15.

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Regina spronò il cavallo ad andare più veloce mentre correva nel vento, trattenendo le lacrime.
Era davvero stanca. Stanca di sua madre, di Hades, stanca di quella vita, lei voleva Emma. In quell'istante. Emma.
Quelle dannate tradizioni, l'uomo per il quale si stava conservando, le costrizioni, ormai tutto le stava stretto.
Riusciva a pensare solamente a lei. Superò il confine senza voltarsi indietro, non preoccupandosi minimamente di essere vista da qualche umano indesiderato.
Continuò a correre fino a che non fu giunta al castello. Era notte fonda, quindi Emma poteva trovarsi solo in un luogo.
Non ci pensò poi molto e fu quasi involontaria, quando iniziò a sentire delle lenzuola di seta sulle sue spalle e si ritrovò avvolta dal letto di una camera reale.
La principessa dormiva profondamente nelle sue stanze, quando tra le sue coperte sopra di sé, strisciante quasi come un serpente si ritrovò la figura di Regina che intravedeva a causa degli occhi ancora immersi nel sonno.
"Mh...Dio devo smetterla di sognarti..." mugolò facendo un sorriso malizioso per poi baciarla ripetutamente.
"Mi fa piacere sapere che fai simili sogni" rise lei sulle sue labbra.
"Mio Dio sei davvero qui?!" esclamò mentre Regina le tappò la bocca con la mano.
"Shh...quanto sei rumorosa" commentò con tono dolce risvegliando in Emma un vecchio ricordo di quando erano piccole.
"Spero che tu non lo sia anche tra poco o dovrò andare via" disse poi ridacchiando.
"Che ci fai qui?" chiese Emma sorridendo.
"Mi mancavi da morire" rispose Regina accoccolandosi a lei.
"Ah si?" commentò Emma accarezzandole i capelli.
"Mh mh" rispose Regina.
"Dio voi umani dormite negli stessi posti in cui consumate? È disgustoso" commentò ridacchiando.
"Perché tu dove dormi esattamente?" chiese Emma.
Regina scosse la testa ridendo.
"Non vuoi saperlo"
"Oh no adesso voglio saperlo"
Regina ridacchiò sulle sue labbra strofinando il naso contro il suo teneramente.
"Ti amo Emma" affermò sicura accarezzandole il viso.
Emma sorrise innamorata, mentre Regina fece toccare le loro labbra delicatamente.
Regina prese un respiro profondo per poi donarle la sua collana con l'albero della vita.
"Questo è simbolo di purezza" spiegò.
"La mia essenza della purezza" precisò poi.
"Adesso è tuo" disse sicura mettendoglielo nella sua mano.
Emma lo guardò confusa.
"Regina Hey... mi stai dicendo che..."
"Si. Ci ho pensato e...anche io voglio. Adesso. Nelle tue stanze." disse Regina sicura.
"Dio sei matta..." commentò Emma accarezzandola.
"Forse" rise lei.
"Ma non ce la facevo più a resisterti. Non mi importa niente delle tradizioni ormai, io voglio stare con te. Voglio donarmi a te." affermò Regina baciandola.
"Sei... sei sicura?" chiese Emma deglutendo.
"Si" rispose Regina sorridendo ansiosa.
"Perché tu non lo sei?" chiese incerta.
"No! No no no è che... io non ho nessun simbolo da darti, nessuna cerimonia speciale, il mio popolo non è così profondo come il tuo"
Regina la baciò dolcemente.
"Donami il tuo amore" disse solo.
"Mi basta questo" affermò con un sorriso.
Emma le accarezzò il viso, facendo intrecciare le loro dita per poi portarle la mano destra sul suo petto.
"È tuo" affermò.
"Questo è il mio dono per te" disse Emma.
Regina sorrise con gli occhi che le brillavano, iniziando a baciarla con più impeto.
"Va bene... ehm... non so dovremmo prima..."
Emma era impacciata ed imbarazzata, non lo aveva mai fatto prima ed era decisamente emozionata, quasi confusa, non le sembrava vero.
Regina la baciò con foga e decisione, mentre Emma rispose con altrettanta enfasi, il corpo in fiamme.
Il suo istinto la rendeva simile ad un predatore molto più di Emma e sapeva esattamente cosa dovesse fare.
Regina sentì uno strano istinto dentro di lei, che la portò a respingerla violentemente.
"Hey... stai bene?" chiese Emma.
"Non lo so" rispose Regina sedendosi accanto a lei con il fiatone.
"Cosa ti turba?" chiese Emma.
"È qualcosa che scoperto che riguarda me" disse Regina.
Emma si avvicinò a Regina preoccupata.
"Che vuoi dire?" chiese.
"Ti ho respinta ed ero furiosa quel giorno perché... Emma non riuscirò a controllarmi lo capisci?" disse Regina.
"Perché mai dovresti controllarti?" disse Emma.
"La mia magia" rispose Regina.
In fondo disse una mezza verità.
"Sono terrorizzata all'idea di ferirti" disse scuotendo la testa.
"Ferirmi?"
"Ha un lato oscuro e terribile" confessò.
"Quando saremo in una situazione di quel tipo, sarò priva di ogni controllo o filtro e sono terrorizzata dall'idea di poterti fare del male" spiegò con gli occhi lucidi.
Emma le accarezzò il viso.
"Io non ho paura" affermò la bionda.
"Sono certa che non mi faresti mai del male, Regina" disse Emma stringendole la mano.
"Io ti amo e sono disposta a correre il rischio per condividere qualcosa di così bello insieme a te"
Regina la guardò negli occhi. "Ne sei sicura?"
Emma annuì sorridendo.
"Certo. E se non fossi pronta, sarei disposta ad aspettare anche fino a cent'anni. Non intendo perderti per nessun motivo al mondo" disse stringendola tra le sue braccia.
Regina singhiozzò.
"Non hai la minima idea di cosa sono capace"
Emma scosse la testa.
"Tu sei la mia Regina ed amo ogni parte di te. A me interessa solo questo." disse Emma.
"Ma se non ti senti pronta, va bene così. Non voglio forzarti" affermò accarezzandole i capelli.
Regina la guardò per poi guardare il soffitto. Prese un respiro profondo, assecondando i suoi istinti.
"Vieni qui" disse Regina strappandole la sottoveste di dosso, mentre Emma le baciava il collo.
Gemette leggermente mentre Emma si spostò più in basso.
"Adesso rilassati" disse Emma.
Regina annuì per poi gemere leggermente di dolore e stringendo gli occhi.
"Tranquilla" disse Emma.
"Guardami" disse poi accarezzandole il viso.
"Non faccio niente se non vuoi"
Regina annuì dandole il permesso.
Regina la baciò lasciando che quel bacio assorbisse tutti i gemiti, tutte le parole non dette.
Conficcò leggermente le unghie nella sua schiena, mentre si muoveva con lei all'unisono.
Si stringeva a lei, mordendole la spalla, baciandola ancora, mentre si lasciava andare al piacere. Le sue pupille si erano illuminate di arancio, i suoi occhi simili a quelli di una lince nel buio.
Ci fu un leggero terremoto, che spaventò Regina.
Emma prese le sue mani intrecciandole con le proprie non smettendo di baciarla e di accompagnarla.
Emma scese dal corpo nudo di Regina, ancora tremante, accarezzandola dolcemente.
"Stai bene?" chiese.
"Si" rispose Regina, riprendendo fiato e controllo del suo corpo.
La mora sentiva la sua magia sprizzare da tutti i pori, così decise di stendersi e cercare di non fare movimenti bruschi.
Emma l'accarezzò sorridendole, toccandola come fosse di ceramica.
"Voglio dormire ogni notte così... mi sento benissimo." disse poi, mentre Emma l'accarezzava.
Regina la guardò poi famelica, spingendola sotto di lei.
"Tocca a me" disse Regina sorridendole maliziosamente.


