Derek sta passeggiando nel parco, un pallone in una mano e Robbie, suo figlio, nell'altra. Il bambino lo sta strattonando per poter arrivare più in fretta dai suoi amici che lo stanno aspettando alle giostre, ma Derek ha un atroce mal di testa e non ha proprio voglia di correre verso dei bambini urlanti. Si gode l'aria, il verde che li circonda e alza gli occhi al cielo ogni qual volta una donna si ferma per ammiccare in sua direzione. Alcune sono proprio sfacciate.
Sta decidendo se fermarsi al chiosco per prendere un caffè nero e amaro, prima di raggiungere le giostre e altre mamme che vorranno sicuramente parlargli, quando Robbie lo strattona ancora più forte.
"Robert! Basta, tra poco arriviamo!" lo rimprovera.
"Ma papà, guarda, c'è il maestro Stiles!" continua a strattonarlo il bambino, indicando un punto alla loro sinistra.
Stiles è il nuovo maestro della classe di Robbie, è arrivato da appena due mesi e suo figlio lo adora. Dal primo giorno, non fa che parlare di lui. Derek lo incontra ormai tutti i giorni, quando va a prendere suo figlio all'ultimo anno di asilo. Stiles è molto giovane, è alla sua prima esperienza ma i bambini stravedono per lui. E' brillante, intelligente e riesce a non farli mai annoiare. Ogni pomeriggio, quando Derek va a scuola, accompagna lui personalmente ogni bambino verso i genitori, con un enorme sorriso. I bambini lo abbracciano sempre prima di salutarlo e lui non si risparmia mai, li stringe a sua volta e sorride a tutti i genitori. Nelle ultime due settimane, suo figlio è sempre stato l'ultimo ad uscire dalla classe, quindi Stiles ha potuto fermarsi a parlare con Derek di quanto sia intelligente Robbie, di quanto sia socievole o semplicemente di cosa ha fatto quel giorno. Derek è sempre affascinato dalle chiacchiere del maestro, dalle sue mani che gesticolano veloce e soprattutto dai suoi occhi.
Okay, Derek è affascinato da Stiles e basta, lo ammette, ma è davvero un bel ragazzo.
Segue il dito di Robbie che indica un punto poco lontano e vede il maestro che sta camminando nella loro direzione, con un enorme cane nero al guinzaglio e un cappellino rosso calato sulla testa.
"Maestro Stiles!" urla Robbie, agitando la mano libera e saltellando al fianco di Derek. Stiles si ferma, si guarda un po' intorno per capire chi lo stia chiamando, poi posa i suoi occhi su Robbie. Derek può chiaramente vedere il suo sorriso allargarsi e la sua mano alzarsi in un saluto.
Robbie continua a strattonarlo e Derek lo lascia fare, gli lascia la mano e il bambino corre verso Stiles, che si abbassa sulle ginocchia e apre il braccio libero dal guinzaglio, per poter accogliere il bambino tra le braccia. Derek cammina, accelerando solo un po' il passo, fino a raggiungerlo.
"Maestro Stiles, questo cane è bellissimo!" sta dicendo suo figlio, indicando il cane, ma senza avvicinarsi. Derek sa che ha sempre avuto un po' paura dei cani, soprattutto se così grandi.
"Lui si chiama Wolf ed è un cucciolone che non fa del male a nessuno. Dai, accarezzalo!" lo esorta il maestro e Robbie fa un passo allungando la mano. Il cane, in risposta gliela lecca. Robbie esplode in una risata e si fa avanti, affondando le manine nel pelo nero.
"Buongiorno, signor Hale!" trilla il ragazzo, alzandosi e rivolgendosi a Derek, sorridendo ancora.
"Buongiorno, maestro Stilinski."
"Papà, voglio un cane!" esclama Robbie, facendo sorridere i due adulti.
"Ho già te, piccola bestiola, mi basti e avanzi" lo prende in giro Derek, scompigliandogli i capelli, mentre il bambino continua a giocare col cane. "Maestro Stiles!" dice, rivolgendosi all'altro. "Cosa fai al parco? Giochi anche tu con la palla?"
Derek vede Stiles sbuffare una risata. "No, Robbie, ho portato Wolf a fare un giro e passeggio con lui fino a quando non si unirà a qualche bambino per giocare con la palla."