59.

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Eleanor dormiva agitata quella notte.
Erano passate poche ore dalla festa e il sonno ben presto si era fatto tormentato.
Sudava freddo, tremava, come se fosse febbricitante.
"Mamma..." ansimava e si muoveva continuamente.
Regina dal canto suo nemmeno riusciva a dormire e guardava la moglie accanto a lei, con un sorriso sul volto, dormire beata.
Le accarezzava la testa, dandole dolci baci di tanto in tanto come a voler cullare il suo sonno.
Non era stata in grado di proteggerla, ma non aveva smesso nemmeno per un attimo di amarla.
Seguendo il suo istinto, si alzò andando a controllare la figlioletta, avvolta nella sua vestaglia di seta, quando la trovò sudata, in preda agli incubi più terribili.
Regina si stese accanto a lei, posandole la mano sulla fronte per controllare che non avesse la febbre.
"Shh..." sussurrò.
"C'è la mamma, va tutto bene" disse solo dolcemente.
Eleanor continuava a sudare freddo, quando iniziò ad urlare come un'isterica svegliando anche Emma, che si precipitò nella camera della figlia.
"Tesoro che succede?" chiese stordita dal sonno, ma preoccupata dalle urla.
"Era solo un incubo" disse Regina cercando di rassicurarla tra le sue braccia.
"È stato orribile mamma" commentò singhiozzando.
Einar entrò nella camera. "Ho sentito un richiamo. State bene?"
"Da dove è entrato?" commentò Emma stupita.
"È solo nostra figlia. Un brutto sogno" spiegò Regina.
"Ti ho sentita fino alla mia dimora, signorina." le fece notare Einar.
Il demone si avvicinò alla piccola, passando una mano sulla sua fronte.
"Attira solo bei sogni" affermò con fare amorevole con un piccolo sorriso.
Emma alzò gli occhi al cielo discretamente, per poi concentrarsi sulla figlia.
"Era così vero" disse Eleanor, seppur più tranquilla, il cuore che le batteva forte.
"Vuoi raccontarcelo?" propose Einar.
"Sai a volte fa bene parlare dei propri incubi... per esorcizzarli"
Emma si sedette accanto alla figlia, concordando con Einar.
"È tutto molto confuso... però ricordo di non riuscire a respirare" spiegò mormorando, mentre la madre bruna la abbracciava delicatamente.
"C'era qualcosa che mi stringeva e... e gli occhi erano così rossi..."
Emma guardò Regina, che si affrettò a stringere la mano di Eleanor.
"Era solo un brutto sogno tesoro" disse sicura.
"Era così reale mamma... credevo di morire" mormorò singhiozzando.
Emma si avvicinò maggiormente alla figlia, abbracciandola con fare materno.
"Principessa va tutto bene. Ci siamo noi mh?"
Einar guardò Regina, confuso dallo strano scambio di sguardi tra le due donne.
"Einar grazie di essere venuto in soccorso, ma va tutto bene. La piccola è al sicuro" disse Emma.
L'uomo annuì, intuendo il fatto che volessero essere lasciate da sole.
"Grazie davvero" le fece eco Regina. "Sappiamo su chi contare in caso di necessità" ridacchiò poi.
"Sempre a disposizione" affermò Einar con un piccolo sorriso, per poi trasformarsi e volare fuori dalla loro dimora.

