16.

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Regina tornò silenziosa nella foresta, eppure sua madre e sua sorella erano lì a cercarla disperatamente.
"Oh grazie al cielo!" esclamò Cora abbracciandola.
"Credevo di averti perduta" disse singhiozzando.
Regina ricambiò l'abbraccio freddamente.
"Perché sei uscita? Dannazione Regina ci hai fatto prendere un colpo!" esclamò Zelena.
"Sei ferita? Ti hanno vista?" chiese Cora.
Regina scosse la testa.
"No... non mi ha vista nessuno"
Cora le accarezzò il viso e poi i capelli.
"Non farlo mai più. Hai capito?" disse Cora severa seppur il suo tono di voce tradiva la sua preoccupazione.
Regina annuì abbassando lo sguardo.
"Forza andiamo a casa" affermò poi autoritaria.
Zelena le prese la mano invitandola a camminare velocemente lontana dal confine.

Emma si era svegliata priva di forze quella mattina. Aveva un appuntamento con Regina nel pomeriggio e questo ero forse l'unico motivo del perché si fosse svegliata.
Indossò il suo vestito bianco decorato con i fiori che usava per passeggiare, mentre il sole iniziava a darle parecchio fastidio.
Tuttavia non ci diede troppa attenzione.
"Prendere il tè insieme credo sia stata la migliore idea..."
Le parole di Odette risultavano lontane alle orecchie di Emma.
I capogiri non tardarono ad arrivare, mentre iniziava a sudare freddo.
"Tutto bene Emma?" chiese l'amica.
"Si" rispose lei annuendo e passeggiando.
"Mi stavi raccontando di Charles no? Che ti ha detto?" chiese respirando più profondamente.
"Sei pallida"  commentò Odette preoccupata.
"No è tutto apposto davvero" disse Emma, mentre sentiva una fortissima nausea.
"Ne sei sicura?" chiese Odette.
La ragazza annuì, mentre l'amica riprese il suo discorso.
"E allora gli ho detto... Dio no, non mi hai ancora fatto la proposta come speri che io possa concedermi a te. E lui ha insistito e..."
Emma si piegò in due dal dolore, accasciandosi.
"Emma... Emma che ti succede?!" chiese preoccupata.
Emma la guardò con gli occhi neri, iniziando a vomitare fluidi oscuri dalla sua bocca, lo stesso colore delle sue pupille, la pelle pallida tendente al pallore della morte.
"OH MIO DIO!" gridò l'amica terrorizzata indietreggiando, per poi correre a chiamare aiuto.

