Emma guardava dritto negli occhi il demone dai capelli color ghiaccio.
Sembravano dipinti con il sangue delle sue vittime e, man mano che il numero aumentava, man mano che le sue mani si sporcavano della loro linfa vitale, i suoi occhi parevano tingersi in modo sempre più evidente.
Sentiva come se la sua anima venisse divorata da quello sguardo.
Aveva avuto una pessima sensazione appena incontrato, ma in quel momento riusciva a vedere il suo vero volto dietro la maschera, che aveva lasciato cadere e farsi in mille pezzi.
Sua moglie non era decisamente come lui, anche nei momenti peggiori.
Non aveva mai avuto quello sguardo, quella fame di violenza, neanche quando credeva di aver perso Emma per sempre.
Lo voleva fuori dalle loro vite.
"Hai sentito mia moglie? Vattene" disse decisa.
Einar fece un leggere ghigno, per poi cambiare espressione.
Il suo volto si incupì, facendosi indignato.
"Credimi principessa mi stai facendo arrabbiare" commentò Einar con una voce molto più profonda e demoniaca.
"Avanti. Non ho paura di te" replicò la bionda con fare sprezzante.
L'uomo si voltò verso Regina che lo fissava delusa.
"Regina..."
"Come hai potuto uccidere tua figlia?" chiese inorridita.
"Come hai potuto anche solo... è disgustoso" commentò affranta.
Einar si calmò per un attimo.
"Lei si è messa in mezzo tra me e sua madre. Elisabetta voleva il mio potere" affermò.
"Tua moglie voleva solo stare con te." replicò Regina.
Quando aveva guardato nell'acchiappasogni quel ricordo l'aveva sconvolta.
Per un attimo si era immedesimata in lei ed aveva visto sua figlia al posto della piccola.
Sentirsi impotente e non riuscire a proteggere il proprio cucciolo dev'essere stato straziante per lei.
"Elisabetta era debole" commentò Einar duramente.
"Ma tu sei come me, tu mi capisci. Comprendi il potere e la nostra forza"
Regina scosse la testa. "Tu sei folle" commentò sicura.
"Vattene immediatamente dal mio regno"
"Ti ho dato gli strumenti per vedere la verità"
Regina negò immediatamente.
"Non farei mai del male alla mia famiglia. Loro non mi limitano, loro sono parte di me e se dovessi rinunciare alla mia magia o alla mia natura per proteggerle lo farei senza pensarci un attimo" affermò decisa.
Einar scosse la testa con un sorriso sul volto che Regina non aveva mai visto.
"Tu hai ancora una scelta Regina. Elisabetta è stata debole, ma tu non lo sei. Conosco la tua anima, il tuo passato. So a cosa ti ha portato la vendetta, ma so anche che hai assecondato i tuoi istinti diventando la spietata regina come era scritto nel tuo destino."
Regina lo guardò sconvolta.
"Non sceglierò mai te."
Emma si avvicinò alla moglie. "Adesso vattene dalla nostra casa." ribadì.
"Altrimenti?" commentò lui.
Gli occhi di Regina si fecero rossi, mentre Emma era pronta con la mano sull'elsa della spada.
"Fumantine oggi mh?"
Regina l'attaccò immediatamente, lottando contro di lui.
"Non ti conviene metterti contro di me" commentò Einar.
La donna era più che furiosa. Vedere Elisabetta e Sophia morire a quel modo, tradite da chi più di tutti avrebbe dovuto proteggerle.
Sentiva l'istinto di vendicarle.
Elisabetta non sarebbe morta invano. Lei voleva proteggere la tribù da Einar e si era esposta in prima persona per poterlo imprigionare.
Liberandolo, ingenuamente, aveva reso vano il suo sacrificio.
Doveva porvi rimedio, non solo per Sophia e sua madre, ma anche per proteggere la sua famiglia, il suo popolo e le persone che amava.
Emma riconobbe immediatamente lo sguardo che Regina aveva sul volto: era molto simile a quando era scesa in battaglia contro Snow molti anni prima.
