Stiles quella mattina sta veramente rischiando di andare fuori di testa.
Quando, tre anni prima, aveva compiuto diciotto anni, Si era svegliato e una scarica di adrenalina gli aveva attraversato tutto il corpo quando si era reso conto che aveva compiuto finalmente diciotto anni.
Era subito corso in bagno, si era spogliato completamente e si era attentamente guardato allo specchio…per almeno dieci minuti. Non la trovava! Non trovava la scritta che gli sarebbe dovuta comparire durante quella notte. Si era quasi arreso al suo destino di unico essere sfigato sulla faccia della terra, quando l'aveva vista. Lì, piccolissima, sul piede, una piccola parola di quattro lettere.
E lì la vita di Stiles era peggiorata di colpo.
Aveva aspettato diciotto anni per scoprire quale sarebbe stata la prima parola che gli avrebbe rivolto la sua anima gemella e, quando l'aveva letta, gli era venuta solo tanta voglia di urlare, prendendo a testate un muro.
Ciao. La sua anima gemella gli avrebbe detto Ciao! Stiles non ci poteva credere. Tutti quelli che conosceva avevano parole che non dici a qualcuno ogni giorno, la scritta di Scott era “Canarino”. Lui, infatti, si era scontrato con Allison mentre lei scappava da un canarino che le stava volando contro.
Stiles però aveva deciso di non abbattersi: aveva fatto colazione, si era vestito ed era uscito di casa.Ora, a tre anni di distanza, però, Stiles è più che abbattuto. Ha sentito tanti “Ciao” in quegli anni, quattro solo quella mattina, e davvero si è stufato di guardare negli occhi chiunque lo saluti, sperando che sia quella la sua anima gemella, per poi rimanere sempre deluso dopo aver ricambiato il saluto.
Entra nel bar per cercare di consolarsi con tanti zuccheri, ancora borbottando tra sé e sé, quando la sente ancora una volta.
“Ciao!”
“UN CAZZO!” sbotta, per poi pentirsene, constatando di averlo detto a voce alta. Forse anche troppo alta.
Alza lo sguardo per scusarsi con chiunque ci sia andato di mezzo alla sua brutta giornata e vede che un cameriere si sta togliendo il grembiule, gli va in contro, lo afferra per un polso e lo trascina fuori dal locale.
Stiles cerca di divincolarsi, ma quello lo lascia andare solo quando sono dietro un vicoletto.
“Ma che problemi Hai?!” gli urla contro il cameriere. Stiles lo guarda interrogativo, quel ragazzo deve avere qualche problema, non lui.
“Hai idea di cosa significhi andare in giro con questa?!” continua il ragazzo.
Stiles si pietrifica. Il ragazzo, il bellissimo ragazzo che ha di fronte, gli sta mostrando la sua mano destra. Sul dito indice, sulla parte interna, verso il medio, c'è una scritta.
Un cazzo.
Stiles vorrebbe davvero fare quella cosa romantica di guardarsi negli occhi, di riconoscersi, ma…ma non ce la fa a non ridere. Ride fino alle lacrime, fino a quando anche l'altro ragazzo non comincia a ridere con lui.
Quasi senza fiato, cerca di rimettersi diritto.
“Beh, non è semplice credere la propria anima gemella almeno trenta persone ogni giorno, sai! A un certo punto sbotti!” controbatte.
Il ragazzo che ha davanti, ammette di avere le sue colpe, poi gli porge la mano.
“Sono Derek. Derek Hale" si presenta.
Stiles stringe quella mano e si presenta a sua volta, incrociando il suo sguardo.
“Sono Stiles Stilinski e…e credo di non voler vedere mai più occhi diversi dai tuo- porca puttana ma cos'è questa cosa da diabete!”
Derek ride ancora, è ancora più bello quando ride.
“Sapevo di non aver sofferto invano” dice, indicandosi il dito, per poi sporgersi e abbracciarlo.La parola di oggi è “MURO” .