Derek ti guarda, occhi rossi nei tuoi caramello. Derek è lì, su di te e sta per allineare il suo membro alla tua apertura. Ti ha preparato per minuti eterni, hai desiderato e desideri ancora sentirlo dentro di te, sentirlo tuo. Pienamente tuo. Solo che ora gli porti le mani sul petto e lo blocchi.
I suoi occhi si fanno subito verdi. Quel verde bosco che hai imparato ad amare così tanto. Quel verde bosco che amavi anche quando diventava blu elettrico; che ami ora che è rosso cremisi.
"Stiles, stai bene?" ti chiede.
E sì, stai benissimo, sei addirittura felice e hai paura anche di ammetterlo a te stesso.
"Possiamo fermarci" continua Derek, non ricevendo alcuna risposta da parte tua.
Tu continui a guardare i suoi occhi, li vedi avvicinarsi e senti le sue labbra che ti sfiorano la fronte.
Siete finiti lì in una specie di impeto furioso. Eri in giro con Danny, stavate passeggiando al parco perché vi eravate incontrati al supermercato avevate poi deciso di passeggiare un po'. Eravate fianco a fianco, i sacchetti della spesa tra le tue mani e vi stavate raccontando qualche aneddoto divertente che ora non ricordi. Danny, sorridendo, ti aveva passato un braccio sulle spalle, continuando a sorridere, ma una voce vi aveva fatto girare verso la strada.
"STILES!"
Derek aveva praticamente abbaiato il tuo nome.
"Sali in macchina, serve la spesa a casa!"
Tu avevi salutato Danny che si era sporto a baciarti una guancia facendoti arrossire, ed eri corso verso la Camaro di Derek. L'avevi salutato, ricevendo un ringhio in risposta ed eravate andati al loft. Avevi fatto la spesa per il branco, dato che ormai eravate tutte le sere da Derek. Eravate saliti in un silenzio tombale e nello stesso silenzio avevate messo a posto la spesa. Stavi riponendo sul suo ripiano il barattolo di Nutella, quando ti eri sentito afferrare i fianchi e Derek ti aveva girato verso di sé.
Il tuo cuore aveva sicuramente saltato qualche battito. Derek aveva gli occhi rossi, sembrava fuori di sè e ti eri preoccupato. Non spaventato.
Stavi per chiedergli cosa stesse succedendo, se qualcuno stesse per attaccarvi, ma lui si era sporto e ti aveva leccato una guancia. La guancia che poco prima ti aveva baciato Danny.
Ti eri praticamente agganciato alle sue spalle per non cadere, mentre lui, dalla guancia, era sceso a leccarti il collo, poi la mandibola, poi le labbra. Labbra che tu avevi schiuso, permettendogli di infilartela in bocca la lingua, in un bacio famelico.
Derek ti aveva poi sollevato, avevi avvolto le gambe attorno ai suoi fianchi e ti eri ritrovato sul suo letto, lui sopra di te. I movimenti quasi spasmodici, la voglia di sentire la sua pelle sotto le dita, le sue mani su di te; la voglia di vivere quello che fino a quel momento non avevi osato nemmeno immaginare.
In poco tempo eravate rimasti nudi, due dita di Derek dentro di te e le sue labbra ovunque: sul tuo collo, il suo petto. Ti aveva baciato le mani, leccato le dita. Lo avevi sentito più volte ripetere "Mio", quasi come fosse in uno stato di trans.
E ora siete lì, lui fermo che ti chiede se vuoi fermarti.
"Scusa, Derek, io...non posso" gli dici e lui, semplicemente, si sposta, dandoti modo di alzarti. Afferri i tuoi vestiti sparsi un po' ovunque, ti rivesti con lo sguardo basso e non ti giri nemmeno a guardarlo, prima di uscire dal loft.
Vai a casa, ti chiudi in camera, tanto tuo padre è a lavoro e fai partire una chiamata.
"Ehi, tesoro, come mai mi chiami?"
