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Regina aveva guadagnato terreno, o meglio cielo, con poche abili manovre, mentre Emma cercava di superarla a fatica.
"Ho vinto io" commentò tirandola per un braccio.
"Hey! Non vale" affermò Regina ridendo leggermente.
"Certo che vale, non hai toccato la corteccia"
"Si che l'ho fatto"
"No e per questo ho vinto io" affermò atterrandola rapidamente.
Regina cercò di sollevarla da lei come faceva sempre, con disinvoltura, ma senza successo.
Riprovò ancora una volta, ma non ci riuscì nuovamente, per poi notare i suoi occhi illuminarsi.
Quel sorriso da sempre rassicurante ora aveva cambiato del tutto il suo aspetto.
"Perso il tuo potere mh?"
Per un attimo il suo cuore perse un battito e una strana sensazione le attraversò la spina dorsale.
Non si sentiva al sicuro, anzi era quasi spaventata.
Emma le teneva i polsi con una forza a lei sconosciuta, adesso superiore alla sua e la perdita del controllo la faceva sentire spaesata.
Lo faceva spesso nella loro intimità, ma in quel piccolo gioco di potere, che facevano sempre sin da quando erano piccole, dove era sempre lei a troneggiare, sentirsi al tappeto era destabilizzante.
Quel luccichio che Emma aveva negli occhi, quella determinazione ancora più pronunciata la discostavano dal suo elemento, dalla natura che conosceva bene.
"Ti ho battuta finalmente eh?" la incalzò Emma baciandola leggermente per poi lasciarla andare.
"Non vantarti troppo, hai imbrogliato" commentò per poi abbassare lo sguardo per un attimo.
Emma tolse la polvere dalle sue mani, non facendoci caso.
"Si sta una favola qui sopra. Ora capisco perché ti piace tanto volare"
Regina accennò un sorriso distraendosi. "Si... una favola davvero" commentò distogliendo lo sguardo da lei.
"È la cosa che più amo fare"
La strega assaporò il profumo dei fiori freschi e dell'aria pura.
"Lo faccio per avere un po' di tempo da sola, ma ora che ci sei tu è anche meglio"
"Caspita riesci a vedere proprio tutto da qui sopra no?" commentò.
"Si è il mio posto preferito. Contavo di portarci Eleanor, ma non è ancora pronta per volare così in alto, deve crescere un altro po'."
"Tanto meglio per noi" replicò Emma baciandola.
Regina sorrise stringendole la mano.
"Sono felice che tu sia qui con me Emma"
La bionda le accarezzò il viso.
"Davvero per me è importante condividere tutto questo con te. Sapere che tu..."
Emma la prese alla sprovvista baciandola con impeto.
Il bisogno di possedere la moglie era diventato quasi una dipendenza ora, non riusciva proprio a capire come Regina riuscisse a resistere dal non saltarle addosso ogni ora del giorno.
Poteva solo immaginare la frustrazione dal sottrarsi a lei tutto quel tempo dopo l'incidente per proteggerla.
Riusciva a sentire l'odore della sua pelle a metri di distanza, il fruscio del suo vestito, il suo respiro.
Per lei era semplicemente troppo.
"Emma..." mormorò nel suo orecchio.
La bionda stava decisamente impazzendo d'amore per lei come non mai.
"Non so quanto riuscirò a resistere con te nella stessa stanza con qualcuno..."
"Ho provato ad essere umana solo per un anno e riesco a capire la differenza credimi" commentò Regina ansimando.
"Devi farci l'abitudine, i tuoi sensi sono amplificati ed anche... anche la tua attrazione"
Emma la baciò nuovamente. "Non hai la minima idea di quanto ti desideri."
"Ci vuole un po' per controllarlo, ma è questione di allenamento"
Regina gemette leggermente, mentre Emma le mordicchiava il collo, annusando la sua pelle.
"Nel frattempo ne beneficerò con gioia" commentò per poi realizzare.
Se non riusciva a controllare il desiderio, presto sarebbe arrivata anche la fame, ben più pericolosa.
Le loro riserve erano già poche e conosceva bene cosa significasse lottare contro gli impulsi.
Tuttavia la sua mente fu annebbiata dal piacere pochi attimi dopo, mentre Emma divorava la sua essenza bacio dopo bacio.
Non aveva mai provato una connessione così unica, così inebriante, che assorbiva ogni goccia della sua energia vitale.
Una vera e propria dipendenza che mescolata al vero amore dava vita ad un rapporto di sincronia perfetta.


