20.

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Emma aspettava Regina impaziente quando sentì il familiare sfrigolio della sua magia.
Appena si voltò non poteva credere ai suoi occhi : era bellissima, in un vestito bianco che la illuminava. I capelli le ricadevano sulle spalle, due ciocche sistemate dietro in un'acconciatura semplice e un leggero trucco le imbelliva il viso. Sembrava un' umana, una principessa tra le più delicate che ci potessero essere.
"Buon Dio" commentò Emma sorridendo e sgranando gli occhi.
"Ti prego è già abbastanza imbarazzante così" disse Regina a disagio abbassando gli occhi.
Emma la baciò accarezzandole il viso.
"Sei bellissima. Ti adorerà"
Regina fece un leggero sorriso, per poi stringerle le mano.
"Ti piaccio di più così?" chiese Regina.
"Tu mi piaci in qualunque modo" rispose Emma sicura.
"Così sei davvero incantevole" commentò poi.
"Senti fiore delicato, ci vediamo tra qualche ora, se mi vorrai ancora incantevole" disse Regina stringendo il suo braccio.
Emma rise baciandola nuovamente.
"Andiamo"

Regina entrò nello splendido castello in cui Emma viveva, stringendole forte la mano.
Sorrise leggermente intimorita.
"Dio è così... così enorme" commentò.
Emma rise. "Ti abituerai" disse lei.
"Ricorda quando vedi i miei genitori devi inchinarti, va bene?"
Regina annuì. "Si credo su questo di potermela cavare"
Emma le sorrise e Regina ricambiò, prima di incontrare lo sguardo della madre di Emma.
"Emma" disse la regina sorridendo, mentre Regina si inchinò.
"Vostra maestà" la salutò Regina rispettosa.
"Buongiorno cara" disse Snow, facendola alzare per poi rimanere incantata da lei.
Le sue labbra, il suo volto, il suo sguardo, i suoi occhi magnetici.
Era come un dejavù, ricordava quegli occhi.
"Come mai eri fuori?" chiese non smettendo di fissare Regina.
"Stavo facendo una passeggiata con la principessa" disse Emma.
"Principessa?"
"Si, madre; lei è la principessa Regina Cassandra dell'Enchanted Forest a nord ed è venuta qui per una questione di vitale importanza" spiegò Emma.
"Le ho detto che è invitata a pranzo da noi per discuterne" disse poi.
"Certo, va bene" disse Snow sorridendo verso la figlia.
"Tuo padre sta tornando dalla battuta di caccia, intanto potete avvicinarvi alla sala da pranzo" disse poi.
Regina si sedette tesa, mentre Emma fece lo stesso.
"Andrà tutto bene" la rassicurò Emma.
Regina annuì, prima di sospirare.
"Mio Dio sarà scioccata" commentò Regina.
"Un pochino, forse all'inizio. Hey, se non te la senti possiamo andare direttamente alla cerimonia e scappare" disse Emma.
"No, no va bene. Prendiamoci questa benedizione, so quanto è importante per te" rispose Regina sorridendo.
Emma le strinse la mano.
"Non sai quanto vorrei baciarti" sussurrò al suo orecchio.
"Anche io" rispose Regina ridacchiando.
"Fai la brava" commentò, sentendo le sue mani sul suo corpo.
Emma sospirò.
"Come ho fatto a vivere senza di te?" chiese.
"Mh non so" rispose Regina ridendo.

Il pranzo era silenzioso all'inizio, mentre Regina attendeva l'antipasto senza dire una parola.
"Allora cara, com'è l'Enchanted Forest a nord?" chiese il re, mentre versavano il vino.
"Non ci sono mai stato da quando è finita la guerra, si dice che sia diventato territorio di streghe" disse poi.
Regina alzò lo sguardo verso di lui, per poi rispondere.
"Si ci sono" rispose. "Ma la minaccia è contenuta. Sono solo delle nomadi, non si trovano dentro al nostro territorio per fortuna. Sapete, mio nonno è riuscito ad assicurare la pace anni fa e mio padre sta facendo un eccellente lavoro con le streghe, non le fa sentire minacciate e loro non attaccano senza motivo." disse Regina.
"Oh il re che ha firmato l'accordo?" chiese.
"Si." rispose Regina.
"Mi dispiace molto per le vostre perdite"
"Perdite?" chiese Emma curiosa.
Regina inarcò un sopracciglio verso Emma come a dirle non chiedere.
Ma era troppo tardi, il danno era fatto.
"Regina non ti ha raccontato la storia del suo regno? Del perché non sono invitati a nessuno dei nostri balli da generazioni?" chiese Snow con un pizzico di rabbia nella voce.
James le accarezzò la mano cercando di calmarla.
"Mi spiegate?" chiese Emma spazientita.
