“Stilinski, venga alla lavagna.”
“Per fare cosa?”
“Per spiegare quello che ho appena finito di dire E che non ha ascoltato.”
“Io…io stavo ascoltando!”
“Sì, il suo compagno di banco, sicuramente non me.”
“Ma…”
“Ma cosa? Venga qui e mi dica cosa ha sentito, il resto lo dirà la classe. Si sbrighi.”
“Professore ho mal di panc-"
“STILINSKI!”
“Arrivo!”“Sei stato stronzo oggi.”
“Tu sei stato un cattivo studente.”
“Ma Der, sono il tuo fidanzato nascosto, dovresti aiutarmi!”
“Proprio perché non si deve sapere, non posso fare favoritismi.”
“Altrimenti li faresti?”
“No.”
“Ecco. Stronzo.”
“Dai, devo sostituire solo un altro mese.”
“È sempre una tortura. E poi…”
“Poi?”
“Non li puoi evitare gli occhiali? Cazzo, sei un lupo, non ti servono?”
“Erika dice che mi stanno bene.”
“Appunto. Troppo.”
“Ti faccio distrarre io quindi?”
“Mh…”
“Quindi vuoi ripetizioni private, senza occhiali?”
“Mi va bene pure senza tutti gli altri indumenti.”
“Non avevo dubbi. Ma ora dormi, che è tardi.”
“Domattina ti trovo qui?”
“Vado via solo quando esce tuo padre, poi torno prima che ti svegli.”
“Bene. Notte.”
“Buonanotte.”La parola era “LAVAGNA ”.