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Le colline rotolavano tonde e brulle ai loro piedi, pacifiche da lontano, estendendosi fino ai margini oscuri della Foresta Infinita.
L'aria tuttavia sapeva di battaglia, sangue e sconfitta.
Emma si guardò intorno, mentre seguiva la strada che portava al laghetto poco distante.
Il confronto con sua madre era ormai vicino, mentre camminava sicura in una marcia silenziosa.
Stringeva forte la mano di Regina, sentendo la sua magia connettersi con la sua, mentre si guardavano le spalle a vicenda.
Come diceva sempre Regina, la magia descrive ed è connessa alle nostre emozioni ed in quel momento la principessa poteva chiaramente sentire l'agitazione, ma la determinazione della donna che amava.
Nulla sembrava muoversi.
Persino gli animali erano silenziosi nelle loro tane, in attesa che il fuoco della guerra si spegnesse.
Le guerriere intorno alla dimora estiva combattevano con determinazione e coraggio, il cielo era scuro e rosso come non lo era mai stato, sporco del sangue di entrambi i popoli.
Le guardie umane avevano bisogno di rinforzi e trovandosi al palazzo estivo disponevano di molte meno armi rispetto al castello bianco.
Le due forze si equivalevano: l'ago della bilancia era il combattimento tra i sovrani, il primo a cadere avrebbe perso la guerra.
Emma pensò per un attimo a come avrebbe potuto uccidere la sua stessa madre: quella donna che l'aveva cresciuta, amata a modo suo e che cercava di darle sempre il meglio.
Quanto era simile a Cora, seppur Snow White non se ne rendesse conto.
Sua madre aveva un orribile lato oscuro, che la spingeva a fare di tutto per proteggere la figlia, persino tentare di uccidere una ragazzina, che è ora la donna che ama.
Regina invece pensava alla sua bambina, lontana e nascosta chissà dove.
Cosa sarebbe successo se le due avessero perso la guerra? In quale mondo sarebbe vissuta la loro piccola e cosa ne sarebbe stato del suo popolo?
Essere sconfitti non era un'opzione.
Una piccola ondata di magia attraversò la schiena di Emma come un brivido, che la spinse a rivolgersi a Regina, accennandole un sorriso ed accarezzandole il dorso della mano.
Le due donne smisero di camminare appena videro la figura davanti a loro.
La regina del regno bianco le guardava, mano nella mano mentre erano pronte a fronteggiarla.
"Ti ricordi di questa casetta vero?" commentò, camminando avanti e indietro.
"Amavamo prendere il tè insieme, giocare sul prato" le ricordò Snow.
"Poi ti sei allontanata, sempre più distante e chiusa in te stessa per colpa sua" commentò con rabbia.
"Sei tu che ti sei allontanata da me, mamma, per affari di stato che per me erano troppo complicati da capire.... La tua orrenda e folle caccia." replicò Emma.
"Io mi sono semplicemente innamorata"
Snow White guardò la figlia a testa alta, mentre tirò fuori le sue armi.
"Hai scelto dunque da che parte stare" commentò freddamente Snow.
"Madre non dobbiamo per forza combatterci a vicenda. Basta un ordine e le nostre guerriere si fermeranno" spiegò Emma.
"Non smetterò mai di combattere" affermò Snow sicura.
"È una follia" commentò la principessa.
"Sua madre ha ucciso la mia. La sua famiglia mi ha portato via tutto, ci ha portato via tutto!" sbottò, tirando indietro le lacrime di rabbia e frustrazione.
"Quella strega, Cora, mi ha portato via mia madre e... tu mi hai strappato mia figlia. Ora dovete pagare" disse stringendo i pugni rivolgendosi a Regina.
"Io la amo" disse solo la strega.
"Lei mi ha ricambiata. È questa la nostra unica colpa. Vogliamo solo essere lasciate in pace. Vivere tranquille senza conflitti e crescere nostra figlia, tua nipote."
Emma strinse la mano di Regina.
