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Simone mi aveva portato a cena fuori per festeggiare. Ero troppo felice. Non sapevo come descrivere il mio stato d'animo. Nemmeno a Giulia ero riuscita a dire più di: tornerò a camminare non c'è cosa più bella.
Le settimane dalla psicologa avevano aiutato. Avevo parlato a lei di Corinne mi ero sfogata di tutti il male tenuto dentro. Di Adam che aveva fatto di tutto per tenermi lontano da Simone. Da Simone che all'inizio non mi voleva. Ho detto tutto. Non ho tenuto più niente per me. Ho pianto. Ho sorriso.
“a cosa stai pensando?” Simone davanti a me con il dolce nel cucchiaino mi risveglia dai pensieri.
“ a quanto sono fortunata.. - alza lo sguardo che aveva basso verso il bicchiere di vino - ad aver trovato realmente qualcuno che si prende cura di me. Non è facile al giorno d'oggi che succeda... Quando ho sentito quelle scosse verso di te, ho pensato che fossi impazzita del tutto. Invece era l'amore che parlava per me. In questi due mesi ho capito tante cose, l'incidente mi ha aiutato a capire anche che non devo mai mollare, la psicologa mi ha spiegato che nel nostro cervello a volte possono scaturire delle cose contrarie al cuore sta a noi decidere se seguirle o meno. Io ho preferito dirle che sono stata male quando mi hai rifiutato...”
“emma, io... ” lo blocco. So che sta per scusarsi.
“ non l'ho fatto per darti colpe. Non posso. Ognuno di noi ai suoi tempi, tu hai avuto i tuoi come io i miei. Lei mi ha detto che a volte capire di amare un amica è più difficile che capire di amare una ragazza che non lo sia. Sicuramente non è stato facile per me ma non lo è stato per te. Mi ha detto che avrei dovuto mettermi un po' nei tuoi panni perché avrei capito quanto fosse dura sentire quel cambiamento.
Parlare con lei mi è servito a capire che non devo più scappare da nessuno. Nemmeno dalle mie scelte. Non devo avere paura di mostrare i miei sentimenti a chi mi vuole bene. Non devo tenermi dentro nulla. Mi è servito per sentire lo stomaco contorcersi quando ho raccontato che mi parlarvi mentre ero in coma, bloccata non riuscivo a fare niente eppure c'eri... Mi servito per capire che forse non ti merito ma non voglio lasciarti per nessuna ragione al mondo, perché io sono innamorata di te. Oggi domani. Dopo domani. Nel mio futuro vedo solamente noi. Vedo te con me. Vedo una famiglia nostra. Vedo una possibile casa nostra. Vedo la nostra vita insieme.
Ti amo immensamente. ” lo vedo con gli occhi lucidi. Si alza dalla sedia e mi viene a baciare.
“ non mi aspettavo un discorso del genere.”
“ mi sa che dovrai aspettarteli più spesso perché non smetterò più di dirti quelle parole. Ti voglio”
“ amore mio. ” mi abbraccia “ anche ti voglio. Anche io ti vedo nel mio futuro. Anche io vedo una vita insieme a te. ” respira profondamente “ ti amo vita mia” era riuscito a fare battere il mio cuore velocemente anche questa volta. Era sempre così. Simone ti spiazzava con poche parole, amavo anche questo di lui, non parlava molto ma quando lo faceva era impressionante.
Gli accarezzò una guancia per guardarlo negli occhi.
“ ho accettato il posto che mi ha dato Giuliano. Da domani sarò al posto di Franco. Me la sto facendo sotto... Non saprei nemmeno se sarò in grado ma... Voglio fare questo salto ”
“ e io salto con te.. anzi presto lo farò” mi bacia. Schiudo la bocca per lasciargli spazio di entrata alla lingua. I suoi pollici fanno su e giù sulle mie guance mentre le mie mani sono intrecciate dietro la sua nuca. “ sono orgogliosa di te” gli dico dopo esserci staccati. Finiamo il nostro dolce e torniamo a casa sua. I suoi genitori sono in montagna. E Sarà sta da Alessio. Simone mi mette sul letto stavolta mi guarda malizioso.
“ potrai goderti tutto adesso”
“ infatti mi devi far godere in tutti sensi” ridacchia. 
Mi bacia con passione. Quasi subito mi leva la maglietta e lo stesso faccio io. Nonostante non riuscissi ancora a muovermi del tutto; riuscivo a sentire lui sopra di me. Sente lungo il collo. Le sue mani si intrufolano dietro la mia schiena scendendo giù per bordo dei pantaloni, le infila dentro toccandomi i glutei. Li palpo tra il volermi sempre di più alla delicatezza che lo accompagnava sempre. Mi continuava a baciare e leccare il collo per poi tornare su per la bocca. Libero il mio seno dal reggiseno. Con una mano continuava a toccarmi il sedere, con la mano libera mi palpava il seno..  con la lingua mi Lecco il contorno del capezzolo facendomi eccitare. Ero in estasi quasi. Mi levo i pantaloni e fece fare la stessa fine con i suoi. Eravamo intimo. La sua bocca tracciava un confine senza alcun senso sulla mia pancia. Mi leva la mutanda e spalancò le mie gambe. Aspettavo questo momento. Volevo sentirlo tutto mio. La sua lingua spostava di poco il clitoride... Il suo sito sfiorava il mio buco. Inarcò la schiena fin dal primo momento. Lo sento leccare..  il dito fare fuori e dentro. Era tutto come se fosse la prima volta. Respiro.
“ oddio” dico. Sento che con le labbra tira il clitoride e successivamente due dita dentro. Mi stavo bagnando tantissimo.
“ simo se continui io...” diede una spinta con le due dita e venni senza che me ne accorgo. Lo vedo sorridere. Si libera delle mutande.
“ vuoi che mi fermo prima o usiamo le precauzioni? La pillola lo sai che non fa effetto se ti vengo dentro." Annuisco.
“ usiamo il preservativo perché non voglio che ti fermi prima.” annuisce. Lo prende al volo. Lo fa rottolare lungo la sua lunghezza e subito dopo lo sento dentro. Si muove. Spinge.
“ Marò.. sei così stretta mamma mia amo” dice.
“ spingi di più simo. ” gli dico. Aumenta il ritmo mentre mi bacia. Sento la sua lunghezza colpire fini fondo.  Lo sentivo finalmente.
Dopo un bel paio di spinte veniamo insieme. Respiro sul suo collo mentre ancora sopra di me mi bacia la spalla e poi il seno. Rincomicerei volentieri.

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