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UNDICI ANNI PRIMA

Snow White tamburellava le dita sul tavolino agitata.
Non riusciva a calmarsi minimamente, mentre la figlia veniva visitata dal dottore.
Le visite erano frequenti e la preoccupazione agitava la sovrana più di qualsiasi altra emozione: voleva che la figlia avesse un erede, possibilmente un maschio, così da lasciarsi la storia di quella stracciona della taverna alle spalle.
Era stato a causa della mancata passione che Killian si era allontanato da Emma e quel disastro con il figlio illegittimo non ci voleva.
Il trono doveva essere preservato ed Emma non sembrava proprio voler collaborare.
Snow sospirò, mentre la porta si aprì pochi attimi dopo facendola sobbalzare.
La principessa uscì fuori, avvolgendosi il corpo con le braccia in un piccolo abbraccio.
Quelle visite erano una tortura per lei.
"Ancora niente?" chiese Snow tesa.
Il dottore la guardò tristemente scuotendo la testa.
"No... non è incinta" affermò Whale.
"Mio Dio..." commentò preoccupata per quell'ennesimo tentativo fallito.
Emma non fiatò, come congelata.
Si sentiva terribilmente a disagio, come se fosse difettosa.
Certo il veleno di Regina l'aveva bruciata tempo prima, ma in ogni caso Emma non provava nulla mentre aveva rapporti con Killian.
Non sentiva niente, se non il peso dell'uomo su di lei a schiacciarla e i suoi gemiti nelle orecchie che sembravano lame nel suo cuore.
"Avete provato con quelle erbe?" chiese la sovrana.
Emma annuì stendendo le pieghe del vestito.
"Perché i bambini non vengono?" commentò Snow.
"Sono ormai due anni che ci provano"
Whale sospirò amareggiato.
"Le cause possono essere diverse, ma a questo punto credo sia un problema di vostra figlia, visto l'inconveniente con quella... stracciona" disse Whale.
"Potrebbe essere che non sia fertile o che il suo utero credo sia danneggiato... semplicemente non attecchiscono." spiegò.
Snow scosse la testa. "Lei... lei credo abbia una maledizione..." mormorò per poi abbassare la voce.
"Perde sangue oltre a quei giorni"
Whale annuì. "Quel sangue sono gravidanze non andate a buon fine, maestà"
"Non può essere, oddio... oddio" commentò preoccupata.
"Rilassati" disse Emma freddamente.
"Forse è meglio così" commentò.
Non era decisamente meglio così. L'unico barlume di felicità che vedeva in quel matrimonio era avere un bambino di cui occuparsi, una figlia a cui dare il nome della sua amata perduta e dedicarsi esclusivamente a lei, nonostante il terribile padre.
Con la giusta educazione ne era sicura sarebbe stata una brava bambina.
Eppure il destino anche quella piccola speranza le aveva negato.
"No! Tuo marito ha un figlio con un'altra donna lo capisci?! Non hai una discendenza" le fece notare la sovrana.
"Milah non è un problema" affermò sicura.
"E ciò che fa Killian non è affar tuo, Snow" commentò poi Emma sistemandosi meglio il vestito.
"Rischia di sottrarti tutto con quel bambino" disse la madre.
"Non lo farà. Vuole vedere il mondo, i mondi, non le importa nulla di questa dannata corona. È innamorata di Killian" spiegò Emma.
"E a te non importa?" chiese Snow.
"Non amo Killian" affermò sicura Emma.
"Quindi non mi importa. E comunque non ha molto da vivere purtroppo. È molto malata" precisò.
Snow sospirò. "Almeno questo. Mio Dio... ascolta le mie preghiere" commentò preoccupata.

UNDICI ANNI DOPO

Regina riposava tra le braccia di Emma, accoccolata, mentre la bionda tracciava i contorni del ventre dell'amata, facendo una leggera pressione con le dita come a chiamarlo.
Il piccolo era sveglio, riusciva a sentirlo muoversi, mentre Regina storceva il naso, sorridendo poi.
"Perché l'hai svegliato?" commentò sospirando, per poi voltarsi verso la bionda.
Emma sorrise. "Cos'hai contro le chiacchierate madre figlio?"
Regina rise dolcemente. "Tutto se mi svegli ben due volte." commentò, mentre Emma la baciò.
La strega si alzò dal nido rivestendosi.
"Anche se hai fatto bene a svegliarmi. Abbiamo la riunione con le streghe del sud tra un paio d'ore, dobbiamo essere lucide" spiegò Regina.
Emma annuì fermandosi ad osservarla.
Regina ridacchiò sentendo lo sguardo della bionda su di lei.
"Hai finito di fissarmi?" chiese, mentre Emma si fiondò a baciarla.
"Non potrei chiedere di più" affermò sicura la principessa.
Regina sorrise accarezzandole il viso.
"Io la pace. Quindi ti consiglio di vestirti, abbiamo un sacco di lavoro da fare" commentò la strega.
La principessa annuì facendo come l'amata le aveva detto.
C'era ancora un po' di tensione tra le due dopo la discussione dei giorni precedenti, tuttavia il litigio era stato chiarito presto.
Regina era rimasta della sua posizione ed Emma non aveva più riaperto la questione.

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