"Mamma domani dobbiamo portare la mamma alle cascate di fuoco" affermò sicura Eleanor destandola dai pensieri del pomeriggio nei quali stava dolcemente affondando.
Si sentiva come se fossero appena fidanzate, o forse come se Emma fosse un'altra persona.
Da un lato era piacevole esplorare la loro relazione da un'altra prospettiva, stemperando la quieta routine di una coppia sposata, ma dall'altro la faceva sentire spaesata, come se si accompagnasse ad un'imprevedibile estranea, che giocava con sua figlia.
Quel senso di protezione che aveva sempre provato stando vicino a lei, era stato sostituito dalla sensazione di allerta perenne.
La bambina saltellava irrequieta da una parte all'altra parlando con Emma, mentre aveva decisamente superato l'ora di andare a letto.
"Tesoro possiamo solo farle vedere un posto per volta" commentò divertita Regina, mentre riprendeva a sistemare il suo nido per la notte.
"Ti piacerà sicuramente." disse emozionata rivolgendosi ad Emma, mentre Regina cercava di metterla a dormire.
Emma d'altro canto, come al solito, la istigava sempre più al gioco, lasciando a Regina il noioso compito di invitarla a riposare.
"Hey signorina se non dormi, nessuna gita domani perché sarai troppo stanca per godertela" commentò, mentre Eleanor non sembrava minimamente ascoltarla, così presa dalla madre bionda.
Per una volta però Emma pensò ad un modo perfetto per raggiungere entrambi gli scopi.
"Sapete a che pensavo?" disse prendendo in braccio la piccola.
Regina la fissava attenta, mentre Emma la portava nel nido insieme a loro.
La piccola sorrise entusiasta, abbracciando la madre.
Regina scosse la testa ridacchiando dolcemente.
"Abbiamo un'ospite stasera?" commentò.
"Direi proprio di sì" replicò lei.
Regina si avvicinò al nido, per poi accoccolarsi a loro.
"Ora dormi però cucciola mia mh?" disse baciandole la testa.
Eleanor si trasformò seguita dai genitori, accoccolandosi ad entrambe.
Emma avvolse Regina con la sua coda, mentre lei posò la testa sul suo petto, tenendo Eleanor al sicuro sotto le ali di entrambe.
Tutto le sembrava perfetto, come quando la loro figlioletta era solo una neonata, forse anche meglio.
Dormire da demone insieme alla moglie era piacevole, dolce, mentre di tanto riceveva baci sulla testa, così come svegliarsi a contatto con la propria natura.
Si sentiva più leggera, capita.
Ben diversa visione rispetto al giorno successivo, in cui la vacanza sembrava decisamente finita.
Una lettera del re era giunta fuori dal confine, recuperata dalle guardiane.
"Dobbiamo affrettare la partenza. Siamo state lontane dal palazzo per troppo tempo" commentò Emma, leggendo la pergamena.
"Se ne accorgerà anche lui per come ti sei conciata" replicò Regina con un sorriso.
"Il pericolo è ormai scampato no? Non era Eleanor il problema, ma la luna di sangue. Era tutto un perverso piano dell'oscuro per ottenere quello che voleva" affermò Emma chiudendo velocemente la lettera e lasciandola distrattamente sul tavolo.
"Certo, ma bisogna reintegrarsi di nuovo a palazzo e... e ci sono tante cose da gestire. Soprattutto ora che sei diversa" commentò Regina.
"Credo che dei cambiamenti siano necessari anche nella gestione del regno. Tenere i due popoli separati non ha fatto del bene a nessuno. Essersi fusa completamente con l'altro popolo potrebbe essere sinonimo di integrazione, dovremmo creare un ponte tra i due un tempo schieramenti ed aiutarci a vicenda"
Regina annuì, quando qualcuno bussò alla porta del palazzo.
"Einar" lo salutò con un sorriso.
Emma alzò gli occhi al cielo, mentre usciva fuori.
"Sei raggiante" commentò.
Regina alzò le spalle, mentre lui accennò un sorriso.
"Avevi ragione va bene" ammise Regina.
Einar scoppiò a ridere. "Ti stavi perdendo un mondo."
"Si direi di sì" concordò.
"Buongiorno Emma" disse lui notandola.
La bionda accennò un sorriso falso, senza nemmeno rispondergli.
"In ogni caso...Eleanor mi aveva chiesto di portarla ai picchi ululanti"
"Ci siamo già state ieri." replicò Emma. "Ci teneva a portare sua madre"
Regina si irrigidì. Einar aveva comunque perso la sua famiglia e, per quanto Emma fosse gelosa, non le dava certo il diritto di ferire un uomo che aveva sofferto in quel modo.
