6.

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4 years later

Emma cavalcò fino alla foresta oscura più veloce che poté, per poi scendere dal cavallo.
Si stirò il vestito con le mani mentre la paura l'attanagliava. Non era tranquilla per nulla, qualsiasi rumore le sembrava sospetto.
"Chi va là?" chiese Emma, mentre aspettava la sua amica, tenendo la mano sul pugnale.
Quel fruscio di foglie non la convinceva per nulla.
Fece per sguainarlo, quando si rese conto che non fosse più nella guaina, ma sulla sua gola.
Sobbalzò terrorizzata, mentre una ragazza le sussurrò al suo orecchio: "Ti sono mancata?"
Emma si rilassò, mentre Regina tolse il pugnale.
"Buon Dio Regina" disse Emma, mentre il cuore le batteva all'impazzata.
"Sei fuori di testa" commentò poi accarezzandosi il collo, mentre Regina rideva malvagiamente.
"Te la stavi facendo sotto" commentò ridendo.
"Direi, mi punti il pugnale alla gola. Non c'è un altro punto di ritrovo?" chiese Emma ancora spaventata.
"Il mio castello è oltre la foresta oscura, il tuo prima. Direi che questo è il punto migliore" rispose Regina giocando con il pugnale, mentre Emma fece per riprenderselo.
"Ah ah" disse Regina scuotendo l'indice in segno di no.
"Prima mi saluti come si deve" disse perentoria.
Emma l'abbracciò più forte che poté facendola volteggiare e poi sorridere, mentre Regina si stringeva a lei.
"Mh...Andata" disse con aria di sufficienza, sorridendo e trasferendo il pugnale nella sua guaina.
Emma strofinò il naso contro il suo in cenno di saluto, per poi notare il suo grande sorriso.
"Come mai sei così felice?" chiese Emma.
Regina rise. "Te lo dico dopo"
"Hai portato il libro?" chiese invece.
"Certo" rispose Emma.
Regina lo prese custodendolo gelosamente, per poi annusare le pagine.
"Vorrei mi lasciassero leggere tutto questo ogni giorno" commentò sospirando.
"Bé allora direi di muoverci" disse Emma sedendosi sotto l'albero di mele.
Regina la seguì accoccolandosi a lei, aprendo il libro, cercando il punto della scorsa volta.
Era diventato ormai un appuntamento fisso il mercoledì per la lettura.
Regina non aveva mai letto libri di quel genere, era proibito nel suo regno, solo da qualche mese aveva iniziato di nascosto.
Le letture umane corrompevano lo spirito e di certo c'era ben poco che le streghe potessero capire delle loro abitudini.
A Regina però non importava: aveva iniziato a sognare ad occhi aperti leggendo le fantastiche avventure e storie d'amore insieme ad Emma. Con un pizzico di magia poteva renderle reali e tutto ciò che Emma aveva detestato considerandolo troppo noioso, era ben presto diventato il momento più atteso della settimana. O forse era solo Regina a renderlo speciale.
Quella ragazza le illuminava e riempiva la vita con i suoi sorrisi e la sua magia.
Il suo amore cresceva per lei di giorno in giorno ed era difficile per Emma nasconderlo per molto. Regina dal canto suo non aveva mostrato nulla, se non profonda ammirazione ed amicizia per la principessa. Affetto, ma non amore, ed Emma non poteva sconvolgerla con un sentimento più forte che avrebbe potuto rovinare la loro amicizia.
Non poteva perderla, non Regina.
"Allora? Stanno per crescermi le radici" commentò scocciata Regina a causa dell'attesa.
Emma si sedette accanto a lei, mentre Regina si portò una ciocca dietro l'orecchio.
"Sai riguardo a prima... ti ricordi di Daniel?"
"Il custode degli animali che non sopportavi e che ti aveva dato fastidio durante l'addestramento?" chiese Emma con nonchalance.
Eccome se si ricordava di lui. Lo detestava e per tutta la settimana aveva avuto un brutto presentimento.
"Esattamente. Daniel durante la corsa mi ha lanciato dei segnali" le raccontò.
