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Sono arrivato a lavoro poco fa. Bianca è seduta alla postazione di ieri pomeriggio. Scuoto la testa. Gli altri non sono ancora arrivati.
“ scusa quale pezzo del «non voglio lavorare con te», tu non hai sentito?” alza lo sguardo. Molla il telefono sulla scrivania.
“ io... Pensavo che chiedendoti scusa per ieri avremmo potuto rincomiciare da capo”
“ rincomiciare? Non è mai iniziato niente. Io voglio stare tranquillo. E ti ricordo che sono fidanzato” mi siedo al mio posto mentre glielo dico.
“ lo so. Sono stata una stupida ieri. È che... È da tanto che non ho un ragazzo e appena ti ho visto ho pensato che magari potessi essere tu.”
“ al primo giorno? Così dal nulla. Neanche mi conosci”
“ ho sentito una cosa nello stomaco” la guardo per qualche secondo sembrava sincera.
“ senti, io non lo so perché Giuliano abbia deciso di metterti vicino a me. Ma io ho sempre lavorato da solo. Sono gli altri in compagnia. ”
“ me lo ha detto quando ho fatto il colloquio”
“ è allora perché si ostina a fare ciò che non voglio”
“ perché sei in un ambiente lavorativo. Se gli altri lavorano in coppia, devi farlo anche tu almeno una volta. Non sei figlio della gallina nera per essere priveligiato"
“ ma che c'entra. Lui lo sa che lavorando con qualcuno rischio di essere licenziato perché le mie idee non piacciono poi a chi ho affiancato.” si sistema il vestito che a malapena le copre il culo. Anche oggi ha le tette di fuori e il rossetto rosso.
“con me non succederà Simone... Giusto?”
“ si mi chiamo Simone. Ma a me di cosa succede con te non mi importa perché non inizierò nemmeno”
“ sei proprio testardo. Come farà la tua ragazza a starti dietro”
“ veramente la mia ragazza è stata la mia migliore amica. E tu non immagini nemmeno di quanto abbia carattere lei. ”
“ può avere tutto il carattere che vuole ma se poi fai sempre tu quello che vuoi non mi sembra poi chissà chi” ma come si permetteva a mettere bocca su Emma. “ tu potresti pure essere un coglione di turno come tutti quelli che ho frequentato, prenderla in giro, lei non se ne accorgerebbe.”
“ sei fuori strada. E comunque non sono cose che ti riguardano. Io amo Emma è te ne dovrai fare una ragione.”
“ come tu che dobbiamo lavorare insieme” scuoto la testa. Non aveva proprio capito nulla. Arrivano anche gli altri. Franco ci consegna il nuovo progetto. Dovevamo ristrutturare due case entro venerdì. Ero nel panico perché giovedì avrei avuto appuntamento con signor Rossi per la nuova casa e non sarei stato in grado di finire questo.
“ franco”
“ Simone se mi stai chiedendo di lavorare da solo. La risposta è no. Non puoi farlo”
“ non posso lavorare a questa cosa. Giovedì ho un appuntamento con signor Rossi. Io ho bisogno di tempo”
“ il vecchio progetto lo hai finito?”
“ si”
“ allora sei in grado di metterti a lavorare a queste due cose con Bianca naturalmente”
“ Franco ma... ” non mi ascolta. Si allontana. La ragazza ha la matita tra le mani. Si è legata i capelli in una coda. Mi fissa.
“ è inutile che mi guardi così ”
“ così come?”
“ come una che ha vinto. Non mi importa. Io lavorerò ai due progetti per i cazzi miei. Tu fai come ti pare” prendo il foglio bianco davanti a me e inizio a disegnare una probabile sistemazione. Lei è ferma. Si avvicina con la sedia a me. Appoggia una mano sulla mia spalla.
“ perché stasera non usciamo insieme? Magari possiamo pensare a questo nuovo progetto. ” mi volto guardandola.
“ ma scordatelo. La mia ragazza stasera esce dall'università è voglio stare con lei.”
“ ancora con sta tipa. Simone ma vorrai davvero correrle dietro per molto. ” spingo il mio corpo lontano dalla scrivania. Lontano da lei. Prendo i foglio è mi allontano nella stanza affianco.
Che vuole questa? Perché continua a starmi dietro?
Un messaggio cattura la mia attenzione : «non avrai vita facile! Emma era una persona importante per me. Non te lo perdonerò. »
Il telefono cade in terra. Lo schermo si rompe. Merda! Dovrò andare a riparare pure esso. Vedo Franco entrare e mi fissa.
“ che ci fai qui?”
“ chi manda quella tizia? Franco rispondimi?”
“ non lo so Simone. Giuliano non mi ha detto nulla. Quello che vi ho detto è ciò che so. Perché?”
“ ci prova con me. Si veste in quella maniera per stare qua dentro. Mi tocca. E adesso pure un messaggio minattorio. Senti io devo parlare con Giuliano”
“ non puoi!”
“ io posso. Chiamalo! Digli che voglio parlare con lui. Io vado a casa. Ho bisogno di sbollire ogni cosa. ”

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