"Certo è giusto" commentò lui.
"Regina dovreste andare anche nel boschetto invernale. Il ghiacciaio è un posto spettacolare per imparare i giri, sono sicura che Eleanor si divertirà un mondo" commentò accarezzandole leggermente il braccio.
"Certo. Dovrei comunque recarmi lì per avere dei rendiconti sulla stagione passata"
Le parole presto si fecero vaghe mentre Emma osservava Einar.
Non si accorse nemmeno che il colore dei suoi occhi si fosse fatto di un debole arancio, mentre sentiva il corpo di Einar fremere.
Ora Emma lo percepiva chiaramente. Einar desiderava Regina, ne era certa ed anche la donna lo sapeva e cercava di ignorarlo comunque.
Le guardava attentamente le labbra mentre parlava, sentiva il suo respiro farsi più pesante, il bisogno di starle vicino.
Lui la voleva in ogni senso possibile e appena le toccò leggermente i capelli, Emma scattò.
"Emma, Emma fermati" commentò Regina preoccupata, mentre gli stringeva la gola, contro il muro.
"Vuoi portarti al letto mia moglie vero? Vero bastardo?"
Regina si voltò verso Emma inorridita. "Emma basta"
Gli occhi di Emma ora erano di un rosso acceso, mentre la donna cercava di mettere pace tra i due.
"Non desidero la moglie di qualcun'altra. Credimi."
"Bugiardo"
"Emma smettila" affermò decisa Regina, per poi allontanarsi dai due per cercare un altro modo per fermarli.
Appena Regina si allontanò, Einar iniziò a stringerle con più forza la mano.
"Vuoi davvero che io risponda biondina? Perché potrei farlo" commentò Einar con una voce che Emma non aveva mai sentito, ma che di certo non la intimorì.
"Smettetela basta" disse decisa Regina con forza, interrompendo la loro lotta di sguardi.
"Tu sei attratto da lei. A te piace" affermò sicura.
"Certo, è una donna bella, intelligente, speciale. Questo non significa che tenterei di rovinare la sua famiglia" commentò Einar.
Regina li guardò inarcando un sopracciglio. "Sembrate due ragazzini. Credo di rendermi conto se il limite dovesse essere superato e di essere in grado di gestire determinate situazioni."
Emma guardò Einar minacciosamente.
"Einar ti dispiace lasciarci sole?" chiese decisa.
L'uomo scosse la testa, uscendo dal loro palazzo.
Regina sospirò. "Come diavolo ti è saltato in mente?"
"Quindi sapevi che lui provasse qualcosa per te"
"Emma, essere attratti da qualcuno è ben diverso dal provare qualcosa" commentò.
"Sei attratta da lui allora?"
"È un bell'uomo non c'è dubbio" rispose sincera.
Emma scosse la testa ridendo amaramente.
"Te ne sto parlando tranquillamente. Trovo che sia attraente, è ovvio, ma questo non significa che io sia innamorata di lui. È ridicolo" commentò Regina.
"Perché hai continuato a vederlo?"
"Sono sempre stata da sola. Finalmente trovo qualcuno della mia specie e non posso essere sua amica, solo perché lo trovo attraente? Sei assurda"
"No perché lui è innamorato di te" affermò Emma.
"Non è pura e semplice attrazione, lui vuole portarti via" precisò.
Regina scoppiò a ridere. "Perde il suo tempo perché sono più che felice con la donna che amo e a meno che non voglia rapirmi questi non succederà mai."
Emma sospirò, non troppo convinta di quella situazione.
Il suo piccolo timore, con quel grande cambiamento nel suo corpo, si era trasformato iniziando a farsi più insistente.
Era preoccupata e il suo istinto di proteggere le persone che amava si era fatto più prepotente.
Regina d'altro canto notava una luce diversa in Emma, ma doveva ancora capire se ne fosse attratta o forse un po' spaventata.
Era diventata più passionale certo, ma anche molto più impulsiva e questo poteva diventare davvero pericoloso se canalizzato nell'aggressività.
"Non mi va di litigare per queste sciocchezze mh?" commentò baciandola leggermente.
Emma annuì inumidendosi le labbra.
"Io ti amo mh?" Ripeté baciandola ripetutamente.
"Vado a raccogliere delle erbe ora"
Emma le accarezzò il dorso della mano, per poi lasciarla andare.

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