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un paio di settimane dopo

Zelena guardò la sorella sistemandole i capelli.
Erano ben acconciati, la sua pelle era luminosa ed era sicura che sua sorella non fosse stata così radiosa in tutta la sua vita.
Indossava il suo abito da cerimonia nero, aveva dei fiori freschi tra i capelli e l'abito era stato ben decorato.
"Sei splendida" commentò dolcemente, finendo con gli ultimi ritocchi.
Regina accennò un sorriso acquoso, per poi guardare il padre. "Papi"
Henry sorrise concordando con la sua figlia adottiva.
"Tua sorella è davvero splendida"
Ivy portò con sé il suo cestino pieno di fiori.
"È tutto pronto" affermò felice.
"Grazie fiorellino" sorrise Regina, tirandole il naso.
La strega prese un respiro profondo, stirandosi le pieghe del vestito con le mani.
"È il momento" commentò dolcemente, prima di prendere il braccio del padre.

I passi per la navata sembrava una marcia per Regina: ripensò a tutta la strada che aveva fatto, come fosse cambiata negli anni e quanto invece in fondo fosse rimasta l'innocente ragazza che si era innamorata della sua compagna di giochi.
La prima volta che aveva camminato insieme a suo padre con fare solenne era stata la notte in cui l'Oscuro l'aveva presa in moglie ed era diventata regina.
Migliaia di pensieri avevano affollato la sua mente, responsabilità e dolore; tuttavia quel giorno, in una calda e solare giornata, la sua mente era svuotata da ogni preoccupazione.
Era il suo cuore a guidarla dall'altra parte, più precisamente, verso una splendida principessa bionda.
Emma le scostò il velo delicatamente dal viso, mentre Henry tornava al suo posto.
"Ossequi mia dolce sposa" disse dolcemente.

un paio di settimane prima

Regina guardò incantata il cigno, mentre si trasformava.
Emma era avvolta in un vestito bianco, fatto di piume, un sorriso smagliante, i capelli acconciati perfettamente che le ricadevano sulle spalle.
Sembrava rinata. Ed era un po' così in fondo.
"Emma" mormorò Regina sconvolta, mantenendo un sorriso commosso.
Le mancava decisamente il respiro e il cuore per un attimo sembrava aver smesso di battere.
La bionda aprì le braccia, mentre Regina si fiondò ad abbracciarla, facendo attenzione a non far male alla piccola nell'emozione.
"Sei tu" disse accarezzandole il viso con la mano destra.
"Sei proprio tu"
Emma annuì, mentre Regina la baciò appassionatamente, sfogando tutte le emozioni che aveva accumulato in quelle interminabili e terribili ore.
"Sei ancora viva" disse singhiozzando.
Emma confermò, stringendola a sé e riempiendola di baci.
Regina divorò le sue labbra piene come fossero ambrosia.
Era stata così spaventata dall'averla persa di nuovo.
Appena ritrovò la lucidità, ricominciò a parlare.
"Come hai..."
"La mia magia si è liberata e mi ha protetta. Tutta la sua energia mi ha permesso di sopravvivere al veleno" spiegò.
Regina sorrise sollevata, per poi scuotere la testa.
"Mi importa solo che tu sia di nuovo qui con me" disse spontaneamente baciandola e passandole una mano tra i suoi capelli.
La bambina fece un vagito attirando la loro attenzione.
"Hey tu" commentò Emma, mentre la piccola le sorrideva dolcemente.
"Credevi davvero che mi sarei persa tutto?" disse prendendola in braccio.
Regina posò la testa sul suo petto, mentre guardavano la loro piccola agitarsi felice tra le braccia della madre bionda.
Passarono quella notte a donarsi l'una all'altra, sentendosi connesse di nuovo.
Condivisero una passione intensa per scacciare via il terrore di essersi perse ancora una volta, ma anche dolce, prendendosi il tempo per esplorare il loro prezioso sentimento.
Regina guardava Emma innamorata, con lo sguardo perso in quelle pozze verdi che tanto amava.
"A cosa stai pensando?" chiese la bionda, scostandole le ciocche dal viso.
"A quanto sia fortunata" commentò baciandola.
Emma sorrise dolcemente, ricambiando il bacio.
"Sono io ad essere fortunata. Sai non capita proprio a tutti di avere nel corpo quella terribile tossina e sopravvivere per raccontarlo... ma sono fortuna anche ad avere te eh"
Regina ridacchiò leggermente, tirandole un piccolo pugno sul braccio con fare scherzoso, per poi ripensare alle sue parole.
"Hai sentito la tua anima venire martoriata vero? Pezzo dopo pezzo" commentò, passando con le dita sul suo petto.
Emma annuì. "Non avevo mai provato una sensazione simile. È stato davvero straziante"
Regina la baciò immediatamente come a farle provare a dimenticare tutto quel dolore.
"È passato ora" affermò Emma, evitando di ripensare a quei momenti e sorridendo.
"Per fortuna il veleno era incompleto" precisò.
Regina la guardò confusa da quella nuova informazione.
"Per quello non ha funzionato?" chiese.
"Quel veleno era stato creato apposta per te, mia madre credeva che io ti avrei uccisa come la profezia. Oscurità e luce, l'oscurità che viene annientata dalla luce... immagino che in questo caso avrebbe avuto un effetto opposto" raccontò Emma.
"E perché non è successo? Perché l'oscurità non ti ha annientata?" chiese la strega.
Emma scosse la testa. "Tu non sei più solo oscurità ed io non sono più solo luce, quell'equilibrio perfetto è stato spezzato e se ne è creato uno nuovo. Quando hai permesso alle nostre magie di collegarsi, mi hai salvata, come io ho salvato te restituendoti la luce" spiegò Emma.
"Quindi per colpa della tua... o meglio mia parte di oscurità non sono più una salvatrice proprio pura." commentò scherzosamente.
"Anche se non mi dispiace visto che sai... sono viva"
Regina ridacchiò sulle sue labbra, baciandola dolcemente.
"Sono davvero grata di questo"
"E sai qual è la cosa più incredibile? Credo proprio di non essere più solo io la salvatrice. Penso che ce ne siano due" precisò poi.
Regina la guardò stupita. "Io?" chiese quasi commossa.
Aveva passato tutta la vita ad essere considerata il grande male, ad essere temuta persino da sua madre.
Sarebbe stato un sogno essere un'eroina per una volta, eppure non le importava più.
L'amore della sua vita l'aveva sempre amata per quella che era, non temendo minimamente la sua parte più selvaggia e oscura e Regina ora accettava molto più se stessa.
Salvatrice o no, nulla sarebbe cambiato, perché adesso la priorità era non perdere un singolo giorno insieme ad Emma.

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