19.

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Regina preparò le sue cose, mentre fantasticava sulla sua nuova vita insieme alla donna che amava, quando nella sua stanza comparve un essere decisamente mostruoso dagli occhi verdi.
La pelle squamosa, marrone, i denti come rasoi ingialliti, i capelli lunghi e riccioluti.
Regina sobbalzò spaventata indietreggiando.
"Sta lontano da me!" affermò ringhiando.
La creatura rise. Una risatina isterica, ma genuina. "Ma come siamo terrorizzate" commentò tranquillo.
"Non voglio farti del male cara" disse lui, rassicurandola, uscendo dall'oscurità.
Regina lo fissò meglio, calmandosi.
Il suo aspetto sembrava quasi buffo.
"Che cosa sei?" chiese ingenuamente incuriosita, ma ancora leggermente spaventata.
"Cosa come cosa? Che domanda sgarbata cara, non sono una cosa" commentò la creatura ridacchiando e allontanandosi da lei.
Regina si scusò abbassando lo sguardo.
"Via quel tono formale... questa serietà non si addice al tuo bel viso fresco" affermò sicuro.
"Permettetemi di presentarmi come si deve, io sono Rumplestiltskin" disse inchinandosi.
Regina si sentì subito a suo agio, ma si apprestò a prepararsi al suo inchino.
"Ed io sono..."
"Regina. Si lo so" disse lui ridacchiando nel vedere il suo inchino goffo.
"È per via di mia madre, Cora... la gente dice che le assomiglio tanto" disse alzando il mento sorridendo orgogliosa.
"Davvero?" chiese Rumple guardandola da vicino.
"Direi proprio di no" affermò inarcando un sopracciglio.
Regina fece un sorriso teso, sentendosi offesa.
"Non è per quello che so chi sei... ho dovuto aspettare, ma l'occasione si è presentata. Ho atteso impaziente ed è così bello sapere che finalmente siamo tornati" disse sorridendo sensualmente e avvicinandosi a lei.
"Tornati dove?" chiese Regina seguendolo a fatica, mentre sentiva il suo naso sul suo collo ad annusarla.
"Insieme" affermò sicuro, a pochi centimetri dal suo viso, mentre sentiva Regina sussultare al suo tocco.

"Oh si io so tutto di te mia cara. Ti ho tenuto tra le mie braccia, eri più giovane. A volte ti ho persino cullata" disse sorridendo maniacalmente.
"Ci sono parecchi trascorsi tra la tua famiglia e me. Storia sia passata, sia futura" affermò gesticolando.
"Sei la mia fata madrina?" chiese, inarcando un sopracciglio divertita.
"Nessuno mi aveva chiamato così ma...osiamo dire anche si"
Regina sorrise.
"Allora puoi aiutarmi?" chiese.
Rumple sorrise compiaciuto.
"Tu cerchi il potere? La morte dei tuoi nemici? Dei tuoi amici?"
"No!" esclamò. "Non voglio fare del male a nessuno" affermò sicura.
"È difficile credere che siate imparentate" commentò Rumple.
"Così gentile, così delicata, tu sei... sei...molto potente. Potresti fare così tanto se solamente ti lasciassi andare" disse accarezzandole le guance.
"Ma non so come" disse la strega.
"Lascia che ti mostri un modo" propose lui.
Regina abbassò lo sguardo.
"Non... non mi interessa, io...C'è solo una cosa che in realtà desidero tanto." disse Regina.
"E cosa?" chiese la creatura.
"L'approvazione della mia famiglia. Loro non capisco che cosa provo per la persona che amo e vorrei solo poter vivere bene con la mia famiglia e con la mia nuova famiglia, senza dover rinunciare a nessuna delle due" disse sicura.
"Come?" chiese lui spalancando gli occhi incuriosito.
"Lei è umana e... ed ho un disperato bisogno di stare con lei. È la mia anima gemella e... voglio stare insieme a lei per tutta la vita. Ma non mi sentirei mai completa senza la mia famiglia" disse sorridendo.
"È davvero ciò che vuoi?" chiese.
"Si. Si con tutto il mio cuore" rispose Regina tutta illuminata dentro.
Rumplestiltskin scoppiò a ridere, spegnendo il suo entusiasmo.
"Non puoi essere seria"
"Lo sono" affermò la strega sicura.
Rumple rise. "Cara, Cara... non è nulla di nuovo, ma sentirlo dire dalla tua bocca è davvero ancora più assurdo" disse la creatura.
"Come dite?"
Gli occhi di Rumple si fecero di un verde scurissimi per poi afferrarle la gola.
"Nessuna creatura magica può sposare un umano" affermò con rabbia stringendole il collo con voce demoniaca.
Regina iniziò ad ansimare, accasciandosi.
"Ora mi riconosci vero?" disse lui, mostrando la vera figura che si nascondesse dietro quelle squame.
Regina spalancò gli occhi terrorizzata.
"Vi prego... mio signore vi prego" disse con le lacrime agli occhi, rendendosi conto del fatale errore.
"Tu sei la mia sposa, mia soltanto e mai e poi mai scioglierò il vincolo che ci lega" giurò gettandola sul pavimento, con una violenza tale quasi da farle perdere conoscenza.

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