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Emma si diresse verso la sala grande, per sedersi intorno alla tavola, accanto al padre. Presenziavano i sovrani dei piccoli regni limitrofi, membri della sacra alleanza.
Il padre era in piedi, nel suo completo rosso, con aria fiera, per fare le veci di Killian, non ancora tornato dalla spedizione.
"La Guerra si avvicina. Questa strega è potente e vuole vendetta" disse James con tono sicuro.
Snow si alzò esponendo il piano.
"I nostri uomini devono trovare il loro rifugio, colpire le madri con i loro cuccioli. Se noi prendessimo la loro prole in ostaggio, la regina verrà allo scoperto e noi potremmo ucciderla. Una volta uccisa, le altre si troveranno senza guida e...
"Non intendo uccidere nessuna strega"  la interruppe Emma giocherellando con la sua spada.
"Tutto ma non questo"
La tavolata si zittì. "Come?" disse Snow con un sorriso tirato.
"Sono io la regina. E io non intendo prendere dei cuccioli innocenti in ostaggio. Non se ne parla"
"Emma siamo in guerra" protestò la regina.
"Una guerra che tu hai cominciato. Offriremo la terra che abbiamo sottratto loro decine di anni fa, quella vicino al confine. È solo una parte, ma mostriamo che facciamo dei passi verso di loro.
Riparato il torto, se non si placheranno risponderemo. Parlerò personalmente con la regina e patteggerò, ma il regno non sarà sporco di sangue senza prima tentare una via diplomatica" spiegò Emma.
"Emma... so che la tua... infatuazione era per una strega, ma... sei troppo coinvolta..."
"Non voglio farlo. È la madre di Regina, il suo popolo, non potrei mai." affermò Emma.
"E non era un'infatuazione. Era la mia sposa e la regina me l'ha portata via"
Snow si avvicinò a lei tentando di farla ragionare.
"Emma, tesoro..."
"Non mi importa quello che hai da dire" disse la bionda ignorando la madre.
"Emma è stato un incidente" sospirò Snow.
"Snow non voglio più sentirne parlare" disse Emma.
"Non sei degna neanche di nominarla"
"Emma, io sono tua madre. Non puoi parlarmi così."
"NO! " sbottò battendo la mano con forza sul tavolo.
"NON LO SEI DA QUANDO HAI UCCISO L'AMORE DELLA MIA VITA" gridò lei.
"ED IO NON TI PERDONERÒ MAI PER QUESTO. MAI!"  disse poi rabbiosa facendo strisciare la sedia e sbattendola a terra.
"Emma..."
"Io non combatto contro la strega. Storia chiusa. È solo colpa tua se le streghe ora ci hanno dichiarato guerra ed è un problema che risolveremo a modo mio." disse sicura.
"Con permesso" disse poi uscendo dalla riunione.

Emma si allenava come ogni giorno, cercando di sfogare la sua rabbia, il suo tormento, quando stette quasi per tranciare il ventre del padre.
"Sei impazzito?" disse spaventata.
"Come te prima. Gliele hai suonate eh?" disse lui con l'accenno di un sorriso.
"Ti va di parlare un po'? Solo qualche minuto" propose.
Emma sospirò, acconsentendo e sedendosi sotto l'albero accanto al padre.
"Se devi parlarmi del piano..."
"Affatto. Volevo solo parlare con mia figlia. Posso?"
Emma annuì, mentre James accennò un piccolo sorriso.
"Ti ricordi quando eri piccola? Stavi sempre accanto a me, mi raccontavi tutto" disse James sorridendo.
"La mia piccola principessa..." disse poi accarezzandole i capelli.
Emma sorrise debolmente accoccolandosi a lui.
"Quel tempo è passato ormai..."
"Non direi" disse James. "Io ci sono sempre per te"
Emma gli strinse la mano sorridendogli.
"So cosa significa amare qualcuno e perderlo per sempre a causa dell'odio" disse James stringendola al suo petto.
"Tua madre era dolcissima e predicava la pace. Ci siamo innamorati promettendoci di unire i nostri regni per portare gioia e prosperità al regno. Poi sono arrivate le streghe e Snow era come impazzita. Provava un odio radicato verso di loro,specialmente verso la loro regina, Cora, ma non mi disse mai il motivo. Da allora non è stata più la stessa... come se si fosse aperta una vecchia ferita in lei" spiegò James.
Emma annuì, per poi giocare con i suoi capelli.
"Ti va di parlarmi di lei?" chiese James.
"Intendo di Regina. Diciamo che quella conversazione non mi ha aiutato a conoscerla bene"
Emma sospirò abbassando lo sguardo.
"Parlarne ti farà bene... non credo tu abbia elaborato il lutto e ne hai bisogno"
"Cosa vuoi sapere?" chiese Emma.
"Quello che preferisci."
Emma sorrise commossa solo al ricordo.
"Lei era... era un angelo... era bellissima,divertente, solare nonostante amasse vestirsi di colori scuri ed era piena di vita... lei alimentava la vita, capisci? Era davvero sé stessa quando usava la sua magia... creava meraviglie solo per me, sin da quando eravamo bambine" raccontò Emma.
"Mi rendeva felice solo con un suo sorriso. Non avevo mai visto un sorriso come il suo... mio Dio era pieno di luce. Quando ero triste, Regina mi stringeva, mi baciava e mi diceva di non disperare perché lei ci sarebbe sempre stata per me... poi mi cullava con la sua voce, dicendomi che ce la potevo fare... E mi diceva ti amo Emma... come... come"
Emma singhiozzò non riuscì più a continuare.
Scoppiò a piangere, quei ricordi facevano più male del previsto.
Il padre la strinse forte a sé, cercando di alleviare almeno un po' quel dolore.
"Non era malvagia, papà, era l'essere più dolce e puro di questa terra, davvero. E credo che anche le altre streghe siano così. Credo che usino le forze della natura per proteggersi e stanno solo riprendendo ciò che era loro sin dal principio. Molte delle terre che hanno preso era il loro territorio, di umani che lo hanno sottratto con la forza e perseguitandole" spiegò Emma.
"Io credo che coesistere sia possibile. Non deve esserci la guerra" disse la giovane regina.
"Forse hai ragione. Forse è questo il tuo compito." disse il padre.
"Ma un'altra tua missione è difendere il tuo popolo, non punire tua madre con migliaia di vite distrutte." la fece ragionare poi.
"É il tuo regno Emma ed ha bisogno di te. Considera bene la tua decisione ed occupa il tuo posto" affermò sicuro il padre.
Emma annuì. "Farò quello che va fatto" disse la bionda.
"Ma Snow dovrà restarne fuori. Faremo a modo mio"

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