"Il re ha mandato a morte tutti e sette i suoi figli alle streghe per la stoltezza di uno. Ora ne sono rimasti in vita soltanto tre della sua dinastia" spiegò James.
"Ma io credevo che le streghe non uccidessero la gente" commentò Emma.
"Oh eccome se lo fanno" disse Snow con la pelle d'oca solo a nominarne la parola.
"Sono demoni incantatori. Strappano e poi mangiano il cuore delle vittime, gli rubano l'anima" spiegò la madre.
"Si insinuano nella tua mente e fanno vedere cose che non esistono per dominarti. Giusto, principessa?"
Regina annuì debolmente, lavandosi le mani nel piatto.
Emma non ci aveva pensato. Era quello che aveva fatto Regina durante il pranzo con il cugino, ma era solo un gioco. Oppure no?
Regina posò una mano sulla sua, cercando di stringerla.
E se dietro quegli occhi angelici si fosse celato davvero un mostro? No, Emma conosceva troppo bene Regina. La sua Regina. Il suo bellissimo angelo, che la rendeva felice.
La ragazza le sorrise ed Emma ricambiò facendole capire che non dubitasse della sua fiducia.
"Che ha fatto il figlio stolto del re?" chiese però Emma curiosa.
"È stato sedotto da una delle streghe, la più potente di tutte, la più spietata perché aveva perso sua sorella e sua madre. Gli rubò il cuore ed è ancora suo. Riuscì ad avere un figlio da lui, o una figlia, nessuno sa come andò, ma il nonno di Regina fu costretto a sigillare il contratto e a cedere le anime degli altri suoi figli. Molti dicono che lo abbia fatto per avere il trono per sé, ma i due fratelli prima di lui sono ancora in vita. Suo padre e l'attuale re, del terzo fratello non vi è traccia, sparito con la strega." raccontò David.
"Al castello non parliamo di simili storie" si intromise Regina educatamente.
"Mio zio è stato dimenticato dalla mia famiglia. Troppo dolore, suppongo. In ogni caso sono tutte avvolte nel mito, nessuno sa come davvero sia andata e se sia stata colpa delle streghe. Noi non ne parliamo." disse poi facendo un leggero sospiro.
"Perdonala, cara non voleva..."
"Non importa davvero." disse Regina con un debole sorriso e portandosi una ciocca dietro l'orecchio. "Il passato ormai è alle spalle. Oppure non riusciremo a vedere il futuro. Le streghe fanno parte di esso."
James le sorrise con fare paterno per poi rivolgere il suo sguardo ad Emma: non aveva mai visto sua figlia fissare qualcuno tanto attentamente, sorridere in quel modo ad ogni minimo gesto.
Snow la guardava attenta, quando la servitù portò l'antipasto.
"Cosa...?" sussurrò Regina guardando nel piatto.
"Cervo" affermò James.
"L'abbiamo cacciato stamattina"
Regina sentì il suo dolore appena toccò le posate, la perdita di suo figlio, le sue grida mentre scappava tentando disperatamente di salvarsi. Dovette richiamare tutto il suo autocontrollo per non darlo a vedere.
Quei lamenti nella sua testa la stavano facendo impazzire.
"Non mangi cara?" chiese Snow.
"Perdonatemi maestà, ma questo piatto mi fa allergia. Quelle spezie..." rispose Regina guardando la carne leggermente disgustata, stando attenta a non toccare troppo le posate.
"Oh mi dispiace. Ti faccio subito portare qualcos'altro." disse.
"No... non fa niente, mangerò la prossima portata" rispose Regina.
"Hey... Emma tesoro..." le sussurrò nella testa.
"Sei di nuovo nella mia testa? Mio Dio" disse Emma guardandole leggermente male.
"Scusa è che avevo bisogno di parlarti..."
"Perché non mi hai detto niente di tutto questo?" disse Emma arrabbiata.
"Me ne vergogno Emma, se il mio regno è avvolto nell'odio non è certo colpa mia. La mia unica fortuna è che mi trovo nella parte giusta, al comando. Noi possiamo cambiare le cose" disse Regina.
"Perché non mi hai detto dei cuori?"
"Non ho mai mangiato un cuore in vita mia! Dio è disgustoso solo pensarlo!"
"E tua madre?" chiese Emma.
"No! Non lo so io... io sapevo della storia, ma non credevo che intendesse letteralmente" commentò Regina.
"Oh mio Dio... tua madre ha davvero strappato il cuore di tuo padre?"
"Si..." rispose Regina.
"Emma non è un mostro, non è come pensi, lei non era in sé..."
Snow tossì riempiendo l'apparente silenzio.
"Qual buon vento ti porta qui dunque? Con tutto questo conversare ci stavamo dimenticando il vero motivo di questa tua visita" chiese Snow curiosa bevendo il vino.
