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"Sire, ho fatto perlustrare tutti gli angoli del palazzo, nessuna traccia di Kate Argent."

Stiles lo dice, entrando nella sala del trono, inchinandosi dopo aver completato la frase. 

"Si alzi, cavaliere" gli ordina re Derek, alzandosi a sua volta dal trono e cominciando a fare avanti e indietro. "Come hai disposto la guardia?" 

"Nessuna porta o finestra o tunnel segreto è incustodito. I suoi alloggi e quelli della sua famiglia hanno una doppia protezione" spiega Stiles. Non pensava che al suo primo anno come successore di suo padre per la guida della guardia reale sarebbe stato così stressante. 

Kate Argent, dopo aver accerchiato il loro regno conquistando tutti quelli vicini, li ha praticamente chiusi in una morsa che non sanno come sbaragliare. Stiles non dorme da tre notti, mentre cerca di trovare una strategia per fare fuori quell'arpia, ma non ci è ancora riuscito. 

Re Derek si risiede, Stiles continua a stare immobile, in posizione di riposo. 

"Ci sono guardie qui fuori?" 

"Sì, sire, ci sono quattro uomini oltre la seconda porta" spiega. 

"Quindi non ci sentono?" chiede Derek. 

"No, non ci sentono."

Re Derek si alza, azzerando le distanze tra loro, stringendo i fianchi di Stiles, almeno fin quanto permette l'armatura. 

"Fuori il tuo alloggio quante guardie ci saranno?" chiede, mentre Stiles alza le braccia e gli stringe le spalle. 

"Uno, come da prassi per il comandante della guardia reale" spiega. 

"Raddoppia anche la tua guardia, ti prego" lo supplica Derek, con un tono che gli stringe il cuore. 

"Non posso, mio re. E credo anche che insospettirebbe Kate, nel caso avessimo spie interne e qualcuno glielo dicesse." 

Derek lo guarda negli occhi. "Credi che qualcuno ci tradisca?" 

"No, non ancora, ma non so ancora come abbia fatto a sapere che due giorni fa eri nelle stalle."

"Stiles, ehi..." Derek gli prende il viso tra le mani. "Non mi hanno fatto niente, sto bene."

Stiles annuisce. "Ma io non c'ero e avrebbero potuto ucciderti." 

"Non è colpa tua" dice sicuro il re. "Sei la migliore guardia che potessi avere e il miglior compagno che potessi mai anche solo desiderare."

Stiles sorride. E' cresciuto con Derek, mentre suo padre faceva da guardia al papà di Derek, allora re. Sono cresciuti insieme, si sono allenati, hanno imparato a combattere. Stiles ha sempre saputo che sarebbe diventato la sua guardia, che avrebbe fatto di tutto per proteggere il regno, come suo padre e suo nonno ancora prima. Non avrebbe mai nemmeno lontanamente immaginato di poter essere così fortunato da poter essere amato da Derek, dal suo re. 

"Mio re" dice solo, infatti, prima di sporgersi a baciarlo, piano. Sente Derek sorridere nel bacio, mentre le sue mani gli accarezzano le guance. Quando si separano, Derek sta ancora sorridendo. 

"Vinceremo. Non avremo nemmeno bisogno di combattere e perdere i nostri uomini, ma vinceremo, perché troveremo il modo, come abbiamo sempre fatto" dice, sicuro. "Quando il regno sarà di nuovo in pace" continua, "vorrai farmi l'onore di diventare il mio sposo?" 

Stiles lo guarda sconvolto. "Noi...Derek, la legge impedisce il matrimonio del re con un uomo. La successione, i figli-" 

Derek lo zittisce con un indice sulle labbra. "Sono il re, giusto? E le leggi le faccio io. Tu devi solo dirmi di si." 

Stiles non riesce a trattenere le lacrime e il sorriso che si apre splendente sul suo volto. 

"Sì, mio re. Mille volte sì." 



La parola era "ANGOLI". 

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