12.

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Emma era sempre più spesso impegnata con suo cugino, mentre i genitori lodavano le sue qualità nella flotta.
Suo fratello maggiore non faceva altro che elencare le sue numerose doti, mostrando tutta la sua arroganza.
Liam Jones I, dodici anni più vecchio del fratello, venerato da Killian come un dio.
Presuntuoso, testardo, ma con un alto senso dell'onore senza dubbio da ammirare. Ma decisamente odioso. Si era sposato con una giovane principessa ancora più testarda di lui, Morgan, era stato amore a prima vista, poi lei era diventata una pirata ed era scappata dalle sue fin troppo opprimenti grinfie per uno spirito selvaggio come lei.
Emma decisamente non provava alcun sentimento per il fratello del capitano e detestava le lodi che ora le stava rivolgendo, nessuna che le appartenesse davvero.
Era evidente che non la conoscesse per niente.
Delicata, aggraziata, un piccolo pulcino da proteggere.
"Pulcino da proteggere?" rise Regina.
"Emma è un cigno, non un pulcino, idiota." commentò roteando gli occhi.
Regina la osservava dallo specchio in camera sua, mentre Emma sorrideva forzatamente ai lunghi e noiosi discorsi familiari.
Le faceva terribilmente male stare lontana da Emma in quel momento.
"E tu Emma?" chiese Liam destandola dai suoi pensieri.
"Amo andare a cavallo" rispose Emma sicura.
"Il vento tra i capelli, l'adrenalina, il cuore che batte forte. Mi fa sentire..."
"Libera" disse Regina insieme ad Emma.
Come conosceva bene quella sensazione.
I pomeriggi passati insieme ad Emma a sfidarsi, le dolci passeggiate mentre si stringeva alla bionda, le gare ad ostacoli.
"Ho una spiccata propensione per le armi. Prediligo le spade comunque, sin da quando ero bambina combattevo insieme a mio padre"
"E mi batteva ogni singola volta" commentò il padre facendola ridere.
"Ma non riesci a battere me" commentò Regina superba sebbene Emma non potesse sentirla.
Snow sorrise a disagio, mentre Liam non sembrava troppo entusiasta.
"Una principessa che va a cavallo come un uomo e combatte con una spada? Accidenti, sembra abbiate avuto un maschietto, più che una donna" rise lui.
Regina alzò un sopracciglio contrariata, mentre ad Emma scappò una risata nervosa.
"Sono le mie passioni. E credo non ci sia scritto da nessuna parte che usare le armi sia un'azione destinata ad individui di sesso maschile. Oppure temete il confronto, capitano Liam?" lo provocò Emma.
Regina ridacchiò scuotendo la testa.
"Emma non è appropriato" sussurrò Snow contrariata.
"Sono solo svaghi momentanei. È ancora giovane" la giustificò Snow.
"Non direi" disse Liam. "È già in età da marito da un bel pezzo. Temo proprio debba essere domata" affermò sicuro.
"Domata?!" esclamò Regina scattando.
Emma avvertì una forte energia nelle sue vene, sentiva la voce di Regina nelle sue orecchie.
Da tempo immemore riusciva a percepire le emozioni di Regina quando era particolarmente inquieta e pensava a lei.
Erano legate in fondo.
"Domata?" chiese Emma con un sorriso divertito.
"Non può essere adatta a trovare marito in queste condizioni" disse Liam sicuro.
Emma giocherellava con i suoi capelli, mentre la cameriera lasciò cadere il vino sulla testa di Liam.
"Perdonatemi sono costernata" disse tremando leggermente.
"È intollerabile" affermò lui furioso.
Emma nella confusione si alzò dal tavolo seguendo la misteriosa cameriera.
"Ero stanca di sentirlo parlarti così" commentò la cameriera mostrando il suo vero aspetto.
"Sei tremenda" commentò Emma baciandola dolcemente.
"Andiamo a cavalcare?" propose Regina con un sorriso.