"E un'altra cosa di cui vado curiosa è senza dubbio come vi siate conosciute, perché non ho memoria di aver intrapreso alcun tipo di rapporto con la tua famiglia o con il tuo regno" disse poi con un leggero tono di disprezzo nei suoi confronti.
"La mia famiglia è stata isolata a causa di un errore commesso da mio zio. Ma non deve essere tutta la mia famiglia a pagarne il prezzo" precisò Regina decisa.
"La principessa mi ha salvato quando eravamo piccole." s'intromise Emma.
"Ero caduta nel lago e mi ha tirata sù, non preoccupandosi nemmeno se potesse rischiare la sua vita. Abbiamo trascorso la giornata insieme e lentamente abbiamo stretto un legame di amicizia. Ci siamo scritte diverse lettere e l'ultima suonava davvero preoccupante, così le ho permesso di venire qui" spiegò Emma.
"Preoccupante?" chiese Snow.
"Le streghe sono una minaccia per la sua terra. Teme che possano attaccare da un momento all'altro, poi passeranno al nostro. Il loro esercito è forte, ma non abbastanza, come il nostro se fosse attaccato dai popoli del nord che da tempo minacciano la nostra terra" spiegò poi Emma mentendo.
Regina la guardò spalancando gli occhi, non comprendendo questa sua scelta senza averglielo chiesto.
Lei non voleva mentire. Non così almeno, era pur sempre il suo popolo.
"L'esercito del principe Killian ci da grande aiuto con..."
"Non è abbastanza" disse Emma ferma.
"Lo sai anche tu che non è abbastanza. In caso di attacco saremo spacciati. Il loro esercito è preparato per attacchi di streghe, è abbastanza forte per fermare i nostri nemici in poche battaglie e noi possiamo dare loro supporto dal punto di vista numerico."
Il padre la guardò orgoglioso. "Mia Cara, credo che abbia ragione"
Emma sospirò prendendo coraggio.
"Madre, abbiamo grandi notizie"
"Parla dunque" la incalzò Snow curiosa e leggermente preoccupata.
"Proponiamo un'alleanza, un'unione dei nostri due regni" disse Emma.
"Bé tesoro, è una splendida idea, ma l'unico modo per unire i regni sarebbe..."
"Un matrimonio lo so."
"Ma Neal è troppo giovane per essere il suo..."
"Mi sposo io" tagliò corto Emma, facendo zittire la tavolata.
"Come?" chiese Snow ridendo.
"Ho chiesto la sua mano e lei ha detto accettato" rispose poi Emma alzandosi e riuscendo a contenere a stento l'entusiasmo e l'emozione.
Snow guardò Regina, mentre ella abbassò lo sguardo, stringendosi maggiormente ad Emma mentre anch'essa si alzò, prendendo la sua mano.
"Temo di non aver capito" disse Snow.
"Madre ho valutato che quest'alleanza potesse essere importante per noi, senza contare i sentimenti che nutro per la principessa. Così ho chiesto la sua mano e lei ha accettato la mia proposta di matrimonio ed alleanza. Ci sposiamo. Siamo qui per chiedervi la vostra benedizione" spiegò meglio Emma.
Regina strinse la sua mano più forte che poté, mentre il re con la bocca spalancata le osservava, sotto lo sguardo inorridito di Snow.
Il re si schiarì la voce. "Bé io credo che..."
"Tesoro non puoi sposare questa ragazza" lo interruppe Snow ridacchiando come se stesse vaneggiando.
"Io la amo" disse Emma seria.
"È una principessa" precisò la bionda.
"E la legge dice..."
"La legge parla di principi, non di principesse" precisò Snow duramente.
"Madre io..."
"Se non vuoi che ti rinchiuda all'istante ti consiglio di rinnegare ciò che hai appena detto"
"Cosa?" chiese Emma cambiando radicalmente espressione, mentre Regina lasciò la sua mano.
"Snow..."
La regina fece cenno al marito di zittirsi.
"Sei stata già promessa al principe Killian prima che tu nascessi, credevamo che ormai l'avessi capito, dopo le visite sempre più frequenti. Ed in ogni caso non ti daremo mai il consenso a sposarla." rispose Snow.
"Non... non è possibile. È assurdo, io... Io non voglio, non la lascio. Io amo lei." disse Emma stringendole forte la mano.
"Emma non puoi sposare una donna, per giunta una strega. Lo sai che questa ragazza è accusata di stregoneria, come tutta la sua famiglia? Questo regno di cui parli è un regno fantasma, nessuno lo conosce o vi si avventura, è una grandissima montatura e appena ne avremo le prove... Dio se lo schiacceremo." disse Snow come se stesse impazzendo indicandola isterica.
"Snow non è giusto condannare una ragazza innocente, solo perché fa parte di quel ramo della famiglia. Guardala, è innocua. Smettila con questa tua ossessione per le streghe" disse James.
