"Ehi, Derek! Guarda cosa ho comprato!"
Stiles entra a Villa Hale senza nemmeno aver suonato il campanello. Sa che Derek le chiavi gliele ha date solo per le emergenze, ma ormai le usa quotidianamente e nessuno si è mai lamentato.
Il mannaro esce dalla cucina, uno straccio tra le mani bagnate e un sopracciglio alzato.
"Cucinavi, Sourwolf?" chiede Stiles.
"Stavo lavando la pentola che ieri sera hai lasciato nel lavandino, dopo aver detto che l'avresti lavata."
Stiles, in modo maturo, gli fa una linguaccia.
"Guarda!" esclama, mettendogli una scatola davanti alla faccia.
"Bene, vedo che hai comprato un gioco adatto alla tua età" lo prende in giro il mannaro, con espressione impassibile.
"Deeer! Sono belli i puzzle e sono per tutte le età! Questo" spiega, scuotendo la scatola, "è molto, molto difficile, perchè sono diecimila pezzi!"
"E l'hai portato qui, perché..."
"Perché così lo facciamo tutti insieme la sera, ovvio!"
"Ovvio" borbotta Derek, afferrando un libro e sedendosi sul divano, mentra Stiles continua a seguirlo.
"E dai, Derek, sarà divertente!"
Una settimana dopo
"Non dicevi che sarebbe stato divertente?" chiede Derek ad uno Stiles imbronciato. Molto imbronciato.
"Gli altri si sono arresi dopo due giorni, io non riesco a trovare nemmeno due pezzi che combacino e tu...TU hai già finito tutta la parte del cielo! Ti odio!" e gli lancia un pezzetto in faccia.
"Se continui a lanciarmi i pezzi, li perderai e non ci riusciraai mai" continua a prenderlo in giro.
"Sei odioso."
"Me lo dicono tutti. Dai, tieni, ti ho messo da parte tutti i gialli."
Stiles afferra il mucchio di pezzetti. "Mi tratti come un bambino incapace?"
"Tu sei un bambino incapace."
E il mucchio di pezzi gialli finisce contro la faccia di Derek.
Derek che, con estrema calma e lentezza, si alza dal pavimento, scavalca il disordine di pezzi di puzzle che lo divide da Stiles e....
"NO! NO" LUPO, ACCUCCIA! NO....AHAHAHAHA! IL SO-IL SOLLET- AHAHAHAAH NO, DEREEEEEK!"
"Chiedi scusa."
"NO...AHAHAHAHA AHIA! MUOIO, SO-AHAHAH SOFFOCO!"
Stiles comincia a tirare calci e a cercare di graffiare l'altro, senza nessun risultato. Derek, invece, gli afferra i polsi, facendolo stendere all'indietro sul pavimento, mentre Stiles ancora si contorce per liberarsi dalla presa. Si inginocchia al suo fianco, abbassandosi per parlargli a pochi centimetri.
"Ti arrendi e mi chiedi scusa?" chiede.
Stiles non risponde subito, prima sorride.
"Dio, quanto ti amo, Sourwolf" dice.
Derek si immobilizza, le mani ancora intorno ai polsi di Stiles. Stiles che, con uno slancio, si alza e riesce a liberarsi.
"Sapevo che lo shock ti avrebbe reso vulnerabile, lupo!" dice, guardandolo dall'alto, continuando a sorridere. Derek lo guarda, poi si alza a sua volta, mettendoglisi di fronte, poggiando le mani sui fianchi di Stiles, che allaccia le braccia intorno al suo collo.
"Puoi ripetere?" chiede Derek.
"Ti amo. Ti amo. Ti amo tantissimo!"
"Da quanto?"
"Che ne so, Der, è successo e basta!" e Stiles sorride ancora.
Derek stringe la presa, avvolgendo il ragazzo in un abbraccio spacca ossa. Sente Stiles sbuffare un sorriso, il volto oltre la sua spalla.
"Mi aiuti a raccogliere tutti i pezzi finiti sotto il divano?" chiede l'umano.
Derek gli dà un piccolo morso su una spalla.
"Solo se cucini e lavi anche le pentole."
Stiles esplode in una fragorosa risata.
La parola era "PUZZLE".