"Che genere di segnali?" chiese Emma.
"Bé cercava di atterrarmi diverse volte senza riuscirci ed abbiamo parlato tutto il pomeriggio, anche se mia madre mi trascinava sempre via" rispose Regina.
"Quel pazzo ha iniziato a farmi la corte" rise.
"Il mio signore si sarebbe arrabbiato se mi avesse visto" disse poi.
"Credo di piacergli, comunque. Lui è molto carino e non è esattamente come pensavo, così ci siamo incontrati un paio di volta di nascosto nei boschi" sorrise poi orgogliosa.
"Devi stare attenta" ribatté Emma.
"Certo mamma" disse Regina ridacchiando.
"Sai abbiamo avuto un momento...intimo" sussurrò poi con un sorrisetto.
"Che genere di momento?" chiese la principessa con rabbia e preoccupazione nella voce.
"Mi ha portato a vedere i cavalli alati nella radura e quando stavamo per congedarci ha tentato di baciarmi" rise lei raccontando emozionata.
"E non solo quello. Mi ha accarezzato i fianchi, stavo quasi per cedere e..."
"L'hai baciato?" chiese Emma terrorizzata all'idea.
"No, sciocchina" rise Regina.
"Credi che sia così facile baciarmi? Quando era a pochi centimetri dalle mie labbra sono sparita facendogli l'occhiolino" spiegò mordendosi il labbro.
"Credo di averlo provocato a dovere non pensi?"
"Anche troppo"
Emma non disse un'altra parola.
La sua Regina si stava innamorando di uno come lei, della sua specie. Che illusa che era stata anche solo a sperare nella promessa che si erano fatte anni prima.
Presto l'avrebbe abbandonata, avrebbe riempito i loro pomeriggi parlando del ragazzo che amava, per poi smettere di cercarla. Sarebbe stata sostituita e avrebbe perso Regina per sempre.
"EMMA!" esclamò Regina alzando la voce.
"Cosa c'è?" chiese la ragazza.
"Primo ti sto chiedendo una cosa da venti minuti. Secondo sento l'eco dei tuoi pensieri fino a qui, smettila, mi stai facendo venire il mal di testa!" protestò tappandosi le orecchie a causa di quella tortura.
Emma spalancò gli occhi.
"Riesci a sapere ciò che penso?" chiese spaventata.
"Certo che no, ma pensi troppo. Sento le grida dei troppi pensieri" spiegò Regina.
"C'è qualcosa che ti turba?" chiese poi preoccupata.
"Si tratta dei tuoi genitori?"
"No" rispose Emma. "Sto bene"
"Sicura?" chiese Regina preoccupata.
No che non sono sicura, avrebbe voluto rispondere. Perché io provo dei sentimenti per te e ogni giorno soffro per paura di un tuo rifiuto. Perché sei tutto per me.
"Allora perché sei così?"
Emma non rispose, assumendo solo uno sguardo imbronciato e sospirando.
"Sei gelosa di me?" chiese Regina seria.
"Cosa?" rise Emma.
"Per una volta mi accade qualcosa di buono e tu... tu non sei felice per me. Credevo mi fossi amica" affermò Regina.
"Aspetta... come?!" esclamò Emma capendo ciò che Regina intendesse.
"Sono felice per te, che stai dicendo?" commentò Emma arrabbiandosi.
"Non mentirmi" affermò Regina categorica stringendo i pugni.
"Sei la prima persona a cui l'ho raccontato lo sai? Credevo saresti stata felice, ecco tutto. Invece a te piace solo compatirmi" disse adirata.
Stavano davvero litigando per una cosa così stupida?
"Non esisti solo tu Regina, ho anche io dei problemi"
"Davvero e quali sarebbero? " chiese la ragazza inarcando un sopracciglio.
"Mia madre è incinta" disse Emma frustrata con le lacrime agli occhi.
"E se sarà un maschio, per me è finita. Per te" singhiozzò poi.
"Ed è anche rischioso perché sono passati sedici anni dall'ultima volta e... ho paura di perderla o di perdere lui. Il medico dice che è rischioso e di aspettarsi di tutto"
Regina spalancò gli occhi vedendo la sua sofferenza. Si era comportata da egoista.