"È un'emarginata per un motivo" disse Snow.
"Madre, lei non è una strega. E non è malvagia"
Snow prese velocemente l'arco, scoccando una freccia verso Emma.
"Snow!" urlò James.
Regina istintivamente fermò la freccia con una mano, prima che colpisse il cuore dell'amata.
Snow fece un sorriso. "Ne ero sicura"
"Mi dispiace" sussurrò Regina con le lacrime agli occhi ad Emma, mentre si accasciava.
"L'ha stregata. Non è Emma a parlare, James te ne rendi conto?!" disse Snow.
Regina guardò la sua mano farsi piena di venature violacee preoccupata.
"Che ti succede?" chiese Emma.

Regina gemette forte dal dolore, accasciandosi a terra lentamente.
"REGINA!" urlò Emma spaventata.
Regina fece piccoli gemiti cercando di riprendersi.
"Che le hai fatto?" gridò.
"Vedi? Il sangue di serpente agisce come veleno per gente come lei... " disse Snow, mentre la mano di Regina si tingeva di rosso.
"Così come il ferro, se pervaso da esso,del resto...ha evitato le posate tutto il pranzo. Va portata al rogo, altro che matrimonio. È lei la figlia maledetta, lei è la figlia del principe che ha portato alla rovina parte del regno, l'abbiamo trovata" disse lei, per poi spargere il veleno vicino al petto per non permetterle di respirare.
"LASCIALA!" disse Emma spingendola via.
Regina si contorse appena sfiorò il cuore, mentre la sua magia era fuori controllo e sprizzava saette da tutte le parti.
"Hey... Hey tirati su" le disse poi.
"James chiama le guardie presto" disse Snow.
James la guardava, dispiaciuto, non sapendo cosa fare.
"Chiamale ho detto"
"Non riesco a respirare" disse Regina ansimando e posando una mano sul terreno, quando un terremoto fece tremare il palazzo.
"Calmati tesoro... fermalo" disse Emma.
"Non... non sono io..." disse con un fil di voce, per poi volgere il suo sguardo verso il portone che si spalancò come un tuono.
Cora camminò come una furia verso la figlia, facendo volare le guardie come soldatini, mentre le altre streghe le facevano da seguito, per poi sbattere Snow con un gesto della mano contro la parete.
"Come hai osato toccare mia figlia?" disse mostrando la sua vera natura di demone ed emettendo uno stridio.
Emma la guardò spaventata, mentre Regina si contorceva sul pavimento.
Le altre streghe entrarono velocemente nel castello, tra le quali la sorella.
"Tesoro come stai?" chiese accarezzandole il viso.
"Non tanto bene" rispose sinceramente Regina.
"Ho macchiato il vestito" mormorò poi.
Zelena rise con le lacrime agli occhi, preoccupata per la sua ferita, per poi iniziare a medicarla subito.
"Regina starai bene. C'è tua madre." disse la fidanzata.
"Va via" sussurrò.
"Ma che dici?" esclamò Emma.
"Ti ucciderà. Ti scongiuro va via"
Cora si voltò poi di scatto verso Emma.
"Non ti lascio qui" disse Emma stringendole la mano, anche a costo di ustionarsi.
"Corri" sussurrò Regina lasciando cadere la testa su un lato. "È pericolosa"
"Resto io con lei" disse Zelena.
"Vai!" esclamò poi.
Emma corse via, mentre Cora si avvicinò velocemente a loro, lasciando una scia oscura dietro di sé.
"E tu piccola umana? Come hai osato tenderle una trappola? Come hai osato anche solo sfiorare una figlia della luna?" urlò Cora sollevandola in aria con la magia.
"Non è una trappola lo giuro. Io amo vostra figlia, non potrei mai farle del male" disse Emma.
"Amore... non esiste l'amore" disse ridendo Cora.
"Esiste solo la violenza, gli affari e il desiderio. E tu hai appena soddisfatto qualcosa che non potevi nemmeno bramare" disse poi, mentre le stringeva la gola. Aveva accesso a tutti i suoi ricordi, ma non li lesse per rispetto alla figlia.
Vide velocemente la loro storia, le lesse l'anima. Pura e sincera, nemmeno un accenno d'inganno.
Il re guardò Emma terrorizzato non sapendo cosa fare di fronte ad una simile minaccia.
"Se mia figlia muore, la tua muore" lo minacciò Cora, stringendo la gola di Emma, strozzandola.
"Madre lasciala andare" disse Zelena.
"Fa silenzio!"
La mano sinistra la passò sul ventre della figlia, emanando un calore enorme.
Regina stette per chiudere gli occhi, quando vide Emma cadere a terra priva di sensi.
"Emma..." mormorò per poi chiudere gli occhi e perdere anch'essa i sensi.

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