Ehi, ragazzino.
O forse sarebbe meglio: Caro Stiles.
Beh, ti scrivo perché, dopo una attenta analisi della situazione, ho delle cose da dirti. Ho analizzato le cose come fai tu, con logica, dati alla mano e senza istinti lupeschi e colpi di testa.
Mi stai sempre intorno, mi hai invaso il loft e hai riempito la mia dispensa di cereali pieni di zucchero, caffé decaffeinato (lasciatelo dire, non è caffé) e del caramello che a me non piace per niente.
Hai la tua roba sparsa in giro, ieri ho trovato i tuoi calzini tra i cuscini del divano e credo che uno degli spazzolini in bagno sia tuo. Quello giallo, ha il tuo odore.
Ascolti musica ad alto volume mentre leggo, guardi serie tv di dubbio gusto e spesso ti ho trovato in lacrime sul divano, mentre guardavi qualche cartone animato.PArli, parli tanto e mi racconti qualsiasi cosa. So tutto ciò che ricordi della tua infanzia, so che il colore preferito di tua mamma era l'azzurro e che da piccolo sei caduto da una cassettiera perché volevi imparare a volare. So che tuo padre ha avuto un mezzo infarto, che non può mangiare troppi dolci e che ha una cicatrice sul braccio destro.
So che il tuo colore preferito è il rosso, che non ti piacciono i broccoli, che staresti per ore sdraiato tra gli alberi nella riserva, nonostante tu sia iperattivo. So che odi prendere l'Adderal, che da piccolo credevi di essere strano e che ti senti in colpa per la morte di Allison.
So che durante il sonno parli, ti muovi e scalci. Scalci molto forte, sai? So che hai spesso incubi, ma anche che sogni.
So che sogni me, molte volte, perché hai detto spesso il mio nome. So che mi ami, perché anche quello l'hai detto spesso, ma non solo nei sogni. Lo fai anche con i gesti.
Quando mi guardi mentre leggo, quando mi prepari i broccoli perché a me piacciono e quando ti appoggi alla mia spalla mentre dormo e sono agitato.Ho analizzato tutto, i tuoi sorrisi, i tuoi sguardi, ma anche i miei. I miei gesti, il mio ascoltarti senza scacciarti, il mio non averti spaccato lo spazzolino o aver svuotato la dispensa dai cereali troppo dolci.
Sono ubriaco, molto, perché il tuo amico Scott ha deciso di sperimentare lo strozzalupo da sbornia di Peter, ma forse da sobrio non avrei mai accettato di aver già fatto questa analisi decine di volte e di essere giunto sempre alla stessa conclusione: ti amo. Sono innamorato di te ed è successo tutto in modo così naturale che mi spavent-
"Derek? Ehi, dai, lupone, sorgi e risplendi. So che il post sbornia fa schifo, ma è mezzogiorno e tra poco atterra Cora."
Derek si stropiccia gli occhi. Sa di essere nel suo letto e che quello che gli scuote la spalla è Stiles, ormai sembra quasi vivere lì.
"Sourwolf, ho preparato anche la colazione!"
"Taci, Stiles" ringhia Derek, affondando la faccia nel cuscino. Ucciderà Scott.
"E se ti dicessi che per cena ti preparo i broccoli?" insiste Stiles.
Derek si irrigidisce e si alza di scatto, guardandosi intorno. Stiles è in piedi di fianco al letto, le braccia incrociate e un sorrisetto furbo. Derek tasta le lenzuola, quando un lampo gli ricorda la sera precedente.
"Cerchi questo?"
Stiles sta sventolando un foglio bianco. Quello che lui ha scritto da ubriaco. Sì, ucciderà Scott.
Il ragazzo si siede sul letto, ancora sorridendo. "Sei loquace da sbronzo, Sourwolf."
Derek non ci sta ad essere preso in giro. Proprio no. Quindi, gli afferra un polso e con uno scatto riesce a farlo distendere sul letto, bloccandogli i polsi e sovrastandolo.
"Non prendermi in giro, ragazzino" ordina.
Stiles sorride ancora. "E tu non essere spaventato, lupone, nulla andrà male tra noi. Mai."
La parola era "ANALISI".