14.

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Emma indossò il suo vestito per il lutto, insieme ai guanti.
Sospirò tristemente, assistendo alla funzione, mentre i suoi genitori seppellirono una bara vuota.
Contemplava il vuoto affranta, quando sentì una mano toccarle la spalla.
"Mi dispiace per tua sorella" disse Regina dolcemente sedendosi accanto a lei.
"Sei tornata" commentò Emma freddamente senza neanche voltarsi.
"Non volevo sparire in quel modo... ero arrabbiata, ma non con te, davvero. Non avrei dovuto aggredirti così" disse Regina.
"Sei sparita per giorni." affermò Emma.
"Sono venuta a porgerti le mie condoglianze. E anche... le mie scuse per il mio comportamento. Hai bisogno più che mai che io ti stia vicina" disse la moretta facendo intrecciare le loro dita.
Emma tirò via la mano.
"Non voglio la tua compassione."
"Lo so. Avevo deciso già prima di tornare, ma... non sapevo come avresti reagito. Se fossi arrabbiata, ho voluto lasciarti spazio"
"Sono stati dei giorni orrendi, Regina. E poi mia sorella..."
La ragazza l'abbracciò stringendola forte a sé.
"Mi dispiace" affermò Regina dandole un dolce bacio sulle labbra.
"Non me ne vado più. Te lo prometto" giurò.
Emma annuì con un piccolo sorriso, baciandola nuovamente.
"Sai qual è la cosa che mi fa più arrabbiare di questa storia?" disse accoccolandosi tra le sue braccia con la voce rotta.
Regina l'ascoltò accarezzandole i capelli.
"È che non me lo spiego, capisci?" disse Emma piangendo.
Regina la strinse a sé consolandola.
"È successo anche al primogenito di mia sorella sai?" disse Regina.
"Era sanissimo e forte, fino a quando non è finito in una trappola degli umani. Era troppo piccolo perché potesse reggere quel veleno...così Ivy ha perso il suo gemello, Jason." spiegò lei.
Emma spalancò gli occhi. "Trappole?"
"Si. Ci sono nella foresta di alcuni cacciatori di streghe. Sono ritenuti matti per fortuna" rispose Regina.
"A suo marito non è mai andata giù. Il signore dei morti che perde il suo primogenito. Custodisce la sua anima nella sua collezione personale" sospirò Regina.
"Come l'hai chiamato?" chiese Emma inarcando un sopracciglio.
"Il signore dei morti. Perché?" chiese Regina.
Emma ripensò a quel momento.
L'angelo della morte, questo ripeteva sua madre in preda al delirio.
"Nulla. Stavo solo pensando" disse Emma scacciando via quei pensieri.
"Mia madre delirava a proposito di un angelo della morte quando l'abbiamo trovata... il che è assurdo non trovi?" commentò Emma.
"Ma è assurdo anche che un animale abbia raggiunto una torre così alta" precisò poi la bionda.
Regina scosse la testa, cercando di salvare la situazione.
"Predatori" affermò. "Hanno rubato anche alcuni dei nostri cuccioli. Sono senza pietà, tutto istinto" spiegò.
"Forse è a loro che si riferiva. Sono il flagello di questo regno insieme agli orchi da sempre, li chiamano gli occhi della morte" disse accarezzandole i capelli.
Emma annuì. "Se tuo... tuo cognato dovesse vedere Christine con i suoi poteri, potresti... potresti chiedergli di salutarla?" chiese.
Regina acconsentì con un cenno del capo.
Emma la baciò dolcemente, mentre Regina la strinse forte.
Hades sorrise guardando la scena dalla sua sfera, mentre cullava la neonata.
"Dormi bene piccola Christine. Ho tanti progetti per te" le disse, coccolandola, mentre il suo cuore batteva forte e chiaro rimbombando nella sua dimora silenziosa.

