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Inizio riabilitazione

Oggi è il grande giorno. L'infermiera mi metterà in piedi davanti a delle sbarre. Mi dovrò tenere forte. E iniziare a camminare. So che non sarà facile. Non mi reggere quasi per nulla. Simone non può mancare con me. Tra un mese ho finalmente da dare la laurea. Non vedo l'ora.
Varco l'entrata del reparto.. vedo un sacco di ragazzi che camminano con fatica. Qualcuno piange anche arrendendosi alla situazione. Il cuore si stringe. Potrei trovarmi nella loro situazione.
“ tu devi essere Emma?” mi volto dietro di me. Una ragazza della mia età con il camice da infermiera addosso.
“ si sono io”
“ piacere Ornella la tua fisioterapista. Oggi inizieremo a metterci in piedi”
“ mi seguirà lei?”
“ si ma ti prego non farmi del lei. Ho 27 anni. Dammi pure del tu. Non ti devi preoccupare”
“ scusami. Sono molto agitata. ”
“ è normale. ”
“ ci sono da tanto?” indico i pazienti di fronte a me.
“ alcuni si. Altri no, sono arrivati da poco. ”
“ secondo te ci metterò molto a tornare a camminare?” chiedo preoccupata.
“ non devi porti queste domande e nessune alcune. Devi solamente pensare a fare ciò che vuoi”
“ ho un po' paura”
“ anche questo è normale. Senti ci avviciniamo alla barra che ti metterò vicino. Con le braccia dovrai sollevarti e farti forza. Sai benissimo che non avrai abbastanza stabilità. ” annuisco.
“ possiamo aspettare il mio fidanzato. Starà qui senza entrare dentro”
“ certo che sì. Ma se vuole può starti vicino. Per me non c'è nessun problema. Basta che stai concentrata”
“ certo che si”
“ allora posso aspettare” dopo cinque minuti Simone arriva al reparto. Un po' con l'affanno e mi sorride.
“ Adesso possiamo entrare” dico guardando Ornella che ci sorride. Entriamo dentro, Simone si siede su una panchina mentre la mia fisioterapista mi mette davanti a me una sbarra per potermi tirare su.
“ al mio tre... Ci sono io qui. Non ti devi preoccupare. ”
“ se cado?”
“ c'è il tuo ragazzo la giù. Vedrai che ti tengo comunque. ” annuisco. Con paura appoggio i palmi sulla sbarra. Con un po' di forza mi tiro su. Le gambe le sento tremare. Fisso davanti a me. Inizio a sentire un po' di pesantezza del mio corpo.
“ non ce la faccio!” dico.
“ siediti di nuovo” annuisco e mi lascio andare sulla sedia. Sento le lacrime pungermi gli occhi.
“ dobbiamo fare un po' di ginnastica. ” prende dei tappetini. “ come ti chiami? ” chiede a Simone che la guarda e poi guarda me.
“ Simone”
“ vieni e dammi una mano. Adesso appoggerai Emma sul tappetino. Dobbiamo fare in modo che allunghi e pieghi le game ok?” annuisce. Mi prende in braccio e mi stende per terra. Appoggio le mani lungo i fianchi. “ adesso prendi la caviglia e il ginocchio porti la gamba verso il petto.” dice a Simone. La sua mano sulla mia caviglia e l'altra sul ginocchio. Piega la gamba che arriva verso il mio petto. Sento tirare. Fa lo stesso con la sinistra. La schiena quasi trema.
“ Emma resisti” mi dice.
“ fa un po' male”
“  lo credo. Questo è l'inizio di tutto. Dobbiamo riuscire a stare prima in piedi e poi fare i passi. Senza stare in piedi non si riesce a fare il resto. ”
“ la ginnastica a cosa serve?” chiede Simone non fermandosi.
“ a riattivare i muscoli che per troppo tempo sono stati fermi”
“ capito” dopo 10 volte la fisioterapista mi chiede di sedermi. Di prendere le mani di Simone è provare a tirarmi su da terra.
“ non lo so ..”
“ Emma ricorda che non esistono non lo so .  Non lo so fare. Perché il tuo cervello poi non reagisce come dovrebbe. Quindi prendi le mani del tuo fidanzato e prova a tirarti su ” annuisco. Faccio in respiro profondo, prendo le mani di Simone ci guardiamo negli occhi, sento la magia intorno a lui. Quando lo guardavo tutto svaniva. Lentamente di una spinta sui miei piedi e sul bacino. Mi alzo in piedi. Le gambe mi tremano comunque. Ma sono in piedi.
“ bravissima. ” mi dice Ornella sorridendomi. Guardo di nuovo Simone che mi tiene bene per le mani. La fisioterapista mi prende la sbarra per tenermi li. Così mi aggrappo. Sono ancora in piedi. La schiena mi tira un po'.
“ Emma brava. Tieni ancora. ”
“ sento la schiena fare male. Le gambe mi tremano”
“ e tutto normale Emma. Stai tranquilla. Respira. ”
“ si si.” mi tengo ancora forte. Ma dopo venti minuti mi tremano le gambe velocemente e sto cadendo. Simone mi prende al volo.
“ non ce lo fatta più!” confesso.
“ Emma non ti devi preoccupare. Piano piano” mi dice lasciandomi un bacio.
“ perfetto Emma. Per oggi credo possa bastare. Puoi andare a casa. Domani al solito orario” annuisco felice. Avevo fatto almeno qualche minuto in piedi.
Non potevo rimproverarmi di nulla

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