Regina ed Emma non si erano fermate un attimo.
Regina si era lasciata totalmente andare e non era accaduto nulla. Si era sentita finalmente libera, mentre Emma era decisamente preoccupata per lei.
"È quasi l'aurora" l'avvertì Emma, mentre l'accarezzava.
"Dovresti andare"
"Mi stai cacciando?" chiese Regina inarcando un sopracciglio con un sorriso perplesso.
"Regina so benissimo che stai rischiando grosso per stare qui. Se tua madre ci scopre è finita" disse preoccupata.
"Due minuti" disse Regina sorridendo rilassata e stringendosi a lei e chiudendo gli occhi.
"Credimi non si accorgerà di niente. E se anche fosse... non mi importa. Mi importa solo di te"
"Va bene" rispose Emma innamorata baciandola.
Regina si strinse a lei ridacchiando ed accarezzandole la schiena, passando i polpastrelli avanti e indietro.
"Da quando sei così affettuosa?" commentò poi godendosi le coccole dell'amata.
"Da quando hai un talento meraviglioso" disse Regina ridendo sulle sue labbra.
"Ma davvero?" disse Emma sorridendo maliziosa e stringendola maggiormente a sé.
"Quindi che dici... come moglie sono brava?"
"Passabile" rise Regina.
"Posso farti lo stesso trattamento più volte lo sai? Quando potremmo dormire ogni notte così..." propose Emma.
"Sarebbe meraviglioso" rispose Regina estasiata, accarezzandole il viso, per poi abbassare lo sguardo.
"Ti amo" confessò poi.
"Ti amo anch'io" rispose Emma baciandola.
"Ma ora è il caso che tu faccia pace con tua madre prima che si accorga della tua assenza" disse Emma.
Regina sbuffò annuendo. "Si devo... devo parlare con lei"
La strega baciò Emma un'ultima volta dopo essersi rivestita, per poi teletrasportarsi a recuperare il cavallo seppur controvoglia.
Emma le sorrise per poi iniziare ad avvertire una strana sensazione nel suo corpo.
Solo un pizzicore, pensò.

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