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Filippo mi aveva accompagnato a casa per farmi stare calmo. Ero arrabbiato con lei. Continuavo a non capire. Avevo preso delle cose per il medico riportato tutto e me ne ero andato. Passando poi tutto il pomeriggio a parlare con i genitori di Emma. Avevo esposto a loro ogni cosa che il medico mi aveva detto. Mi hanno detto che ci avrebbero pensato loro a fare accettare l'intervento. Doveva farlo a tutti costi. Non c'erano molte soluzioni. Altrimenti sarebbe stata la cosa peggiore.
Mia sorella entra in camera da letto dove ero in questo momento.
“ sono le sette. Devi andare da Emma”
“ no.”
“ come no. Sei stato tutto il tempo lì adesso che è sveglia non ci vai?”
“ non mi sembra che a lei faccia piacere” era il contrario lo avevo letto quel messaggio ma non volevo darle nessuna soddisfazione. So di avere le mie colpe ma a quanto pare con lei più ti avvicini peggio fai. Quindi oggi resterò a casa. “ vanno i suoi genitori. Non è sola”
“Simone”
“ Sara non succederà niente. Non ho cambiato idea. Non la lascerò. Non mi importa della sedia rotelle. Ma lei deve capire che non è come dice pensa. ”
“ è come pensa?”
“ che sono lì per compassione. E io voglio decidere per lei. Non è così”
“ pensi non andando risolvi la cosa. Adesso potrebbe rinfacciarti di fregartene”
“ lo facesse pure. Tanto me ne ha dette di peggio. Non importa. Sono arrabbiato. Non ho voglia di litigare. Tanto che io ci sia o meno non le cambia la vita. ”
“ ti sei fumato qualcosa?”
“ no sorella. Non fumo da due settimane”
“ ah allora è per quello!”
“ Sara sono serio. Non andrò da lei. Prima o poi capirà che non c'è bisogno di trattare di merda le persone. Io ho tutte le colpe che vuole. Sarò pure un coglione. Ma l'avrei voluta vedere al posto mio. Me lo avrebbe detto che non poteva usare le gambe?” urlo.
“ Simone calmati. Avresti reagito anche tu come lei”
“ forse hai ragione. Ma io non mi sarei mai pensato di dire tutte quelle cazzo di parole. ”
“ Simone è arrabbiata. Io capisco te e tu capisci anche lei. Se all'improvviso ti ritrovi a non poter fare quello che facevi prima come a prenderesti? Te lo dico io male...” la blocco subito. Avevo capito dove voleva andare a parare. Ma non era così che funzionava. Emma era una che voleva sempre fare di testa sua. Se non la scuotevi un po' sarebbe rimasta ferma sul suo punto. Ad oggi devo restare fermo e rigido.
“ non vuole fare l'intervento. Mi ha detto che io voglio decidere per lei. Mi ha detto che non mi possiamo garantire ne io e ne il medico che lei rincomiciarà a camminare. Capisci? Comprendi che non posso permettermi che faccia di testa sua? Capisci che deve comprendere con dei messaggi giusti che non è quello che dice”
“ farà l'intervento simone. Io ne sono sicura. Ma stalle vicino ne ha bisogno”
“ anche io ho bisogno che lei mi stia vicino. Lo sai come sono stato” annuisce e mi abbraccia. Sento le lacrime uscire. Vorrei trattenermi ma non ci riesco.
“ sfogati simo. Non tenere tutto dentro e non essere così arrabbiato. Ti fa male. Non sei stato bene neanche tu. Sei stato tu anche in quell'ospedale. Non hai mai pensato a te stesso. Quindi respira. ”
“ e perché non ho pensato a me che voglio tenere il punto. Perché voglio pensare che lei capisca che io lo faccio solo perché sono innamorato e non posso stare senza la sua voce. I suoi occhioni. Lo faccio solo perché lei ha tutta una vita da vivere. Che sia con me che sia senza di me non conta anche se morirei dentro. ”
“ sei proprio un cucciolo innamorato simo” mi stringe ancora di più. Vorrei lo pensasse pure lei. “ andrà tutto bene vedrai”

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