#101

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Derek si è appena svegliato, ma si sente uno zombie. Si è addormentato prestissimo la sera prima e non si è proprio svegliato durante la notte, ma si sente uno straccio lo stesso. 

Quella storia va ormai avanti da due mesi e il suo corpo, pur essendo un mannaro, comincia a dare segni di cedimento. Ha le occhiaie, che non ha mai avuto in vita sua, la barba lunga, cammina strisciando i piedi e non esce di casa da più di due settimane, almeno. Ha detto a tutti i suoi beta di non andare a fargli visita, perché era troppo impegnato con un nuovo caso, mentendo. Non riuscirebbe ad incontrarli, a sentire i loro odori. 

Non riuscirebbe a sentire il suo odore su di loro. Sa che si incontrano ogni weekend perche Lui torna a casa dal college, sa che sta seguendo un sacco di corsi, che si sta facendo nuovi amici e che si trova bene. Torna lì il fine settimana solo per controllare suo padre e per assicurarsi che non ci siano mostri. Non si è mai fatto sentire, non è mai passato al loft (probabilmente avvisato dagli altri).

Derek si versa del caffè bollente e osserva la strada, oltre la vetrata. Sta pensando di chiamare il ragazzo delle consegne per farsi portare la spesa, quando la vede. La jeep color puffo di Stiles sfreccia davanti al palazzo e scompare dietro una curva.

Derek si da dell'idiota da solo, per il battito che ha perso il suo cuore nel vedere solo la sua auto, ma non è riuscito ad evitarlo. Ha capito che Stiles è il suo compagno, due mesi prima, durante una serata cinema al loft. Stavano sparecchiando, accartocciando i cartoni della pizza, quando Scott aveva urtato un bicchiere, facendolo cadere rovinosamente sul pavimento, facendolo andare in frantumi. Stiles si era abbassato di istinto per raccogliere i  pezzi di vetro, ma si era tagliato un dito. Solo un graffio, ma il ragazzo si era spaventato per le gocce di sangue che gli avevano sporcato la felpa. Derek aveva urlato a tutti di tacere, aveva preso Stiles per il braccio e lo aveva portato in cucina, facendolo sedere sul tavolo, per medicarlo. Stiles si teneva il dito, tenendo gli occhi chiusi per non vedere il sangue. Derek aveva reagito di istinto: gli aveva afferrato la mano e gli aveva leccato la ferita. Sapeva che avrebbe smesso di sanguinare subito, ancora prima di poter trovare dei cerotti. Talia lo faceva sempre con lui da piccolo, anche se aveva il potere di guarire da solo. 

Stiles aveva spalancato gli occhi, stupito, ma quello più sotto shock era stato Derek. Aveva fatto quella cosa anche con Cora da piccola, ma mai aveva sentito quella sensazione. Un calore all'altezza del petto, come se un laccio si fosse stretto attorno al suo cuore. Aveva alzato gli occhi in quelli di Stiles e l'altro capo di quel laccio era simbolicamente finito tra le mani di quel ragazzo. Stiles poteva fare del suo cuore tutto ciò che voleva. 

Derek aveva poi cercato il cerotto, glielo aveva passato ed era tornato nell'altra stanza senza più parlare con nessuno. Da quel giorno, si era chiuso in casa. 

Derek sta ancora guardando fuori, quando sulla strada riappare la Jeep di Stiles, solo che questa volta svolta a sinistra e Derek lo vede parcheggiare di fianco alla sua Camaro. Il cuore ora sta per uscirgli dal petto, perché vede Stiles scendere dall'auto e avviarsi verso l'ingresso. 

L'allarme avvisa il mannaro dell'arrivo dell'altro, ma il suo odore ha già invaso tutto l'edificio. Caramello, menta. Dolce e fresco. Il suo compagno. 

"Ehi, Derek!" 

Stiles entra e lo raggiunge, mettendosi a un metro da lui e incrociando le braccia. 

"Stiles, ho da fare."

"Cosa? Ti sei messo a fare teatro e provi come essere un barbone? Hai un aspetto orribile."

"Cosa vuoi?" cambia discorso.

Stiles, i risposta, si avvicina. Troppo vicino. 

"Questo..." e alza una mano, poggiandola sul petto di Derek, all'altezza del cuore. Derek resta immobile. 

"Perché batte così forte?" 

Derek non risponde. 

Stiles, però, continua.

"Lo sai che batte uguale, uguale al mio? Non è strano?"

Derek sa che Stiles ha capito tutto. Ha letto troppo sulel leggende mannare ed è troppo intelligente. Quando un mannaro sceglie un suo compagno, i loro cuori è come se si sincronizzassero. Derek sente il battito di Stiles ed è l'eco del suo. 

"Mi dispiace" sussurra. 

"Di cosa ti dispiace, Sourwolf?" 

"Che sia successo. Ma possiamo fare finta di nient-"

Lo schiaffo che gli dà Stiles non gli fa mail, ma lo sente fin dentro lo stomaco. 

"Non so se sei stupido o se credi lo sia io! Derek, ti amo da quando avevo diciassette anni!"

"Non ti fa bene essere legato a me.""

"Lascia decidere a me cosa mi fa del bene."

E l'umano azzera le distanze, poggiando le labbra sulle sue. E qualcosa esplode, ancora una volta, ancora di più. E Derek non può fare a meno di stringergli le braccia intorno alla vita. Di stringerlo a sè per tutta la vita. 



La parola era "ZOMBIE". 

365 sterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora