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Derek saluta Jenny, la sua alunna preferita, anche se non può fare preferenze e rimette i libri in borsa. Per quella giornata ha finito, è stato in tre classi diverse ed è seriamente distrutto. Si toglie gli occhiali, massaggiandosi gli occhi, poi prende la giacca ed esce dalla sua aula. 

Il corridoio è già deserto: è quasi la fine dell'anno scolastico e i ragazzi corrono via come matti al suono dell'ultima campanella, c'è solo qualche inserviente che pulisce le aule. 

Sta per uscire dal portone principale quando, però, una musica lo blocca sul posto. Arriva dal fondo del corridoio, è leggera e delicata e a Derek si stringe lo stomaco. 

Ripensa a quasi vent'anni prima, quando, da ragazzo, gli era successa una cosa simile. Era uscito dagli allenamenti di basket per ultimo, la scuola era deserta quel pomeriggio e una musica aveva catturato la sua attenzione. Era entrato in un'aula la cui porta era socchiusa e aveva trovato Paige. Quella che poi era diventata la sua prima ragazza, il suo primo amore. Stava suonando il violino, occhi chiusi ed espressione concentrata. Derek ancora sorride se ripensa a quanto tempo abbia impiegato per corteggiarla e convincerla anche solo a rivolgergli la parola. 

Senza rendersene conto, Derek ha seguito quel suono, un po' diverso da quello di un violino, ma ugualmente delicato. Ride un po' di se stesso, perché per un singolo attimo ha pensato davvero di ritrovare Paige in quell'aula, seduta sul banco. Quindi, resta un po' fuori la porta ad ascoltare quella melodia nuova, poi sbircia all'interno. 

Stiles Stilinski, il nuovo docente di fisica, è seduto sulla cattedra e sta suonando un flauto traverso. Derek si incanta mentre vede le sue dita lunghe muoversi veloci e la musica aumentare il suo ritmo. Fa un altro passo ed entra nell'aula, sperando di non interrompere il suo collega. 

Ha incontrato Stiles due mesi prima alla sua prima riunione docenti. L'aveva trovato brillante, simpatico e aveva notato che sorrideva sempre. Spesso l'aveva poi visto chiacchierare con i colleghi nei corridoi, sempre affabile, ma Derek non gli aveva mai parlato. Non fino a quella mattina, almeno, quando Stiles, probabilmente in ritardo, era entrato di corsa dal portone principale e gli era sbattuto contro. 

Il ragazzo (sì, perché è sicuramente più giovane di Derek), si era scusato, aveva parlato veloce e gesticolando e Derek gli aveva solo sorriso, catturato da quei movimenti frenetici. 

Movimenti che contrastano con quel suono dolce che lentamente sfuma e finisce. Stiles appoggia il flauto accanto a sé, riaprendo gli occhi e poi girandosi verdo Derek. 

Si gira, lo guarda e poi sorride. Sorride di un sorriso così luminoso che Derek si sente riscaldato, sente un calore diritto nello stomaco. 

"Ciao, professor Hale" gli dice Stiles, continuando a sorridere e senza scendere dalla cattedra. 

"Ciao, professor Stilinski" risponde Derek, ricambiando il sorriso e pensando che, forse, potrebbe nuovamente darsela una possibilità. Che, forse, potrebbe amare di nuovo un musicista. 



La parola era "FLAUTO" e mi ha aiutata la cara pampu a trovare l'ispirazione :D 

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