"Quel mostro non è mia nipote, è un abominio ed Emma mi ha tolto l'unica occasione che avevo di guarirla per riavere la sua magia." precisò Snow White con disprezzo.
"Le streghe hanno tentato di proteggerti mamma, non condannata. Politea ti ha fatta nascere" disse Emma cercando di farla ragionare.
"Ti avrebbe cresciuta come sua per onorare Eleanor, ma sei stata portata via. So che per te Eva era tua madre, ma era una persona malvagia. Forse ti ha amata, è vero, ma i suoi insegnamenti non devono cambiarti, non devono deviare la realtà" spiegò la figlia porgendole la mano.
"Puoi fermare tutto questo, ti prego. Non serve combattere"
Snow guardò Regina poi Emma, mentre la figlia usò la magia per cercare di riaccendere i suoi ricordi di quando era una neonata.
"Potrai non credere ai ricordi di Politea, ma dovrai per forza credere ai tuoi"
Grazie alla magia che Emma aveva ritrovato, poté finalmente fare l'incantesimo della memoria.
Un calore immenso si irradiò dal cuore della sovrana, mentre Emma sfruttava il loro legame per guidarla verso la verità che si ostinava a rifiutare.
La mente di Snow iniziò a schiarirsi, iniziando a vedere alcune scene della sua infanzia.
Emma si concentrò cercando di riportare l'orologio più indietro, mentre Snow decise di abbracciare la figlia, attratta da quella sensazione.
La bionda sorrise grata, accarezzandole i capelli, mentre cercava il ricordo desiderato.
Si staccarono, Emma lasciò che il ricordo che aveva trovato si facesse spazio nella sua mente, mentre anche la strega era attratta da quella potente magia, guardando la scena ammaliata.
Snow aveva tirato fuori la spada di suo padre facendo per puntarla contro Regina.
Emma, collegata a lei tramite l'incantesimo, capì immediatamente le sue intenzioni, riuscendo ad anticiparla.
"NO!" urlò Emma interrompendo il contatto ed incassando il colpo al suo posto.
L'incantesimo si interruppe subito, mentre Emma iniziò a sentire qualcosa mai provato prima.
Regina guardò l'amata, mentre il sangue iniziò ad uscire copioso dalla sua ferita.
Snow aveva aspettato paziente con la spada imbevuta del veleno che aveva preparato, per poi cercare di colpire la strega al momento opportuno.
Le guerriere smisero di combattere, come le guardie umane: tutto sembrava fermo, sentendo un'energia oscura e potente circondarli.
"EMMA!" gridò Regina, mentre un fulmine squarciò il cielo riflettendo il dolore della strega, mentre afferrava la donna tra le sue braccia.
"Non è possibile..." commentò Snow sconvolta, facendo cadere la spada a terra, sporca del sangue della figlia.
Si guardò le mani, tremando, mentre Regina cercava di guarire Emma.
In quel momento Snow si rese conto a cosa la follia l'avesse portata: a fare del male alla sua stessa figlia.
Emma tremava leggermente, mentre sentiva il suo corpo come disgregarsi, per poi vedere tante piccole piume bianche circondarla.
Il suo corpo brillava di una potente luce, come se la sua magia la stesse avvolgendo e si stesse liberando.
"Emma guardami" disse con un fil di voce Regina disperata.
"Non devi toccarmi, il veleno era destinato a te ti ferirai"
"Non mi interessa" disse con rabbia.
Regina cercò di sfruttare le sue emozioni, mentre nessuna magia sembrava funzionare.
"Devi dire ad Eleanor che le voglio bene" disse gemendo Emma.
"Chiudi quella bocca idiota" disse Regina decisa tirando indietro le lacrime, mentre tentava di guarirla.
"Almeno sarà libera da te" affermò Snow, mentre ciò che sperava da sempre non accadde mai.
Snow guardava Regina stupita. "Perché l'incantesimo non si rompe?" commentò confusa.
