10.

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Emma si guardava allo specchio, per poi soffermarsi sulle sue curve, mentre si preparava.
Non erano troppo pronunciate, il suo viso era banale, i suoi capelli scialbi, come scoloriti.
Sbuffò, mentre si provava quel vestito che non la valorizzava minimamente.
Regina aveva ormai un'ora di ritardo, non sarebbe venuta ne era sicura.
Emma sospirò tristemente per poi scagliare un bracciale contro il tavolo della toeletta.
"No io non ci vado" affermò sicura con gli occhi lucidi, chiudendosi in sé stessa.
Si sentiva inadeguata e terribilmente brutta. Le altre principesse non erano così: neutre, anonime o poco aggraziate.
Tutta quella pressione, tutte quelle persone che le imponevano di essere perfetta.
E poi mancava Regina, la sua Regina, l'unica persona con la quale avesse voluto ballare.
Sarebbe stata solo una serata inutile, vuota, piena solo di corteggiatori che spasimavano più per le sue ricchezze, che per lei.
Avrebbe dovuto indossare quella sua maschera da ochetta svampita, indecisa su chi scegliere quando in realtà avrebbe solo voluto urlare al mondo quello che pensava davvero.
Con Regina era diverso, con lei era sé stessa.
Quella ragazza, o meglio quella strega, così sarcastica e sicura di sé, inafferrabile, le aveva da sempre dato una sfida, ogni giorno una lotta per stuzzicare la sua curiosità e conquistare quello splendido sorriso che riservava a lei e solamente a lei.
"Lo sai che sei bellissima vero?" disse Regina apparendo alle sue spalle, abbracciandola da dietro e dandole un dolce bacio sulla guancia.
Emma sorrise debolmente baciandola.
"Non così tanto..."
"Fidati di me se ti dico che non è così. Sei la più bella di tutto il reame" disse Regina baciandola con più prepotenza per cercare di rassicurarla.
Emma sorrise poco convinta per poi tornare a guardarsi allo specchio sconsolata.
"Sei venuta..." sussurrò poi.
"Perdona il ritardo." disse Regina stringendole la mano, ancora in abito da cerimonia.
Regina la osservò, odiando il fatto che fosse scontenta. Era evidente che Emma non si piacesse.
"Lascia fare a me" disse la moretta sicura. Si concentrò trasformando il suo vestito in un abito celeste che la valorizzasse davvero, in un'esplosione di luci.
"Caspita" disse Emma facendo una giravolta sognante.
Regina le mise al collo un gioiello che aveva creato per lei, illuminandole il petto.
"Ora sei perfetta" disse Regina sorridendo.
"Sarai splendida al ballo. Tutti ti moriranno dietro" commentò Regina abbracciandola da dietro e posandole la testa sulla sua spalla dolcemente.
Emma l'abbracciò stringendola forte.
"Grazie" sorrise accarezzandole il viso.
"Tu non verrai vero?" disse Emma.
"Sono venuta a salutarti, sai che mi è proibito e credimi ci speravo davvero tanto, ma quello non è il mio posto" disse Regina tristemente.
"Balliamo?" propose Emma.
Regina annuì stringendosi a lei, non serviva la musica a cullarle.
"Vieni con me al ballo, ti prego" disse Emma sorridendo.
"Non posso" disse Regina sospirando.
"Non sono benvoluta qui"
"Ma nessuno sa chi sei in realtà e tua madre non lo scoprirà" disse Emma.
"Andiamo... vieni con me. Ci divertiremo. È il mio regalo di compleanno e poi sarai a casa per mezzanotte"
"Fallo per la tua sposa" la pregò la bionda, stringendole le mani.
Regina sorrise baciandola. "Va bene"
"Allora andiamo?"
Regina annuì per poi arrestarsi.
"Non posso entrare così" commentò guardandosi allo specchio.
Effettivamente quell'abito non era decisamente adatto ad un ballo.
Si concentrò creandosi un vestito adatto a lei, splendido, non troppo delicato, non troppo lugubre, di un rosso macchiato, la scollatura con il pizzo, stretto in vita, i capelli ricci lasciati sciolti.
Emma la osservò con la bocca spalancata e le venne quasi un mancamento nel vederla così bella.
"Cosa c'è?" chiese Regina.
Emma la baciò dolcemente mentre Regina le buttò le braccia al collo.
"Ti amo" confessò.
Regina sorrise dolcemente annuendo.
"Anch'io"
Emma tirò fuori una scatolina impacchettata.
"Volevo aspettare la fine della serata, ma..."
Regina si portò una mano alla bocca per poi scartarlo.
"Ora sei ufficialmente la mia fidanzata" affermò, mentre Regina lo apriva.
Un bellissimo anello con una pietra nera brillava pronto per essere indossato.
Emma lo mise al suo dito, mentre Regina ne era entusiasta.
"Ti ringrazio" disse sorridendo e stringendole la mano.
"Andiamo"