"Lyds..." ansimi quasi, come se avessi corso.
"Ehi, ehi, ehi! Cosa succede?"
Lydia ti conosce bene, riesce a capire che qualcosa non va anche senza sentirti parlare. Butti fuori parole a caso, le racconti tutto lasciando scorrere le lacrime. Ti tremano le mani, stai sudando, ma ti senti un po' meglio.
"Stiles, hai fatto bene" ti dice lei alla fine del racconto.
"Dici davvero?" chiedi.
"Ma certo. Anche se non mi hai mai creduta quando te lo dicevo, questa è la prova che Derek è quantomeno attratto da te e che la sua parte animale si è ingelosita quando ti ha visto con Danny. Solo che tu non provi attrazione, tu lo ami e lui lo sa, è un lupo. Hai fatto bene a fermarti, non può approfittarsi dei tuoi sentimenti, anche se..."
"Anche se?"
"Anche se mi sembra assurdo che Derek si approfitti dei sentimenti altrui. C'è qualcosa che non sappiamo. Ma hai fatto comunque bene, perché così potrebbe fare un passo avanti, sentendosi spronato."
Annuisci anche se lei non può vederti e sbuffi un sospiro.
"Tesoro, lo so che fa male e che ha fatto male staccarti da lui..."
"Tantissimo, Lyds. Era lì, era...mio..."
"No, Stiles. Tu sei suo. Lui non ti ha mai detto di essere tuo."
Lo sai, sai che Lydia ha ragione e fa bene ad essere così cruda con te.
"Stiles? Sei ancora lì? Scusa se sono stata così dur-"
"Lyds, de-devo staccare" le dici, con occhi sbarrati.
"Ehi, è lì, vero?"
"Mh" annuisci.
"Bene, vai!" quasi riesci a vederla sorridere.
Metti giù il telefono, lo sguardo in quello di Derek che, senza invito, si siede di fianco a te, con lo sguardo basso sulle proprie mani. Ti sembra agitato.
"Scusa, Stiles" ti dice. Tu non rispondi, in attesa che continui.
"So cosa provi per me e reagire in quel modo non è stato giusto nei tuoi confronti."
Ecco. Ti sta dicendo che doveva solo sfogare i suoi istinti lupeschi, ma che non voleva ferire i tuoi sentim-
"Ti va di venire a cena con me, stasera?"
Derek si è girato, i suoi occhi verdi nei tuoi. Cosa?
"Cosa?"
"Voglio cenare con te stasera, e magari anche qualche altra sera. E arrivare a quello che stava per succedere, per fasi, come si fa in un mondo normale."
"Perché?" chiedi. Non riesci a credere alle tue orecchie.
"Perché mi piaci. E non voglio essere un animale che reclama ciò che sente suo, io non sono così e non lo sei tu. E non ti meriti di essere trattato come ho fatto poco fa."
"Tu mi senti tuo?" è l'unica cosa su cui riesci a concentrarti.
"Sì. Io, il mio lupo, la mia parte animale e quella umana ti vogliamo, Stiles."
Questa volta sei tu a reagire totalmente di istinto.
Ti alzi dal letto, ma solo per sederti a cavalcioni sulle gambe di Derek che inarca le sopracciglia sorpreso, ma ti poggia le mani sui fianchi, stringendoli appena.
"Noi non viviamo in un mondo normale, Derek Hale" gli dici. "Ci voglio venire a cena con te" dici sorridendo sghembo, "ma non prima di averti sentito dentro di me".
Glielo dici con voce ferma, sereno, calmo. E' tutto ciò che vuoi, vuoi che tra voi due sia istinto, impulso. Vuoi anche le cene, gli appuntamenti, i litigi e il fare pace, ma vuoi essere suo prima di ogni cosa.
Derek fa lampeggiare gli occhi di rosso per un breve istante, poi ti stringe a sé e ti bacia.
La parola era "ALLINEARE".