"Scoooooooooott! Dov'è la giacca della mia uniforme?"
Stiles ha controllato in ogni angolo della casa che divide con il suo migliore amico, ma non trova da nessuna parte la sua uniforme da allievo dell'FBI. Ha quella di riserva, ma è invernale e fa un caldo infernale. E non può averla persa, sarebbe da irresponsabili.
"SCOOOOOTT!"
Scott arriva correndo dalla sua stanza.
"Stiles, cosa diavolo succede? Stai male?"
"Quasi. Hai visto la giacca della mia uniforme? Non la trovo più e ieri era qui, sul mio letto!"
"Oh, l'ho presa io e te l'ho lavata. Avevi detto che si era macchiata."
"E poi?"
"E poi l'ho stesa, sarà fuori, se non l'hai presa tu" risponde Scott, ovvio.
Stiles si precipita in cucina e poi sul balcone. Balcone vuoto.
"SCOTTIE!"
"Stiles, cazzo, sono dietro di te."
"Scottino, la mia giacca non è appena a quei bellissimi fili!"
"Oh..."
Scott ora sembra confuso e si sporge dalla ringhiera.
"Oh! Eccola!" ed indica giù.
Stiles si affaccia a sua volta e la vede. La giacca è nel giardino dell'inquilino del piano terra.
"Me la vai a prendere?" chiede sorridendo.
"Sono in pigiama. Vacci tu."
"Scottie, ma hai visto dov'è?"
"Sì, fai l'uomo e va'. Sarà breve ed indolore, amico" e si stende di nuovo sul divano.
Stiles gli si inginocchia davanti.
"Scottino, quello lì è il ragazzo con cui sono andato a letto per...per ben quattro volte in due giorni e dal quale sono fuggito, rifugiandomi lontano, cioè al piano di sopra."
Scott annuisce. "Lo so bene, vi ho sentiti, ricordi?"
"Ho gi chiesto perdono per quello. Ma resta il fatto che scappo ogni volta che lo vedo, che cerco di non uscire se è in giardino, perch-"
"Perché sei pazzo?"
Stiles sbuffa.
"No, perché lui voleva portarmi a cena fuori, e ha dieci anni più di me, e vuole le cose serie di sicuro..."
"E tutto questo è solo nella tua testa"poi Scott si mette a sedere, "e ti ricordo che anche tu vuoi una storia seria."
"Okay, sì, sono pazzo. Ci vai?"
"NO!"
Stiles si arrende, si infila le scarpe e va a testa bassa alla porta di Derek Hale.
L'uomo apre dopo pochi secondi e Stiles lo fissa a bocca aperta.
Ha una tuta grigia, larga in vita, una canotta bianca e...e ha gli occhiali da vista. Qualcosa va in tilt nel cervello di Stiles e la salivazione si azzera, costringendolo a leccarsi le labbra.
"Hai bisogno di qualcosa?" chiede Derek.
"Io...Sì..."
"E posso sapere di cosa?" ora sta ghignando.
"Dio...io ho bisogno di te..." e si fionda sulla sue labbra, famelico.
Derek non sembra esserne dispiaciuto, per niente, dato che lo afferra per il colletto della maglietta e lo trascina nel suo appartamento, senza staccare le labbra dalle sue.
"Scottie, sono tornato!"
"Dopo due ore.""
"Ma ho la giacca!"
"E hai dei succhiotti molto visibili!"
Stiles arrossisce.
"Ehm..."
"Ti chiedo solo una cosa" gli dice Scott duro, ma sta anche sorridendo, "urla di meno, Stiles!"
Ora Stiles è interamente porpora. Balbetta qualcosa e va a chiudersi in camera.
(Ore 18:40) Ho prenotato. Vestiti elegante. DH
(Ore 18:41) Ci vediamo sul pianerottolo alle nove. SS
(Ore 18:42) Facciamo che ci vediamo all'entrata del palazzo, che se ti trovo di nuovo fuori casa mia, non andiamo più al ristorante. DH
(Ore 18:45) Per essere un vecchietto, sei molto resistente. SS
(Ore 18:46) E non hai visto ancora nulla. DH
(Ore 18:48) Non vedo l'ora. SS
La parola era "UNIFORME".