"Doveva funzionare!" affermò esasperata.
Le sue parole risultavano lontane alle orecchie delle due amanti, mentre Regina ricorreva a tutto il suo potere per cercare di salvarla.
"Cresci la nostra bambina nella sua terra. Ha bisogno di stare con i suoi simili e non deve finire in gabbia" disse Emma, mentre gemeva forte per il dolore.
"Non crescerò nessuno da sola, perché tu sarai accanto a me. È inutile che cerchi di scappare" disse, mentre cercava invano di usare la sua magia.
Sentiva il veleno nelle ossa, le sue vene diventare blu mentre anche lei veniva lentamente infettata.
"Appena la mia magia lascerà il mio corpo, usala per guarirti. Qualsiasi cosa accada devi promettermi che non cederai di nuovo all'oscurità, perché hai una bambina a cui pensare adesso e tanto, tanto amore da condividere con lei. Devi... Devi dire ad Eleanor che le voglio bene e che gliene vorrò sempre"
Regina le prese il viso tra le mani.
"Devi restare con me. Non puoi abbandonarmi adesso" disse con rabbia, mentre passava le mani tra i suoi capelli dorati.
"Promettilo" ripeté Emma.
Regina annuì ripetutamente addolcendosi, accarezzandole i capelli.
"Lo prometto" giurò.
La principessa accennò un sorriso.
"Io ti amo" disse Emma con un fil di voce, prendendole la mano ed accarezzandole il viso.
Le sue mani sembravano così soffici e calde mentre le accarezzava la guancia.
"Ti amo così tanto" singhiozzò Regina, lasciandosi andare alle sue emozioni e baciandola ripetutamente.
"Ti prego non mi lasciare" singhiozzò, stringendola forte mentre la riempiva di baci.
Snow White guardò sconvolta la scena, mentre la pioggia iniziò a cadere aggressiva.
Il bagliore proveniente dal corpo di Emma cessò appena i suoi occhi si chiusero.
Ora restava solo il suo involucro, freddo, sporco di fango. Aveva un'espressione serena sul viso, mentre le piume bianche volarono via, sparpagliate dal vento.
"Io non capisco..." disse confusa, mentre Regina piangeva sul suo corpo.
La teneva stretta a sé, quasi cullandola, accarezzandole le ciocche bionde.
"Rischi di morire, se la tocchi ancora. Perché continui a farlo?" commentò Snow ancora sotto shock.
"IO LA AMO" gridò Regina sfogando tutta la rabbia che aveva accumulato in quei terribili istanti.
"E tu me l'hai portata via per la seconda volta maledetta" disse furiosa.
Sentiva i suoi occhi brillare di rosso, per poi rivolgere lo sguardo ad Emma.
Immediatamente si addolcì scostandole le ciocche dal viso.
"Ti prego torna da me" sussurrò facendole posare la sua mano gelida, sul suo petto.
"Non posso vivere senza di te amore mio. Ti prego" disse piangendo.
Snow si avvicinò al corpo pallido e senza vita della figlia, ancora avvolto nella pozza di sangue e veleno.
"È tutta colpa mia" disse scoppiando in lacrime.
Regina la guardò minacciosa.
"Ho provato a seguire la via del bene, a seguire i suoi consigli a non combatterti e guarda a cosa ha portato. Tu non vuoi vedere la verità e non la vedrai mai" disse sicura, mentre infilava la mano nel suo petto strappando via il suo cuore.
Snow White gemette forte dal dolore, mentre Regina era infuocata dalla rabbia: il suo corpo era avvolto dalle fiamme, eppure non la bruciavano.
Era il suo fuoco, la sua magia allo stato puro, la sua furia incontrollata che non si era catalizzata nel trasformarla in un demone.
Regina avrebbe ucciso Snow guardandola negli occhi, con le sue mani.
"Era questa la strega che volevi, no?" commentò.
"Hai ucciso la tua stessa figlia, maledetta bastarda" disse inorridita.
