. Riesco solo a captare che lo dica per quell' imbecille del mio amico che sta abbracciando la sua ragazza ma è qui che ci guarda.

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