Regina guardava la moglie stesa sull'erba, mentre Eleanor giocava insieme a loro.
"Non vale se ti trasformi" commentò Emma.
"Ma mamma così sei più veloce. Non vale" ribatté Eleanor.
Emma incrociò le braccia.
"Quindi fammi capire signorina, vuoi vincere a tutti i costi?"
Regina scoppiò a ridere. "Guarda un po' da chi ha preso" commentò.
Emma la guardò sconvolta. "Sei la donna più competitiva che conosca, cosa vorresti insinuare?"
Regina alzò le spalle con fare innocente, mentre Emma si avvicinò immediatamente a lei atterrandola.
"Smettila" commentò ridendo, mentre Eleanor le osservava divertita.
"Forza atterrami se ci riesci"
"Non vuoi farti male" commentò Regina con aria di superiorità.
"Perché non ci riesci"
A quella sfida, Regina non riuscì più a resistere, atterrandola immediatamente.
Ricordava quella scena migliaia di volte: lottavano sempre da bambine, poi per davvero da adulte quando ancora non si riconoscevano, ed ora di nuovo per gioco.
Emma era capace di farle battere fortissimo il cuore, come nessun altro era riuscito a fare quando erano così vicine.
Non aveva mai più provato un sentimento del genere, all'inizio quasi le faceva paura sentire il suo essere affondare in quello di Emma.
"L'hai battuta" commentò Eleanor.
Regina accennò un sorriso, uscendo da quello stato di trance.
Dopo i recenti avvenimenti, fu quasi sollevata nel verificare che i sentimenti che provava per Emma non erano per nulla cambiati.
Aveva intensificato le loro notti di passione, la baciava in continuazione, stava con lei il più possibile.
Si stava impegnando davvero, per scacciare quei pensieri che urlavano nella sua mente.
Non poteva permettere anche il minimo dubbio.
Lei amava Emma, avrebbe sempre amato lei ed era la sua anima gemella.
"Se mi baci un altro po', dovrò chiedere alla piccola di farsi un lungo giro"
Regina ridacchiò leggermente, stringendosi a lei.
"Mamma guarda si è alzato il vento" commentò entusiasta.
"La corrente è perfetta. Andiamo?" chiese.
Regina acconsentì. "Vai tu tesoro, dove ti posso vedere" replicò.
"Sicura? Tu adori volare con lei" chiese Emma.
"Oggi voglio stare qui con te" affermò sicura, facendo scontrare i loro nasi.
Eleanor si trasformò volando velocemente.
"Cresce in fretta vero?"
Regina sospirò. "Troppo"
"Sono felice che ci stiamo riavvicinando" confessò Emma. "Ultimamente ci stavamo allontanando troppo. Non ti nascondo che ero un po' preoccupata"
Regina la baciò. "Non potrei mai allontanarmi da te"
"Ora ne sono più che certa. Quel sogno ha riacceso parecchie cose" scherzò.
Regina si sentiva un vero e proprio verme. Sporca, colpevole, cercava di domare le sue emozioni con scarsi risultati.
"Mi dispiace davvero tanto Emma" commentò Regina, mentre una lacrima solcò il suo viso, ancora vulnerabile per quegli sciocchi pensieri che la tormentavano.
"Tesoro hey" disse dolcemente.
"Scusa..." disse con un leggero sorriso.
Emma la baciò ripetutamente, stringendola a sé.
"Sono stata orribile" commentò Regina.
"Certo che no... adesso siamo insieme, è tutto come dovrebbe essere" disse portandole una ciocca dietro l'orecchio.
Regina accarezzò il suo petto. "Non voglio perderti"
"Non ci perderemo" giurò Emma.
"Presto tutto quest'incubo della luna di sangue sarà finito. Eleanor adesso sa controllarsi e per quanto non ami particolarmente quel demone, dobbiamo ringraziare Einar per questo"
Al solo sentire il suo nome Regina sobbalzò leggermente.
"Non mi va di parlare di lui adesso"
Emma iniziò ad insospettirsi. "Perché? Ti ha fatto qualcosa?"
"No. No figurati... è solo che ogni volta che si parla di lui litighiamo... evitiamo va bene?"