"Io non volevo..." giurò Snow piangendo.
"Non avrei mai voluto fare del male alla mia bambina"
"Eppure hai continuato a farlo. Costantemente." replicò Regina.
"Tu non ci lascerai mai vivere in pace. Ci darai sempre la caccia e se non ti uccido adesso tu farai ancora del male alle persone che amo."
Snow White la guardò, eppure il suo sguardo era perso nella realizzazione dell'orrore che aveva appena causato.
Regina ripensò alla promessa fatta ad Emma e alla sua anima segnata dagli anni in cui aveva ceduto al male, ma anche all'impegno che aveva come sovrana e come madre: proteggere il suo popolo e il suo cucciolo da qualunque cosa o persona avesse potuto nuocerli.
Il suo dilemma tuttavia si risolse in un modo del tutto inaspettato.
Una donna dai capelli dorati accarezzò la spalla di Snow.
"Basta" disse dolcemente.
Snow la guardò spaventata. Era avvolta in una grande luce bianca, che non faceva distinguere il volto.
"Emma?" chiese la sovrana non vedendola chiaramente.
"Non sono Emma" affermò Eleanor con un sorriso gentile.
Ben presto l'immagine divenne finalmente chiara.
Era splendente nel suo vestito bianco, gli occhi verdi e le ciocche dorate, sembrava così leggera e il suo sorriso trasmetteva pace.
"Sei così bella" commentò con un piccolo sorriso accarezzando il viso di Snow.
"Mia figlia... è morta per colpa mia" singhiozzò.
"Sei venuta a prenderla? Sei un angelo?" chiese.
"Sono tua madre, Eleanor" replicò lei.
Snow si voltò verso la donna confusa, per poi guardarla bene.
Eleanor le toccò la fronte, cercando di risvegliare la sua mente, completando l'incantesimo.
Snow finalmente ricordò quella notte: riusciva a vedere dal basso il volto di sua madre, sfinita dal parto, mentre la stringeva tra le sue braccia sorridendole emozionata.
Rammentò la nenia che le aveva cantato dolcemente, il suo profumo quando si era svegliata dopo il riposino sul suo petto e poi la madre brutalmente uccisa da Eva, mentre veniva strappata via da Eleanor.
"Mamma" singhiozzò la bruna guardandola.
"Volevo davvero tenerti bambina mia. Non avrei mai rinunciato a te." disse sicura.
"Ma forse Eva ha avuto bisogno di te più di me. Le hai dato un pizzico di luce e di amore"
Snow abbracciò la madre incerta, mentre le accarezzava i capelli.
"Le streghe non sono il male, piccola. Non contano i poteri, la magia, ma l'anima di qualcuno."
"Ho ucciso mia figlia" disse Snow non riuscendo a smettere di piangere.
"Non avrei mai voluto farle del male..."
Eleanor le fece segno di voltarsi verso Regina.
"Puoi avere una seconda chance, puoi rimediare" disse sicura.
Snow si voltò nuovamente verso la madre, per poi vederla sparire. Sentì la carezza sul suo viso, un'ultima volta, per poi lasciarla definitivamente.
Regina la guardò ansimando, tornando umana, ma stando sempre sulla difensiva.
Snow White guardò il suo cuore, battere nel palmo della mano della strega.
"Vuoi uccidermi, vero?" commentò.
"Uccidere provocherebbe solo la furia e la vendetta di tuo marito, per quanto la catarsi che ne deriverebbe mi porterebbe un po' di sollievo" spiegò Regina.
"Certo...Potrei ordinarti di fare quello che voglio con il tuo cuore" precisò.
"Potrei dirti di confessare di essere stata tu ad ucciderla, di ordinare di lasciare in pace le streghe e poi di auto infliggerti la pena che meriti" ragionò Regina, guardandola con odio.
"Ma non intendo farlo" affermò, posando il cuore a terra.
"Ho fatto una promessa ad Emma che intendo mantenere. Hai vinto" commentò, rimettendole il cuore nel petto.
