#79

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Dalle un'occhiata, io torno subito.

Cosa diavolo significa?! 
Stiles non aveva nemmeno avuto modo di rispondere, che Derek era uscito lasciandolo da solo lì, al loft, con...lei!
Lei ch elo fissa, sì, perché lo sta sicuramente fissando!
"GHE!"
E ch eora urla. PErché urla? Cosa vuole?
Stiles non ha mai avuto a che fare con una bambina di un anno. Cosa si fa? Come ci si rivolge? Come si prende in braccio?! 
Maledizione, Derek Hale! 
Quel lupo antipatico che, dopo un anno in cui non si è fatto vedere né sentire, si è presentato a casa sua, l'ha preso di peso, l'ha portato al loft e l'ha lasciato lì con lei!
Non sa nemmeno come si chiama quel mostriciattolo sbavoso! 
Okay, non è un mostriciattolo, è carina. Cioè, è proprio bella. Ha gli occhi verdi, i capelli chiari, le guanciotte rosa...ma...è un mostro!
Derek lo ha lasciato da solo dopo aver fatto l'amore la prima volta e non può permettersi di comportarsi cos-
"GHEEEEEE!"
Okay. Calma. Forse è facile prenderla in braccio e far sì che smetta di urlare. 
Bene, così, le mani sotto le ascelle e...oplà, seduta in braccio sul divano, così ha anche la testa a posto e non rischia di rompersi il collo. Potrebbe succedere, vero?
La bimba si calma subito e prende a giocherellare col ciuccio ch ele è caduto dalla bocca. Stiles si perde a guardare quelle manine paffute, quelle dita piccolissime che non riescono ad afferrare bene il ciuccio che le cade spesso. Decide di aiutarla e di prenderla anche un po' in giro facendoglielo dondolare davanti. E lei ride! Stiles la sta facendo ridere!

"Sapevo che sareste andati subito d'accordo."
Stiles non si era nemmeno accorto che Derek fosse a poca distanza da loro, sulla porta. 
LA bimba comincia a ridere ancora di più e ad allungare le braccia verso il nuovo arrivato. Derek fa qualche passo e la raggiunge, prendendola in braccio e sorridendole in risposta. 
"Ti piace Stiles, tesoro?" chiede, lasciandole un bacio sulla fronte che la fa sorridere ancora. 
Stiles proprio non ce la fa più.
"Mi spieghi cosa diavolo sta succedendo?" chiede, stizzato, ma senza urlare per non spaventare la bimba. 
Derek non risponde, ma sgancia il ciuccio dalla tutina della bambina e glielo lancia. Stiles, nonostante la scarsa prontezza di riflessi, lo afferra. 
"E cosa dovrei fare con questo?" chiede. 
"Guardalo bene."
Stiles se lo rigira tra le mani, è solo un semplice ciuccio rosa, con pallini bianchi e con una targhetta con il no-
"Co-cosa significa? PErché?" chiede, con gli occhi lucidi. 
"Da quanto tempo sono andato via?" chiede Derek, senza rispondere alla sua domanda. 
E Stiles capisce tutto, ma gli sembra tutto così assurco. Come può essere possibile? Non può essere vero!
"U-un anno e...e nove mesi..." risponde avvicinandosi ai due. 
La bimba allunga una manina anche verso di lui, continuando a fare versetti felici. 
"Anche lei è un lupo, ti riconosce come parte del suo branco" spiega Derek. 
"Branco..."
"Sì, il nostro branco, papà" dice Derek con un tono fiero, guardandolo fisso negli occhi. "Mi dispiace" aggiunge, "mi dispiace essere andato via così, ma avevo bisogno di capire, avevo bisogno di tempo e soprattutto non volevo rovinarti la vita". 
"E perché ora sei qui?" 
"Perché stavo rovinando la sua vita e, per quanto possa amarti, Stiles, lei è più importante e aveva, ha bisogno anche di te. Avrei dovuto dirtelo, ma volevo solo proteggerti, non sapevo nemmeno se sarei riuscito a portare a termine questa assurda gravidanza..."
"Shhh..." lo zittisce Stiles. "Si è imbronciata, smettila di emanare sentimenti negativi..."
Nonostante stia ancora fissando la bimba, Stiles sente che Derek sta sorridendo e sente che si sta rilassando. 
Sa che dovranno parlare, sa che gli urlerà addosso, sa che è molto arrabbiato, ma sa anche che lo ama da morire e che quella bambina è sua, e non può non amare anche lei. 
Si lascia afferrare un dito, se lo lascia stringere forte da quella manina paffuta e si lascia catturare da quei bellissimi occhi. 
"Ciao Claudia, sono il tuo papà" dice, per poi appoggiare la testa sulla spalla di Derek e starsene fermo lì, a vivere quel momento di totale felicità. 

La parola era "OCCHIATA".

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