Regina si guardò intorno un po' intimorita, vedendo tutto quello sfarzo e quella bellezza.
"Oh mio Dio" commentò sorridendo emozionata e stringendo maggiormente la mano di Emma.
"Emozionata?" chiese.
"Da morire" rispose Regina.
"Buon compleanno" affermò.
Regina sospirò continuando a guardarsi intorno.
"Buonasera" disse la duchessa inchinandosi al cospetto di Emma e di Regina.
Regina la guardò confusa da quello strano gesto, mentre Emma la salvò in corner.
"Principessa Regina dal Regno di Saragozza" improvvisò Emma, conoscendo la situazione di isolamento nella quale si trovava Regina.
"Una delle mie più fidate amiche"
Regina annuì seppur a malincuore.
"Che splendore" commentò lei.
"Non vi avevo mai vista da queste parti"
"Oh vivo molto lontana da qui" disse lei con un debole sorriso.
"Bé devo dire a mio figlio di passare di lì durante i suoi viaggi... non credo come sia possibile che non abbia notato una tale perla nascosta" disse lei sorridendo.
"Con permesso" disse poi.
Regina la congedò con un cenno del capo.
Emma prese un respiro profondo continuando a camminare, riprendendo a salutare gli ospiti.
"Quando una persona si inchina, tu devi fare come faccio io, in base al suo titolo" spiegò.
"Titolo?" rise Regina.
"Certo. Ci sono conti, duchi, baroni, principi..."
"Oh mio Dio... non credo di riuscire a stare dietro a tutte queste assurdità" rise.
Emma le passò un calice, mentre Regina inarcò un sopracciglio.
"Oh... no grazie" disse con un piccolo sorriso.
"Dai assaggia" propose.
"No no" rifiutò gentilmente Regina.
Un conte si inchinò al cospetto di Regina e di Emma, mentre Regina salutò come Emma le aveva spiegato.
"Sono ammaliato da cotanta bellezza" disse baciandole la mano.
"Conte Fersen" si presentò.
"Sua maestà la principessa di Saragozza" disse Emma al posto suo.
"Altezza" disse salutando entrambe.
"Mi auguro di poter avere l'onore di un ballo" disse lui con un sorriso.
Regina guardò Emma come a chiederle il permesso.
"Non preoccupatevi della vostra amica, sono certo che qualcuno la inviterà in men che non si dica" disse lui.
"Mi dispiace Conte, ma i balli della principessa sono tutti occupati" disse Emma sicura prendendo il braccio dell'amata.
Regina si strinse a lei ballando, lasciandosi trasportare dalla musica.
"Dio ma sei matta? Siamo le uniche due a ballare così, ci guardano tutti" disse Regina ridendo.
"Significa che stiamo ballando bene allora" disse poi sollevandola e facendole fare una giravolta.
Regina sorrise guardandola innamorata, mentre alcune coppie sulla destra spettegolavano sulla loro relazione ambigua.
"Stanno..."
"Lasciali spettegolare" disse Emma.
"Inutili chiacchiere di corridoio prive di fondamenta"
"Cugina Emma" disse Killian salutandola, mentre Emma spalancò la bocca nel vederlo.

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