"Sai bene che non puoi battermi" commentò Einar.
"Quindi fermati prima di pentirtene"
La strega non ne aveva la minima intenzione, così si trasformò ringhiandogli, facendo salire Emma in groppa.La lotta non aveva escluso colpi. I due demoni, nonostante Einar fosse di forza e dimensioni maggiori, si equivalevano, grazie alla rapidità e agli attacchi ben studiati di Regina.
Entrambi erano ammaccati, così come Emma che aveva affiancato la moglie.
Sangue di una stessa specie veniva versato sul terreno della loro casa, una guerra intestina spietata che stava macchiando il cielo di rosso.
E anche quando il sole lasciò il posto alla luna questa si tinse di rubro.
Einar le aveva lanciato della terra negli occhi, approfittando per attaccarla.
Regina annaspava a causa della presa decisa sul suo collo, quando Emma riuscì a colpirlo con l'elsa della spada con violenza, permettendo a Regina di morderlo e di recuperare.
Einar si allontanò da lei, trasformandosi.
"Non sei stanca?" commentò.
Regina lo seguì a ruota, non smettendo di osservarlo.
"Solo quando ti vedrò soccombere" replicò Regina, pulendosi con il dorso della mano i graffi che gli aveva causato.
Einar fece un sorriso di soddisfazione.
"È per questo che mi piaci tanto lo sai?" commentò, mentre si difendeva dai suoi calci.
"Noi due siamo uguali e presto lo capirai"
"Puoi sognartelo" replicò Emma, riuscendo a ferirlo con la sua spada con una rapida mossa.
Einar gemette dal dolore, mentre i suoi occhi si illuminarono di rabbia, spingendo Emma con forza contro l'albero vicino con un solo gesto della mano.
"Cosa ci trovi in lei mh? Un'umana insignificante, scialba, incapace di gestire il suo popolo"
Regina l'aiutò a rialzarsi, guardandolo con rabbia.
"Lei è tutto quello che tu non sei"
Einar scoppiò a ridere. "Regina quello di cui bisogno è di una compagna fedele con la quale condividere il regno. Pensaci, saremo una famiglia perfetta, banchetteremo con gli umani per saziare i nostri desideri più profondi, avremo il mondo ai nostri piedi."
L'uomo camminava lentamente verso di lei deciso.
"Lei prova per me ciò che tu non proverai mai per nessuno: vero amore."
Einar la schernì immediatamente.
"Non puoi andare contro la tua natura Regina e le prede non possono essere compagne"
Il demone si portò le mani dietro la testa, rilassato, come se stessero chiacchierando invece che combattere.
"Nessuno può" disse solo alzando le spalle.
"Su questo mi trovi d'accordo" replicò lei.
Einar divenne improvvisamente serio.
Non riusciva più a fingere una bella faccia, la sua pazienza era ormai finita.
"Mi giudichi tanto, ma tu hai ferito la tua bambina per salvare tua moglie"
"Era una situazione totalmente diversa" replicò lei.
"Eppure lo hai fatto."
"Non ti permettere a paragonarvi. Tu sei un mostro" disse sicura Emma, cercando di evitare che sfruttasse quelle emozioni che avevano divorato Regina.
Einar la ignorò concentrandosi sulla moretta.
"È la mia ultima offerta, Regina"
La donna lo guardò emulando la sua espressione.
"Rifiuto con tutto il mio cuore"
Einar le ringhiò contro. "E sia. Finora abbiamo giocato mia cara, ora ti schiaccerò come una mosca"
Emma gli sferrò un pugno in pieno viso ed Einar si stupì della sua audacia.
Non se lo aspettava ed incassò il colpo, per poi rispondere brutalmente facendole sanguinare il labbro.
"Non ti azzardare a toccarla" commentò Regina spingendolo a terra con un solo colpo.
Nessuno poteva sfiorare le persone che amava.
Il suo istinto nel proteggerle era più forte di qualunque altra cosa.