"Oh Emma... Dio sono una stupida" affermò abbracciandola e consolandola.
"Vedrai sistemeremo tutto" disse la strega facendo strofinare i loro nasi.
Emma annuì lasciandosi abbracciare.
Questo non cambiava il fatto che Regina le avesse spezzato il cuore, le sue paure.
"Scusa... sono stata un'egoista e un'idiota. Mi perdoni?" disse la strega.
"La principessa delle streghe che si scusa e ammette di aver sbagliato? L'inferno si è davvero ghiacciato" rise Emma tra le lacrime.
Regina le fece cadere un paio di mele in testa inarcando un sopracciglio, nonostante fosse preoccupata per l'amica.
Emma ridacchiò, mentre Regina fece apparire un fiore sulla sua mano porgendoglielo.
"Puoi perdonarmi?" chiese.
Emma annuì accennando un sorriso.
"Lo sai che ti voglio bene, principessa. Parla con me la prossima volta, sono la tua migliore amica, sai che puoi fidarti di me" disse Regina.
Ti affiderei la mia stessa vita, Regina.
Se potessi, mi strapperei il cuore e te lo porgerei su un vassoio per dimostrarti il mio amore e la mia devozione. Tuttavia questo Emma non lo disse, si limitò ad un abbraccio fatto di mezze verità e cose non dette.
"Ti va di leggere qualcosa?" chiese poi l'amica, aspettando che Emma si fosse calmata.
Emma si destò dai suoi pensieri aprendo il libro, che ormai adoravano, di genere teatrale per poi cercare il punto in cui si erano interrotte la settimana prima, distraendo l'amica dalla conversazione.
Si schiarì la voce, per poi riprendere i panni del suo personaggio, che ironia, così tremendamente simile alla principessa.
"Bisogna ammettere che è una bella giornata" lesse Emma.
"E che è già molto che passeggiamo" rispose Regina, giocando con le mani della bionda, mentre Emma l'abbracciava da dietro.
"Che per me è sempre così grande, non mi è mai stato tanto gradito" disse Emma.
"Invece credo che voi mi amiate" disse Regina mordendosi leggermente il labbro e guardandola negli occhi, per poi posare la testa sul suo petto accoccolandosi.
"Credete madame?" intervenne Emma.
"Che cosa? Solo oggi vi siete resa conto di questa verità?" la bionda fece una pausa.
"Voi? Che siete di quanto più pregevole abbia nel cuore e nello spirito?" disse Emma con tono solenne.
Regina le sorrise per poi continuare.
"È vero che siete stata sempre l'oggetto dei miei..."
Le mani di Regina sfiorarono quelle di Emma, in un gesto così intimo, come se fossero la cosa più preziosa del mondo.
Emma la guardò negli occhi solo per un istante, per poi abbassare lo sguardo sul libro.
Regina posò la mano contro la sua, lasciando che solo i polpastrelli si toccassero, una comunione di anime.
"Continua" la invitò Regina.
Emma sfogliò il libro, passando alla pagina successiva.
"Pensieri? Si è così. E vi mostrerò devozione ogni singolo giorno fino a che..."
"Il sole non tramonti sui nostri visi" completò Regina insieme a lei.
L'ultima pagina. Lei che finalmente capiva.
Il giuramento. La moretta aveva atteso questo momento da settimane, il cuore le batteva forte stracolmo di gioia. Improvvisamente però il libro non le importava.
Regina sorrise alla bionda, lasciando che i loro nasi si scontrassero per poi baciare Emma dolcemente.
Fu un bacio lungo, intenso, morbido, unico.
Emma la strinse a sé coccolandola, mentre Regina lasciava che il vento fresco scompigliasse i loro capelli.
E il bacio si ripeté altre due volte mentre le due giovani lasciavano le loro labbra pure si scontrassero.
Regina sentì trasportata in un vortice insieme alla bionda, un turbinio di emozioni, di amore che invadevano corpo e mente, che le legava per sempre.
Zing.

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