Emma sospirò baciando Regina dolcemente sotto l'albero di mele. Regina posò la testa sul suo petto strusciandola leggermente per sentire maggiormente contatto con lei.
"Sono davvero stanca" sospirò Emma.
"Ho visto. Dio quei tuoi cugini sono insopportabili" commentò Regina.
"Non dirlo a me, li detesto" rise Emma.
"I miei genitori mi obbligano a fare queste cene. Il regno purtroppo è in un periodo di crisi e abbiamo bisogno del loro supporto" spiegò la bionda.
"Questo non gli da il diritto di parlarti in quel modo" affermò Regina toccandole delicatamente il viso con la mano destra.
Si baciavano da molto, accarezzandosi timidamente, alla ricerca di un contatto più intimo.
Appena Emma però era più prepotente, Regina si ritraeva.
La bionda vedendo la sua ritrosia si fermò.
"Sto davvero bene con te" disse dolcemente.
Regina sorrise. "Anche io."
"Ogni volta che non sei accanto a me, io... mi sembra di impazzire" disse Emma.
"Anche io. Non hai idea di cosa provo quando sono con te, i miei sentimenti crescono senza che io riesca a prenderne il controllo" spiegò Regina.
Emma riprese a baciarla, stringendola maggiormente a sé.
Le baciò il collo, mentre Regina gemette invitando Emma a continuare.
La principessa voleva Regina, eccome se la voleva e non riusciva più a reprimere quel desiderio che la tormentava ormai da molto tempo.
Regina la baciò con più passione, mentre Emma iniziò a fare passi più audaci, decisamente troppo audaci, trascinata dai suoi istinti.
E quando Regina sentì le mani di Emma avvicinarsi ai lacci del suo corsetto, scattò immediatamente.
"Che fai?" disse quasi spaventata.
"Che volevi fare?"
"Hai ragione qui siamo troppo esposte." commentò Emma riflettendoci meglio e guardandosi intorno.
"Sai conosco un posto, un piccolo cottage, ci venivo sempre d'estate quando ero bambina" raccontò Emma.
"Ho dei bellissimi ricordi lì. È immerso nella natura e credo sia perfetto. Sai pensavo che potremmo andare lì e... magari continuare..."
"No" affermò Regina rapidamente come se stesse dicendo un'assurdità.
"Ma che... mio Dio pensavo davvero che..." disse scansandosi e inumidendosi le labbra.
Emma si allontanò da lei leggermente.
"Lo sapevo" commentò Regina dopo un po' con un sorriso amaro.
"Cosa?" chiese Emma.
"Vuoi avermi. È questo che vuoi vero? Vuoi commettere impurità, vuoi che io sia tua, è questo che volevi sin dall'inizio. Ed io ci sono cascata" rispose Regina.
"Regina che stai dicendo? Io pensavo solo che fosse il momento giusto, non volevo turbarti, pensavo lo volessi anche tu" si affrettò a dire Emma.
Regina si alzò da sotto l'albero sistemandosi il vestito.
"Sono stata un'idiota a pensare che fossi diversa"
"Regina aspetta ti prego... perché fai così?" chiese Emma confusa.
"Tu non vuoi sposarmi Emma. Vuoi solo placare il tuo desiderio, vuoi che io sia la tua amante, il tuo sporco segreto, la tua valvola di sfogo quando ti sposerai e non ti piacerà quello che uno qualsiasi dei tuoi pretendenti ha da offrire" disse Regina.
"Cosa?! No! Non voglio che tu sia solo la mia amante Regina, ti voglio accanto a me. Io ti amo e volevo solo... Regina se non sei pronta non è un problema dico davvero, non volevo forzarti" disse Emma sicura.
"Certo" disse Regina con una piccola risata.
"Non credo di essere mai stata ad una cena con i tuoi genitori come è successo a tuo cugino. Non sono il tuo giocattolo ed io di certo non voglio essere domata." affermò.
Emma le prese la mano. "Regina aspetta"
La bionda sobbalzò nel vedere gli occhi arancioni di Regina, il suo sguardo, il suo ruggito.
"Regina..."
"Sta lontana da me" affermò con una voce che non sembrava la sua, spingendola via.
"Regina aspetta!" esclamò Emma.
"Mi dispiace" singhiozzò la bionda, vedendola andare via, mentre Regina si asciugò una lacrima, stringendo i pugni e respirando profondamente.
"Mi dispiace" sussurrò Regina.

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