"Ti offro la mia vita, in cambio di quella del mio popolo. Lo lascerai libero ed io potrò ricongiungermi ad Emma" spiegò.
Snow White la guardò stupita di fronte a quella richiesta: aveva tutte le carte in mano, eppure si stava arrendendo.
Quella promessa era una prova di lealtà, di amore verso Emma, verso quello in cui credeva.
La rabbia si era trasformata in dolore ed ora l'unica cosa a cui Regina riuscisse a pensare era quello che sarebbe stato meglio per sua figlia.
Con questo accordo, avrebbe rispettato anche la seconda promessa che aveva fatto ad Emma: sarebbe cresciuta libera e senza pericoli, libera di assecondare la sua natura, anche se non ci sarebbero stati i suoi genitori a guidarla.
"Offriresti la tua vita?"
"Emma ha rinunciato a tutto per salvarmi la vita ed io continuo ad amarla" ribatté.
"Abbiamo un accordo?" chiese.
Snow White la guardò pietrificata, mentre il rumore dei soldati che marciavano verso le due si fece deciso.
"Snow White" esclamò James sollevato, dando l'ordine di puntare le frecce avvelenate contro Regina per non permetterle di difendersi.
La strega alzò le mani non opponendo resistenza.
"Sapevo che avresti avuto bisogno di aiuto. Le streghe si sono ritirate e presto potremmo catturare tutti. Abbiamo la regina" affermò sicuro.
"Lasciatela libera" affermò freddamente, scostandosi dall'abbraccio del marito.
"Cosa?" commentò James confuso.
"Lasciate tutti liberi. Il conflitto è finito" decretò.
Regina si allontanò leggermente da loro, per poi sparire in una nuvola di fumo viola senza dire una sola parola.
"Io non capisco..." commentò James.
"Purtroppo io si ed è troppo tardi adesso" affermò Snow con la disperazione nella voce.
"Dov'è Emma?" chiese poi.
Snow White lo guardò scoppiando in lacrime per poi abbracciarlo.
Poco distante dove prima giaceva il corpo di Emma, c'erano solo delle piume bianche, che si liberavano nel vento.

Regina riapparve dove le streghe si erano radunate.
Discutevano su come assaltare il castello per salvarla in cerchio nel bosco.
"Ci stavamo organizzando per cercarti" affermò Maleficent, mentre Regina scosse la testa.
"Non serve, siamo liberi" disse solo senza un accenno di emozione.
Le guerriere si guardarono tra loro stupite, ma esultando di gioia immediatamente.
"Tu ed Emma ce l'avete fatta" commentò entusiasta Ruby, mentre le guerriere festeggiavano felici.
"Emma ha pagato il prezzo più alto per questo" disse solo Regina, mentre le altre guerriere che avevano sentito la notizia guardarono la loro sovrana tristemente e sconvolte.
Ben presto il silenzio si fece spazio, come a voler onorare la guerriera che era caduta per ciò in cui credeva.
La sciamana si avvicinò, portando con sé un tesoro molto prezioso.
"Hey" disse Regina, sorridendo alla neonata, prendendola in braccio e stringendola forte.
Le era mancata terribilmente ed aveva decisamente bisogno dell'amore della sua piccola.
"È finita amore mio, è finita" disse riempiendola di baci ed accarezzandole la testa.
Alzò poi lo sguardo verso l'anziana strega.
"Come sta mia sorella?" chiese Regina alla sciamana preoccupata.
"Si riprenderà" affermò sicura.
"C'è un'altra persona con lei" precisò poi, mostrandole il corpo di sua madre accanto a quello di Zelena.
Era ancora viva, nonostante tutto, con una profonda ferita.
"Mamma" disse con le lacrime agli occhi, avvicinandosi a lei.
"È finita?" chiese Cora quasi in un mormorio.
Regina annuì. "Siamo liberi" disse sicura, scostandole le ciocche ribelli dal viso.