Regina non vide Emma per giorni. Era come sparita ed aveva tremendamente paura che l'avesse lasciata. Aveva ottenuto quello che voleva, si era presa la sua virtù. Non un messaggio, un cenno di saluto.
La sorella la osservava mentre Regina si mordicchiava il pollice nervosamente.
"Dio hai una faccia..." disse sedendosi accanto a lei, lasciando il giardino per qualche momento.
"Cosa c'è che non va?"
"Niente" rispose Regina scorbutica.
Zelena accennò un sorriso.
"Fammi indovinare, si tratta del tuo amante segreto" disse Zelena.
"Non ho nessun amante segreto" disse Regina.
"Certo come se nessuno avesse notato il tuo splendido anello che nascondi tra altre cose che non dovresti avere"
"Smettila di frugare tra la mia roba" disse Regina sbottando.
"Allora?" disse Zelena.
"Andiamo sono tua sorella. Io ti ho detto di Hades, quando non avrei dovuto farlo"
"Credimi sono ancora entusiasta per quella notizia" commentò la sorella sarcasticamente.
"Sorellina..."
Regina sospirò.
"Si. Si è per questo" confessò Regina stanca.
"Lo sapevo! Allora cosa ti ha fatto?" chiese sul piede di guerra.
"Niente. Niente che io non volessi" disse Regina.
Zelena spalancò gli occhi.
"Dimmi che non l'hai fatto" affermò seriamente preoccupata.
Regina sospirò annuendo.
"Maledizione!" disse Zelena terrorizzata.
"Ti rendi conto della gravità della cosa vero?"
"Non è questo il punto Zelena" disse Regina con gli occhi lucidi.
"Va bene, va bene, possiamo... possiamo fingere con la mamma che non sia stato consensuale. Hai ancora la collana vero?" chiese.
Regina scosse la testa. "Gliel'ho data" rispose.
Zelena sembrava sul punto di esplodere.
"Non ci posso credere"
"Ho fatto le cose per bene. Ci amiamo sul serio e ci tiene davvero a me"
Regina si accoccolò meglio sul divano della serra, lasciando che il vento fresco le solleticasse i piedi nudi.
"Ti ha lasciata, vero?"
"No! No, non lo farebbe mai... è solo che sono giorni che non ci vediamo da quando è successo"
"Quanto?"
"Due settimane" rispose Regina giocando con i suoi capelli.
Zelena scosse la testa con un sorriso amaro.
"Magari non ha avuto tempo..."
"Sei una stupida, Regina "
"Bé almeno non mi sono fatta bruciare tutti i boccioli dagli umani" disse lei.
Zelena fece per colpirla, per poi arrestarsi.
"Non dirlo mai più" l'avvertì furiosa.
Quello era stato un duro colpo per Zelena e non ne aveva più parlato con nessuno.
"Hai ragione...hai ragione, scusami ho esagerato" disse Regina pentendosi.
"È che mi manca da morire" singhiozzò per poi piangere sulla sua spalla.
"Va bene... va bene shhh..." disse la sorella addolcendosi.
"Chi è? È uno del vento? Quel Daniel? Posso... posso metterlo in riga se vuoi."
"No" rispose Regina. "Siamo solo amici"
"Allora chi?"
Regina scosse la testa.
"Regina non posso aiutarti, se non so a chi tirare le orecchie. Avanti... di chi si tratta?" chiese.
"Zelena davvero io vorrei parlartene, ma è troppo importante. Non posso rischiare" confessò Regina.
"Sono tua sorella, Regina, dannazione" disse Zelena contrariata.
"Dovresti fidarti ciecamente di me. Tu hai mantenuto il segreto ed io farò lo stesso, è una promessa" affermò Zelena allungando il mignolo verso di lei.
"Ti do la mia parola"
Regina la guardò tentennando, per poi acconsentire intrecciandolo con il suo, sancendo il patto.
"Ora... dimmi chi è. Per quanto sia preoccupata, sono terribilmente curiosa. Sappi che se si tratta del Dr Facilier gli farò rimpiangere di essere nato" disse Zelena.
"Oh mio Dio Zelena, no. Assolutamente no" rispose Regina sicura.
Zelena si sistemò meglio accanto a lei, attendendo la confessione della sorella.
"Non... non fa parte del nostro popolo"
Zelena spalancò gli occhi.
"Regina che stai dicendo?" chiese mentre il sorriso scomparve dalle sue labbra.
"Lei ed io..."
"Lei?!" esclamò Zelena.
"Zelena smettila di ripetere tutto ciò che dico!" sbottò Regina.
"È un'umana. Vuole sposarmi" disse sorridendo.
"Sei fuori di testa. Io vado a dirlo alla mamma, per il tuo bene"
"Perché?"
"Perché è un'umana, dannazione!" disse Zelena sconvolta.
"E la tua dannatissima promessa?!" esclamò Regina furiosa.
"Regina, stai mettendo a rischio la nostra specie." replicò Zelena terrorizzata.
"Ed inoltre sei stata scelta, Regina. Hai perso la tua virtù prima del rito e come se non bastasse nemmeno con il tuo promesso. Lo capisci che ira nefasta piomberà sulla nostra casa, sulla nostra famiglia?!"
"Abbiamo fatto zing" disse Regina con un sorriso, nonostante gli occhi lucidi.
"È vero amore. Lo sento, quando eravamo piccole abbiamo fatto zing. Siamo legate."
Zelena scosse la testa. "Quindi vi conoscete da quanto? Da quanto esci fuori dal nostro rifugio?"
"Più di dieci anni" disse a bassa voce.
"Dio santo Regina! Mi farai impazzire!" protestò Zelena.
"Non si può nulla contro l'amore eterno" affermò Regina.
"Non è colpa mia se è la mia anima gemella. Lei è bellissima e... mi comprende come nessun altro a questo mondo" cercò di spiegare Regina.
"Non posso vivere senza di lei"
Zelena sospirò. "Mio Dio"
"Ho bisogno di vederla, ma ho paura. Paura di sapere se mi ha lasciata, se... se ci abbiano scoperte e sia tutto parte del piano per depistarli, ma non mi ha lasciato neanche un biglietto, non è da lei" spiegò Regina.
"Magari vorresti recarti lì" disse Zelena ridendo sarcasticamente.
Regina abbassò lo sguardo.
"Non ci posso credere" affermò Zelena spalancando gli occhi.
"È fuori discussione! Regina è un luogo pieno zeppo di umani, è un rischio enorme. E poi dopo la morte della piccola il castello è ultra sorvegliato. La regina è convinta che non sia stato un animale selvatico."
"Ho un bruttissimo presentimento, il mio specchio non riesce a mostrarmela" ribatté Regina.
"E poi sono già stata lì. La notte che abbiamo... che ci siamo donate a vicenda"
Zelena richiamò a sé tutta la sua pazienza.
"Farò solo un sopralluogo. Verrai con me, visto che nostra madre mi ha messa in riga dopo l'ultima volta."
Zelena sospirò. "Va bene. Accordato."
"Regina devi stare attenta" affermò Zelena preoccupata.
"Posso aiutarti ad entrare addormentando le guardie con i papaveri, così non si noterà la magia" escogitò.
Regina annuì sorridendo alla sorella per la sua comprensione.

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