Emma annuì distrattamente. "Certo"
Regina accennò un sorriso. "Voglio pensare solo a noi oggi. Nessun altro"
Emma guardò divertita Eleanor mentre volava tranquilla.
"È un terremoto" commentò facendo ridere anche Regina.Il pomeriggio passato insieme aveva alleggerito tutte.
Vedere Politea il giorno dopo aveva rassicurato Regina maggiormente, anche se le sue paure persistevano.
"Il cuore è ancora funzionante. Abbiamo iniziato il processo insieme ad Ivy, saranno pronti per la luna di sangue"
"Bene" commentò Regina.
Politea annuì, sistemando i cuori con fare deciso.
"Così tu te ne tornerai alla tua vita a palazzo e il bel fusto resterà qui tra noi"
A Regina quasi caddero i libri che stava sfogliando tra le mani.
Politea inarcò un sopracciglio, espressione che accomunava tutte le donne della famiglia di Regina.
"Non so se voglio tornare a palazzo, è ancora tutto da decidere"
La strega più anziana si avvicinò a Regina capendo al volo cosa ci fosse di strano in lei.
"Sai ho sempre saputo che fosse solo questione di tempo, ma... non in modo così intenso"
"Che vuoi dire?" chiese con fare disinteressato.
"Tu lo vuoi" commentò Politea sicura con un ghigno.
"Che diavolo dici?" replicò Regina ridendo sarcasticamente.
"Sento il tuo corpo fremere"
"Smettila di dire sciocchezze" affermò seria.
"Conosco bene i desideri credimi."
Politea iniziò a camminare avanti e indietro
"Non mi hai mai dato l'impressione di una donna troppo fedele..."
"Tu non conosci niente di me. Io amo Emma" affermò decisa.
"Ma desideri quell'uomo."
Regina scosse la testa. "Non è vero"
Politea scoppiò a ridere e quella risata le ricordò tanto quella della madre.
"Perché negarlo con tanto astio? Tutti desideriamo persone che non possiamo avere. Tu desideri quella complicità che hai solo con lui, quel modo in cui riesce a capire al volo i tuoi bisogni e sono più che certa che sarebbe in grado di capirne anche altri... che Emma non riesce nemmeno ad immaginare"
Regina sbottò immediatamente.
"Emma mi capisce. Mi ha sempre capita e sempre lo farà"
"Ma non nel modo in cui tu vuoi" la istigò Politea.
Regina abbassò lo sguardo. "Io non provo nulla per Einar"
"Certo che no. Ma lui anticipa ogni tuo respiro, ogni tuo gesto e un legame come questo è unico quanto il vero amore" disse sicura.
Politea cambiò espressione avvicinandosi a Regina.
"Continuando a respingere quei pensieri dei quali hai tanto paura, finirai solo per rovinare il tuo matrimonio." disse seria.
Per la prima volta Regina si sentì ascoltata da Politea, davvero capita.
"Ho paura di innamorarmi di lui." confessò per la prima volta ad alta voce.
Si sentiva al sicuro con quella donna tanto enigmatica, ma per la quale nutriva un legame sincero.
Aveva bisogno di confidarsi con qualcuno di fidato e lei lo era.
"Lo guardo con Eleanor e per un attimo penso: e se ci fosse lui al posto di Emma?" disse cercando di controllare le sue emozioni.
"Tu non lo ami" disse sicura Politea.
"Ami ciò che è... le cose che lui può fare ed Emma no."
"Non posso cambiare mia moglie a mio piacimento" commentò Regina.
"No che non puoi, ma se non puoi accettarla così com'è ed inizi a guardare con troppo interesse qualcosa che non puoi avere, rischi di scambiare quell'interesse per qualcos'altro" consigliò Politea, per poi tornare ai suoi libri.
Emma ascoltò ogni parola, completamente in lacrime, stringendo il petto con la mano.
Non aveva mai provato un dolore così forte, ma non avrebbe lasciato Regina ad Einar per orgoglio.
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Between us
FanfictionEmma è una principessa molto curiosa e vivace, con un destino già scritto ed una famiglia perfetta. Una vita perfetta. Le basterà però davvero superare il confine del suo regno per cambiarle la vita e compiere il suo destino? Cover by @_je_sss_ Iniz...