Regina camminò a passo deciso, roteando gli occhi mentre sentiva la dolce melodia del violino risuonare nella stanza.
"Regina! Ho visto che tu e la principessa avete fatto pace" commentò ridacchiando soddisfatto della sofferenza che aveva causato tra le due.
"Hai preso tu la piccola. Era questo l'accordo vero?" disse Regina furiosa.
Hades rise, mentre la musica cessò.
"Quando hai spezzato il cuore della tua fidanzata, ho avuto il tempo necessario per abbattere la tua protezione sulla famiglia di Emma e... badabì badabum ho avuto la mia vendetta" disse Hades gesticolando.
"Sai come hai detto tu, è inaccettabile che si siano presi il mio cucciolo. Ho solo restituito il colpo"
"Ci hai messo tutti in pericolo per una stupida ripicca. Non credere che io non lo faccia sapere a Cora" affermò minacciandolo.
"Oh davvero? Ed io dovrei dirle della tua amante umana? Una strega che sporca la sua purezza con una donna umana? Chissà come la prenderebbe" ribatté Hades.
Regina strinse i pugni. "Sei un bastardo!" esclamò lanciandosi contro di lui ringhiando.
"A cuccia, cuccioletto" esclamò ridendo per poi diventare furioso, mostrandosi nella sua vera forma.
Regina spalancò gli occhi nel vedere la sua pelle grigia, carbonizzata, e i suoi capelli blu illuminarsi. La sua voce era demoniaca, i suoi denti rasoi e i suoi occhi erano lo specchio dell'inferno.
"Sta al tuo posto, Regina. Non sei ancora la regina e credimi se dovessi farmi arrabbiare direi tutto del tuo sporco segreto" la minacciò, gettandola a terra, per poi ritornare alla sua forma umanizzata.
"Sei un mostro" affermò Regina.
Hades rise. "Accetto e amo ciò che sono. E tu Regina?" la provocò lui.
Regina scosse la testa. "Io non sono come te"
Hades rise. "Hai lasciato che prendessi la sorella, piuttosto che affrontare tua madre... temo proprio di sì"
"L'ho fatto per proteggerla e non hai mai detto di voler prendere un bambino, mi hai chiesto di lasciarla" si difese Regina.
"E tu sei tornata da lei. Sembra proprio che tu abbia rotto parte dell'accordo. Temo che debba pagare la penitenza" commentò Hades con un ghigno.
"Cosa diavolo vuoi?"
"Sai bene cosa voglio, Regina. Tu mi darai il controllo dell'Oltretomba."
Regina scoppiò a ridere.
"Chi sono io per darti quel potere"
"La futura regina. Interferirai con il tuo caro marito e lo persuaderai a concedermelo. Me lo devi" affermò Hades leccandosi leggermente le labbra e portandole una ciocca dietro l'orecchio.
"Lasciami" sputò Regina respingendolo.
"E sia." acconsentì.

Regina si sistemò il vestito leggermente strappato a causa della caduta per poi entrare nel castello silenziosamente.
"Dove sei stata?" chiese Cora preoccupata.
"Ero con Hades. Stavamo sbrigando delle commissioni nel bosco qui vicino" rispose Regina sbrigativamente.
"Non è vero" affermò Cora.
"Zelena è stata qui tutta la sera"
"È la verità" disse Regina.
"Sei andata di nuovo a correre con quel tuo maledettissimo cavallo? È per questo che hai il vestito strappato?" chiese Cora furiosa.
"NO!" rispose Regina stizzita.
"Ti sto dicendo la verità!"
"Le tue bugie mi hanno davvero stancata Regina!" esclamò Cora avvicinandosi alla stalla.
"Madre che fai?!" disse Regina, mentre Cora si avvicinava al cavallo rabbiosa strattonandoli.
La strega non ci lesse più.
"STA LONTANA DAL MIO CAVALLO!" gridò Regina atterrandola con rabbia per poi rendersi conto di ciò che avesse appena fatto.
Regina si guardò le mani spaventata.
"Come ti permetti?" disse Cora rialzandosi, furiosa della sua mancanza di rispetto.
"Mi... mi dispiace... io..."
Cora la schiaffeggiò, per poi emettere un ringhio.
"Sei una delusione ogni giorno che passa" disse per poi sparire.

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