Poco dopo Eleanor riprese a dormire, questa volta serena, così le due donne si congedarono nelle loro stanze.
Regina si accoccolò ad Emma, mentre la bionda era in vena di chiacchierare.
"Non trovi che Einar sia un po' invadente?" commentò la bionda.
"Lo abbiamo appena conosciuto, tesoro" affermò Regina superficialmente.
"Appunto. Subito così presente..." le fece notare.
"Ha risposto al richiamo di un cucciolo della sua specie. È normale... specialmente dopo quello che ha dovuto sopportare" spiegò Regina, difendendolo.
Emma la guardò curiosa. "Ha perso il suo cucciolo in una delle numerose stragi umane. Ed anche la sua compagna" raccontò Regina.
La bionda abbassò lo sguardo, togliendosi il suo sorrisetto geloso per un momento.
"Dev'essere stata durissima"
Regina sospirò annuendo.
"Non riesco nemmeno ad immaginare una vita senza Eleanor. O senza di te" affermò sicura Regina, accarezzandole il viso.
Emma la baciò decisa, passandole le dita tra le ciocche corvine.
"Credimi non devi"
Regina posò la testa sul suo petto.
"Ancora il sole non è sorto" commentò la bionda.
Regina annuì, dando una veloce occhiata.
"Ci conviene dormire un altro po'. Sarà una giornata lunga domani, ma spero anche fruttuosa" propose.
Emma si morse il labbro, facendo correre le dita sul suo corpo coperto appena dalla sua camicia da notte.
Regina si era addormentata subito ed Emma aveva rinunciato, ma adesso forse sarebbero riuscite ad avere un po' di intimità.
"Oppure potremmo..."
"Tesoro sono davvero stanca." disse solo Regina quasi sospirando, mentre Emma iniziò a baciare ogni centimetro del suo corpo.
Regina cercava di concentrarsi su altro: aveva funzionato quella volta nel bosco e doveva in qualche modo tenerla buona.
Mantenere il controllo del suo corpo, era quello l'obiettivo.
Sapeva bene, però, che ben presto avrebbe perso la lotta contro il suo istinto.
Emma sapeva toccare i suoi punti deboli, facendola scivolare immediatamente nel baratro della confusione.
"Sei distratta" commentò Emma ansimando, per poi continuare ad accarezzarla.
"No" affermò Regina, cercando di sembrare naturale.
Emma annuì poco convinta, mentre Regina l'attirò maggiormente a sé con le gambe.
Doveva sembrare spontanea, come lo era una volta.
La moglie la baciò con fare appassionato, gemendo nel suo orecchio e la bruna non ci lèsse più.
I suoi occhi si illuminarono debolmente, mentre Regina fece scendere le sue mani sul corpo della bionda godendosi quel breve momento di totale pace. Per una volta voleva solo spegnere la ragione, lasciarsi andare e dimostrare alla bionda il suo amore e la sua adorazione per lei.
Tuttavia sfiorò la piccola cicatrice sul fianco della moglie e si ricordò immediatamente il motivo per il quale non faceva più cose del genere.
La strega interruppe subito il contatto, a disagio, spostandola quasi con forza.
"Che succede?" chiese Emma, stupita dal suo scatto.
La stava guardando negli occhi. Non poteva mentirle.
"Io..È solo che... sai... ho... ho paura per Eleanor" commentò, giocando la sua ultima carta.
Doveva essere lucida.
Emma scese da lei, sedendosi accanto alla moglie.
La sua preoccupazione era sincera, quindi Emma non notò alcun segno di bugia.
"Hey... vedrai che andrà tutto bene" iniziò rassicurandola.
"Lo so... ma sono terrorizzata. Se Einar non dovesse dare l'aiuto che ci serve... lo so scusami sto rovinando tutto..." disse velocemente Regina.
"Anch'io sono preoccupata" affermò Emma sicura.
"Abbiamo anche lasciato il regno in una situazione estremamente precaria per questo."
Regina si mese le mani nei capelli.
"Ti dispiace se non... se saltiamo per stanotte mh? Non me la sento, scusami"
Emma la baciò dolcemente. "Se non hai voglia, per me possiamo anche dormire. Sono stanca anch'io in effetti"
Regina l'abbracciò grata, accoccolandosi a lei.
"Andrà tutto per il meglio" affermò Emma, con fare rassicurante.
Regina sospirò pregando il disagio che stava provando finalmente finisse.

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