Sua madre aveva sempre portato i capelli legati in una crocchia un po' spettinata dopo che aveva iniziato a scoprire la natura di Regina.
Eppure adesso sembrava ringiovanita, con i capelli sciolti, mentre lottava con tutte le forze per sopravvivere.
"Dov'è Emma?" chiese poi.
Regina cacciò indietro le lacrime, combattendo contro le sue emozioni per essere forte.
"Mi ha salvata e... e adesso lei..."
Cora le accarezzò il braccio, capendo immediatamente.
"Regina..."
"Sto bene" precisò la strega.
"Ho solo bisogno di... di renderle omaggio e dirle addio" affermò, le sue emozioni perfettamente controllate.
Poco dopo si trasformò lasciando il suo popolo che festeggiava la libertà appena conquistata.
Lei però aveva bisogno di altro: così porto la piccola con sé, ben protetta mentre si spostava.

Dolore, rabbia, apatia e disperazione.
Le emozioni di Regina erano decisamente andate in tilt.
Aveva perso l'amore della sua vita per sempre.
Le era scivolata via dalle braccia, tra le dita, senza poterla fermare.
Emma era tutto per lei e quella ferita sapeva bene che non sarebbe mai guarita.
Era un dolore straziante e costante, che non sarebbe mai andato via.
Ci era già passata e aveva ringraziato ogni singolo giorno che aveva trascorso con Emma da quando l'aveva ritrovata.
Era la loro seconda occasione: aveva immaginato a fine del conflitto una vita tranquilla, insieme al loro cucciolo, magari finalmente ufficializzare quello che condividevano da ormai più di vent'anni, sin da quando erano piccolissime.
Eppure nulla di tutto questo era stato possibile.
Avrebbe tanto voluto lasciarsi andare, piangere fino a non avere più lacrime, urlare fino a non avere più voce.
Invece era tornata al luogo del loro primo incontro, per poi spostarsi più avanti dove avevano condiviso pomeriggi spensierati e dolci baci.
Regina guardava il laghetto ai confini della foresta, dove lei ed Emma venivano spesso da bambine a giocare.
Il suo corpo era sparito nel nulla, probabilmente si era trasformato in piume mentre discuteva con Snow i termini del suo accordo.
La strega evitò di concentrarsi sugli ultimi terribili istanti che aveva passato con Emma, ma sorrise con gli occhi lucidi ricordando tutti gli splendidi momenti e il tempo trascorso insieme, accarezzando il suo anello.
Questa volta non si sarebbe lasciata andare: il frutto del loro amore era ancora lì, a ricordarle di non voltarsi indietro.
Aveva bisogno di questi attimi, prima di tornare dalle guerriere ad essere un capo efficiente.
Ora era semplicemente stanca, il suo cuore martoriato.
La piccolina fece un vagito, attirando l'attenzione della madre ed afferrandole i capelli.
"Sai la tua mamma ed io venivamo sempre qui" le raccontò parlandole dolcemente ed agitando il sonaglino.
"Questo è il nostro posto. Ed ora è anche il tuo" disse baciandole la guancia.
Regina non aveva voglia di essere compatita. Voleva solo coccolare sua figlia, prendersi qualche momento cercando di capire cosa fosse successo nelle ultime ore.
Emma se ne era andata. La sua anima gemella, il suo amore era sparito per sempre, questa volta per davvero.
Non riusciva a pensare a nient'altro, l'unica persona che volesse accanto era la sua bambina.
Guardò il laghetto silenzioso, quando un cigno bianco iniziò a nuotare in bella vista.
Era elegante, splendido, sembrava quasi sorriderle.
Regina l'osservò bene, per poi rendersi conto che stava nuotando verso la riva e quando uscì fuori dall'acqua, una luce abbagliante si fece largo nei suoi occhi, che si velarono di lacrime pochi istanti dopo.
Non si sarebbe mai aspettata di vedere lo spettacolo che le si palesò davanti agli occhi.

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