"Ci tieni davvero tanto a lei mh? Nonostante non esiterebbe un attimo ad ucciderti se la minacciassi"
"Questa scusa non funziona e lo sai bene"
"Era ferita ed indifesa la sera dell'incidente. Ma adesso non lo è giusto?" commentò.
Emma inarcò un sopracciglio.
Einar le scagliò la boccetta con la polvere ai piedi di Regina, facendole respirare inevitabilmente il fumo.
"Lo riservavo per un'occasione speciale, ma visto che ci tenevi così tanto, accomodati"
Immediatamente l'odore le penetrò le narici, le sue pupille si fecero più grandi e violacee.
"No" commentò la bionda preoccupata.
"Regina hey..."
Le pupille tornarono normali, mentre iniziò a gemere dal dolore.
"Emma vattene!" affermò Regina urlando, non potendo opporsi per molto a quella tentazione.
"Lui ne approfitterà" ribatté Emma tentennando.
"Vattene subito" ripeté.
La bionda guardò Regina preoccupata. "Vai" urlò lei.
Emma iniziò a correre lontano da lei, il più velocemente possibile.
"Le stai dando solo un piccolo vantaggio. Insignificante" disse sicuro Einar.
Regina gemette dal dolore, lottando contro i suoi istinti.
"Ora saprai come mi sono sentito. Non è nulla la fame, è qualcosa di peggiore. Capirai ogni cosa"
La strega cercava in ogni modo di opporsi stringendo i pugni.
"Non puoi nulla contro la polvere allo stato puro. Tua moglie è spacciata" affermò sicuro.
"Tu non sai niente di me"
"Oh invece lo so. Per questo ti ho dato la polvere"
Lo stomaco in fiamme. Sentiva di soffocare: le mancava l'aria, non riusciva a respirare, le voci nella sua testa la affogavano, i pensieri la stavano divorando viva.
E poi quelle voci si arrestarono rendendo la sua mente vuota.
Per un attimo i suoi ricordi, la sua identità di donna sparirono dalla sua mente lasciando il posto ad un istinto primordiale.
Emma era il nemico, era la preda e doveva prenderla.
Politea, ignara di ciò che stesse accadendo, guardò il cielo vedendo la luna tingersi di rosso.
La profezia si stava dunque avverando.
"Tutti i cuccioli dentro casa forza. Dobbiamo proteggerci" commentò.
Ivy guardò la piccola Eleanor preoccupata dal fatto che le sue madri non fossero ancora tornate.
Politea scosse la testa. "Lei no. Potrebbe essere pericolosa"
"Ormai la luna di sangue è giunta e Nellie non ne sembra sentirne gli effetti. Credo che la teoria di Emma sia vera, ma non è ancora tornata"
"Chiediti perché" ribatté la sciamana.
"Io non abbandono mia nipote" affermò Zelena, avvicinandosi alla bambina con fare amorevole.
"Tesoro dobbiamo metterci al riparo. Non è sicuro stare qui fuori" commentò.
Eleanor guardava dritta verso l'orizzonte cercando di scorgere i suoi genitori.
Aveva un orrendo presentimento. Riusciva a sentire che Emma fosse in pericolo.
"Lo so che sei preoccupata per le tue mamme. Torneranno presto tranquilla, si stanno occupando di proteggere il regno" disse, provando a convincerla.
Eleanor scosse la testa. "Dobbiamo aiutarle"
"Piccola non possiamo. Il modo per dare una mano è quella di seguire il piano che la tua mamma ha predisposto. L'unica cosa che loro desiderano è che tu sia al sicuro e protetta da persone di cui si fidano."
Ivy allungò la mano verso di lei, mentre Eleanor non sembrava troppo convinta.
"Tesoro dobbiamo andare"
Eleanor si voltò verso la zia lasciandosi prendere in braccio e portare al sicuro.
STAI LEGGENDO
Between us
FanfictionEmma è una principessa molto curiosa e vivace, con un destino già scritto ed una famiglia perfetta. Una vita perfetta. Le basterà però davvero superare il confine del suo regno per cambiarle la vita e compiere il suo destino? Cover by @_je_sss_ Iniz...